Mi stupisco di non aver visto così tanti commenti alla solita esternazione berlusconiana: «Se mai dovesse verificarsi un cambiamento di maggioranza, ma è un’ipotesi che non esiste, ci tengo a dirlo chiaro, sarebbe inevitabile il ricorso ad elezioni anticipate».
Non credo nemmeno io ci sarà un cambiamento di maggioranza; su questo sono d’accordo col PresConsMin. Ai suoi deputati e senatori non conviene affatto cambiare casacca, e non ce la vedo la Lega a fare un ribaltone come quindici anni fa. Ma se così non fosse, e un altro PresConsMin ottenesse la fiducia dei due rami del Parlamento, chi è Lui per impedirlo?
È anche vero che mi sa che non siano più in molti a dare una qualche considerazione alle sue esternazioni: mi sa che sta arrivando anche per Lui l’effetto Cossiga, con la differenza che il Presidentte Emeritto degli Italianni ha una cultura indubbiamente superiore ed è più divertente da leggere.
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Quelli che contano
Ieri verso le 13 stavo ascoltando il GR di Radio Capital, che a un certo punto racconta di come la Juventus abbia avuto problemi nella partenza per Haifa dove giocherà la gara di Champions League. Infatti a Caselle era partito lo sciopero dei dipendenti Aviapartner, che stanno per essere messi in mobilità. I giocatori, già imbarcati, sono stati tenuti fermi un paio d’ore “nonostante l’intervento del presidente juventino Blanc che solidarizzava con gli scioperanti”. Fin qua nulla di particolare. Poi però il servizio terminava dicendo “quello con gli juventini è l’unico volo decollato in mattinata da Caselle”.
Ammesso che ciò sia vero, è chiaro a tutti chi è che conta davvero: non i politici ma i calciatori.
splatter
Toccherebbe dare ragione a Filippo Facci, quando scrive su Macchianera che siamo arrivati al punto dove la notizia non è più importante e passa via liscia a meno che non ci siano le immagini, come nel caso delle foto di Stefano Cucchi oppure del video dell’omicidio napoletano (omicidio che a maggio era stato relegato nella cronaca locale, e d’improvviso dopo cinque mesi è assurto agli onori delle cronache non appena sono apparsi i fotogrammi).
Peccato che per asserire il suo punto abbia messo anche lui nel suo post la foto di Cucchi pestato a morte (non cliccate se siete impressionabili). Si sa che io sono immaginofobo, basta vedere con quale rarità posto qualcosa allietato da una sia pur minima grafica; però capisco chi la pensa diversamente da me. Peccato che spiattellare le immagini senza neanche la possibilità di un opt-in sia per me una violenza. (Lo stesso vale per la colonna infame di repubblica.it e l’equivalente di corriere.it, intendiamoci. L’unico vantaggio è che in genere le miniature in homepage sono abbastanza piccole perché io non riesca a vederne i particolari)
Perché dovrebbe dimettersi?
Leggo da Mantellini che Pippo Civati si lamenta perché Rutelli se ne vuole andare dal PD. No, un momento: perché se ne vuole andare senza dimettersi da parlamentare, che è il vero punto dolente a quanto pare, visto che è stato«eletto nel Pd, nelle nostre liste bloccate». E allora?
Lo so che a partire dall’alto (“Il PresConsMin è stato eletto dal popolo!”) c’è il revisionismo strisciante della Costituzione, ma al momento l’articolo 67 recita ancora «Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.» Certo, è vero che con le liste bloccate nessuno ha votato effettivamente per Rutelli o per chiunque altro degli eletti, ma dal mio punto di vista questo significa semplicemente che il Porcellum è anticostituzionale… e non mi pare che il PD abbia fatto nulla per eliminarlo tra il 2006 e il 2008. Ergo, Cicciobello ha perfettamente ragione a tenersi stretto il suo cadreghino.
(No, io non voterei mai per Rutelli: ma i principii sono principii)
Agli Angelucci piace querelare
Ricordate la querela di Antonio e Giampaolo Angelucci a Wikimedia Italia, i 20 milioni di euro chiesti per diffamazione visto che Wikipedia ha citato alcuni articoli di giornale che raccontavano delle disavventure giudiziarie dei due? Bene, a quanto pare stavolta tocca al Manifesto. La colpa? Parlando del caso Marrazzo, i giornalisti comunisti (loro sì che lo sono, o almeno il Manifesto lo è…) hanno fatto notare come alcune scelte della giunta laziale in fatto di sanità avrebbero fatto perdere diverse decine di milioni di euro agli Angelucci, e quindi magari c’era qualche vantaggio nel trovarsi un bel video ricattatore su Libero. La querela credo sia stata fatta per questo innuendo.
