Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

ATM, biglietti e controllori

Passate le elezioni, la necessità di (ri)pompare soldi in ATM naturalmente resta: Mestizia l’avrebbe fatto quest’autunno, Pisapia lo farà quest’autunno. Potete leggere qua come non si sappia assolutamente nulla, con un biglietto che potrebbe costare 1,20 euro, o forse 1,50, o fors’ancora 2 euro, una durata anch’essa variabile fino addirittura a due ore, una differenza più o meno alta tra i prezzi urbani ed extraurbani almeno nella prima cerchia periferica, prezzi differenziati tra biglietti e tessere.
Per quanto mi riguarda, ritengo che la cosa più importante sarebbe alzare sì il prezzo, ma permettere un numero illimitato di viaggi in metropolitana: se proprio si vuole fare le cose incasinate permettere la cosa solo a chi ha una tessera, dato che la RicaricaMI non è certo una cosa così esclusiva. (Cambierei anche il top management, ma quella è un’altra storia). In compenso, mi preoccupa la logica dietro l’intervento di ieri di Maran, che per ricavare du’ euro in più vuole bloccare l’abusivismo serale sulla 90-91 mettendo i “tornelli leggeri” sui filobus, oppure aumentando il numero di controllori. Intendiamoci: è giustissimo andare contro i portoghesi, non per altro ma per il dovuto rispetto a chi il biglietto lo paga. Però quelle misure servirebbero semplicemente a ridurre il numero di persone che prendono i bus la sera, non ci credo proprio che quelli che non pagano adesso pagherebbero se sapessero che li pinzeranno per certo (né credo che paghino le multe). E mentre ridurre la gente sui bus sarebbe comodissimo durante il giorno, visto che a quanto pare non si possono aggiungere mezzi, la sera non mi è mai capitato di non riuscire a salire sulla 90-91.
Commento finale? Mi sa che tutta questa gente sui mezzi mica ci sale così spesso.

Quest’oggi

Mentre stamattina pedalavo verso l’ufficio, mi sono trovato il solito ingorghetto in via Popoli Uniti causa semaforo su viale Monza; al che, come faccio sempre, sono sceso dalla bicicletta e ho fatto un centinaio scarso di metri portandola sul marciapiede (stretto). Nel percorso ho incrociato una tipa (bionda, presumo tinta, ma ammetto di non averla guardata più di tanto, dovevo ancora finire di svegliarmi); più o meno mentre ci incrociavamo ho sentito un tipo fermo al semaforo che l’ha apostrofata così: «Amore, attenta che quest’oggi pioverà! Se vuoi, ti do un passaggio…»
Si, “quest’oggi”, che è stata la cosa che mi è rimasta più impressa (oltre al tono della voce che sembrava più diretta a me che a lei, ma a meno che al volante non ci fosse stato Franco Tamburino la concordanza non mi torna). Purtroppo non mi sono voltato e quindi non posso dare altre informazioni né sullo zerbinotto né sulla reazione della pulzella; posso solo aggiungere che non ho sentito volar schiaffi.

scontrini fronte-e-retro

stamattina, mentre pedalavo per andare in ufficio, mi sono fermato al SimplySMA lì vicino a comprare un po’ di bottiglie d’acqua (e le caramelle che mangio compulsivamente in ufficio). Come sempre pago, metto la roba in equilibrio più o meno precario sulla bici, e caccio in tasca lo scontrino. Quando arrivo in ufficio, tirando fuori le chiavi per legare la bici mi casca lo scontrino, che riprendo subito per buttarlo come di dovere nel cestino. (Nota per i miei ventun lettori: la carta termica NON si deve riciclare con la carta normale, ma va nei rifiuti indifferenziati).
Buttando l’occhio sullo scontrino, mi accorgo che non ci sono i prezzi delle cose che ho comprato ma solo i punti della carta fedeltà, la scritta Non Fiscale e un po’ di pubblicità della carta fedeltà stessa. Guardandolo ancora più attentamente, mi accorgo che è perché stavo guardando il retro dello scontrino, che è scritto da entrambi i lati. È la prima volta che mi capita di vedere uno scontrino doubleface: a pensarci su è un’idea interessante, visto che si risparmia metà della carta. Voi che ne pensate?

