La settimana scorsa era il mio compleanno, il che è significato passare la giornata a rispondere agli auguri degli amici al telefono, per email o via sms. (No, gli amichetti di Facebook non mi hanno fatto gli auguri: per il momento ho ancora la possibilità di fare in modo che la mia data di nascita non sia visibile).
Ma nel ventunesimo secolo ci sono anche tutti i servizi web che hanno in pancia i miei dati personali. Risultato:
– ore 0:01, auguri da IWBank Forums
– ore 0:30, auguri da Cartaviaggio (con 500 punti bonus, meglio che nulla)
– ore 6:31, auguri da Toluna
– ore 10:11, auguri da Miles&More (giochino stupido per vincere il terzo giorno gratis con Avis dopo averne pagati due)
Mah, forse era meglio come funzionava una volta.
Archivi autore: .mau.
Cinegiornale Luce
Non so se vi sia capitato di leggere il comunicato stampa del Governo italiano relativo alla “positiva conclusione del Vertice di Bruxelles a sostegno delleuro.”
D’accordo, si sa che in questi casi si tende sempre ad esagerare il proprio contributo. Però c’è modo e modo di esagerare. Quando leggo «Un impulso fondamentale allo sblocco dei serrati negoziati sul piano di salvataggio delleuro ieri allEcofin lha dato il Presidente Berlusconi quando, poco prima dell1 di notte, ha chiamato al telefono il Cancelliere Merkel.» e poi ancora «La lotta contro il tempo per arrivare ad un risultato utile prima dellapertura dei mercati asiatici si faceva, quindi, sempre più serrata. In questo contesto si moltiplicavano i contatti tra le cancellerie e i relativi sherpa, impegnati a trovare una soluzione che potesse soddisfare le rispettive esigenze.», il tutto condito dai bollettini medici come «A complicare ulteriormente lo scenario stava contribuendo purtroppo limprovvisa indisposizione del ministro delle Finanze tedesco.», la mia mente si distacca dalla realtà. Vedo delle immagini in bianco e nero sgranate e leggermente accelerate, e al sottofondo del ronzio di una cinepresa ascolto una voce stentorea declamante le epiche frasi che fanno da contorno a questa grande vittoria dell’italica nazione, ancor oggi faro per l’Europa duemila anni dopo che le legioni romane portarono alle barbare genti germaniche la civiltà.
L’unica parola che stona nel contesto è “sherpa”: possibile che nella lingua ove il sì suona non si potesse trovare un sinonimo?
Social Media Camp – il resoconto
Occhei. Alla fine venerdì sono stato al Social Media Camp. Per la cronaca, sembra ci fossero state 400 richieste, tra cui sono stati selezionati i centoventi fortunati… oltre alle guest star Nicola Mattina e soprattutto lui: Massimo Mantellini, che è arrivato con l’organizzatore del convegno (il capo del gruppo “Internet e Media” di Telecom relazioni esterne) facendo in modo che mi toccasse il primo intervento e che venissi preso per i fondelli per tutto il giorno come il Tim (Berners-Lee) della situazione.
Non si può dire che ci fosse una struttura de-organizzata, la scaletta è stata rigidamente seguita come non mi è capitato quasi mai di vedere in un meeting ufficiale: però l’ambiente era informale, e soprattutto nel pomeriggio si vedeva la gente piuttosto a proprio agio, il che ha dell’incredibile. A parte qualche problema organizzativo – a nessuno era venuto in mente non dico di aprire un blog al riguardo, ma almeno di mandare la lista dei partecipanti – ho notato che i presenti erano davvero interessati e, se non proprio ottimisti, almeno speranzosi, cosa che non capita certo in genere di questi tempi in Telecom: e si direbbe che anche da parte aziendale sembra esserci un interesse genuino. Tutto questo non basta per produrre qualcosa: però è un punto di inizio, e se son rose fioriranno.
Non sono più abituato
Erano almeno due anni che non prendevo più un aereo. Tra l’altro, sono così rincoglionito da non aver pensato che, visti gli orari previsti e l’informalità dell’incontro, avrei potuto tranquillamente andare in treno. Ho così scoperto cose belle e brutte su come funzionano i voli.
Linate era vuoto. È vero che era venerdì, ma una volta alle 7 del mattino c’era il caos. Stavolta non c’era nessuno. In compenso non ho capito perché dopo aver fatto il checkin telefonico sono andato alla macchinetta e mi assegnavano un altro posto, e poi al banco ho avuto ancora un terzo posto.
Stavo entrando con una bottiglietta d’acqua, che ho tolto subito prima del metal detector; in compenso sono ancora capace a ricordarmi di non tenere cose metalliche. Il volo di andata è partito in orario, il che vista l’ora è assolutamente incredibile; oltre alla salvietta rinfrescante, i nuovi paradigmi danno anche la bustina di gel disinfettante; quello di ritorno, semivuoto come l’altro ma con i posti bloccati, ha avuto tre quarti d’ora di ritardo che sono fortunatamente stati compensati dal mio essere arrivato abbastanza presto da anticipare il volo di quarantacinque minuti.
Draquila
Non stessimo parlando di Sandro Bondi, crederei che la sua mossa di non andare al Festival di Cannes perché quei cattivoni hanno accettato, sia pure fuori concorso, il film Draquila di Sabina Guzzanti fosse voluta, perché anche all’estero qualcuno andasse per curiosità a vedere il film e capisse quali veleni vengono gettati sul povero governo italiano, così illuminato.
Però con Bondi non si può mai dire.
gioco della domenica: Ice Cube Bear
Diciamocelo: che un orso polare imprigionato nel ghiaccio possa venire liberato buttandolo nell’acqua antartica mi pare un po’ poco fisico, o biologico che dir si voglia.
Però questo Ice Cube Bear è un gioco davvero carino, di quelli dove bisogna studiare l’effetto delle mosse che si fanno per riuscire a ottenere il risultato voluto.
(via Passion for Puzzles)
Agenti sul territorio
Ieri mattina sono uscito di casa alle sei e un quarto per aspettare il taxi. Sì, l’avevo prenotato per le sei e mezzo, ma si sa che il tassista mattutino è sempre in anticipo. Però ero più in anticipo di lui, così ho pensato di andarmene a prendere un cappuccino al bar all’angolo. Avvicinandomi, ho notato ben tre auto della polizia più o meno parcheggiate – è anche vero che le strisce pedonali a quell’ora non sono molto frequentate. Sono entrato nel bar, e mi sono trovato una decina di poliziotti che si stanno facendo cappuccio e brioche.
Ah, il barista non mi ha fatto lo scontrino.
gioco del sabato: 10 Gnomes in Bologna
Io mica ce l’ho fatta a scoprire nemmeno uno degli gnomi nascosti in queste fotografie b/n di Bologna! Ho giusto trovato un troll, cosa che probabilmente è la mia nemesi. Volete provarci voi?
(via Passion for Puzzles)