Siamo purtroppo fin troppo abituati ai conflitti di interesse per commentare sull’editore con interessi nel campo sanitario; e onestamente non penso che ci siano state le sinergie ipotizzate dal Manifesto. Il vero guaio è la possibilità di denuncia facile per bloccare a priori le informazioni scomode “vere”, cioè i soldi che gli Angelucci prendono dal sistema sanitario regionale in deficit perenne… chissà se stavolta qualcuno se ne accorgerà.
Aggiornamento: (h 20) Anche Repubblica è stata querelata, per 30 milioni.
gioco della domenica: Gravity Grid / Halloween 2
Avete presente i giochini in cui bisogna far fuori tutti i quadratini vicini con lo stesso colore? sì? vi siete già stufati? Peccato, perché Gravity Grid, come direbbero gli anglofoni, “has a different twist”. In questo giochino della Armor Games, infatti, a girare è la scacchiera dove sono messi i pezzi! La si può ruotare a sinistra o a destra di 90 gradi, oppure rovesciarla. Non sembra, ma le tecniche per azzerare lo schema (si ha a disposizione un numero limitato di mosse) non sono immediate.
Ma visto che oggi è doppia festività, essendo Ognissanti, aggiungo anche Halloween 2. Giochino giapponese, e lo si vede dall’Engrish usato per le spiegazioni, è una semplice avventura punta-e-clicca dove bisogna trovare alcuni oggetti in un certo ordine per risolvere il tutto.
(via Passion for Puzzles: 1 – 2)
Google Wave – prime impressioni
(no, non ho ancora inviti a disposizione, e c’è già una coda di richieste nel thread precedente ;-) ) Confesso che non mi sono messo a provare troppo Google Wave, avendo altre cose migliori e più importanti da fare. Ma un’impressione a pelle comunque me la sono fatta.
– È leeeeeento! Anche usando Chrome al posto di Firefox, immaginando che il browser Google sia più ottimizzato, a volte uno scrive e sta lì ad aspettare. Se poi l’onda è molto trafficata, tanto vale lasciare perdere.
– Usarlo come chat è probabilmente assurdo, anche perché un’onda non è una cosa lineare e ciascuno dei partecipanti può scrivere e modificare qualsiasi suo pezzo. Esiste la funzione “playback” per cercare di capire cosa è successo nel tempo, ma mi sembra più che altro l’equivalente logico della moviola.
– È anche difficile, almeno per me, riuscire a trovare al volo quali sono i thread con nuovi interventi; anche se metto nel cestino un’onda, quella continua a essere controllata e incrementare il numero di onde con nuovi interventi.
– Come sistema collaborativo invece direi che ha delle ottime prospettive: si può lavorare a parti diverse del documento multimediale, e si possono aggiungere in parallelo vari pezzi.
– È collegato a Picasa, e le immagini che si aggiungono a un’onda finiscono là. Non è collegato a gmail, il che è una fregatura: fregatura doppia, visto che l’account è del tipo nome_utente@googlewave.com e non credo sia il caso che mi sia arrivata una caterva di spam che affermava di provenire da me stesso.
– L’altro punto (futuro) di forza sono le estensioni: se non ho capito male, ci sono indirizzi email di partecipanti virtuali che se aggiunti all’onda implementano varie feature.
In definitiva, al momento è poco più di un brutto giocattolo e non credo lo userò più di tanto, ma potrebbe funzionare per il lavoro in collaborazione remota.
excusatio non petita
Non so se le voci su Maurizio Gasparri che ama frequentare transessuali abbiano un qualche fondo di verità. D’altra parte sono affari suoi; fossero vere mi limiterei ad aggiungere che sarebbe molto ipocrita date le sue affermazioni pubbliche.
Ciò detto, quando vedi che il Giornale di famiglia (politica) dedica tutta un’articolessa a spiegare come mai nel 1996 il nostro fu fermato da una gazzella dei Carabinieri mentre andava su e giù a bassa velocità in una nota zona di prostituzione trans, uno può cominciare davvero a farsi qualche domanda in più.