ASL Milano – aggiornamento

Una volta assodato – grazie ai miei ventun lettori – che il cartello che ho trovato nell’ASL di via Andrea Doria era semplicemente fuorviante, mi sembra corretto segnalare che l’ufficio relazioni con il pubblico è gestito molto meglio.
Subito dopo aver scritto la mia notiziola, ho anche mandato una mail all’URP dell’ASL3 di Milano. Mi è arrivata risposta dopo nemmeno un’ora, chiedendomi un numero telefonico per essere contattato, numero che ho fornito; stamattina mi hanno ricontattato, mi hanno dato il numero interno della persona che Può Fare Le Modifiche alla base dati, e ora tutta la mia famigliola ha finalmente il domicilio nello stesso luogo della residenza :-)

le cose che si imparano sull’Internette

La vignetta di oggi di xkcd mica l’avevo capita del tutto… per fortuna che Language Log ha gentilmente fornito la spiegazione. Cosa sia la fan fiction, o fanfic in breve, lo so persino io che queste cose non le mastico affatto: racconti non ufficiali che hanno come protagonisti i personaggi di qualche serie televisiva oppure cinematografica. Mi mancava però sapere che slash fiction si riferisse alle fanfic che trattano la «rappresentazione di relazioni sessuali o romantiche tra due o più personaggi dello stesso sesso». A volte mi chiedo se tanta parcellizzazione aiuti (tenendo conto che esistono anche le femslash…), mentre non mi stupisce che la maggior parte delle slash fiction siano scritte da donne eterosessuali :-)

gioco della domenica: Ragdoll Spree 2

In Ragdoll Spree 2 il concetto di base è “usa le bambole per sparare ai palloncini”. Gioco fisico, quindi bisogna considerare la forza con cui si spara e tenere contro delle traiettorie; inoltre nei trenta livelli ci sono simpatici modificatori, come per esempio il “cambio di gravità” che fa balzare tutte le bamboline verso l’alto. Non garantisco cosa succede facendo partire il suono :-)
(via Passion for Puzzles)

Mathematics on Vacation (libro)

[copertina] Magari non ci pensavate, ma l’avvento del computer ha rovinato del tutto una serie di ricreazioni matematiche che oggidì non hanno più senso, o meglio non costano più fatica perché è il computer che fa tutto. Possiamo poi chiederci se fosse davvero divertente passare giornate a fare conti a mano per trovare nuovi risultati, ma soprassediamo.
Un corollario è però che libri come questo di Madachy (Joseph S. Madachy, Mathematics on Vacation, Dover Publications 1975 [1966], pag. 251, ISBN 978-0-486-23762-6), stampato originariamente nel 1966 e ristampato dalla Dover nove anni dopo, sono ormai introvabili se non frugando virtualmente tra i distributori di libri usati. La cosa è piuttosto spiacevole; è vero che intere sezioni, come quelle sulle disposizioni scacchistiche, sui quadrati magici e sui primi di Mersenne, sono talmente datate da essere inutili; ma è anche vero che all’interno del testo si trovano simpatiche perle, come le operazioni geometriche in stile origami e le costruzioni di figure come inviluppi di corde di un cerchio. Anche gli amanti dei problemi troveranno pane per i loro denti; in definitiva, sfrondato della parte obsoleta, il libro può dare notevoli spunti agli amanti dei giochi matematici, proprio perché i temi che vi si trovano sono diversi dai soliti.

ASL Milano = [censura]

Quando portai Jacopo al pronto soccorso, scoprii che i gemelli (chissà, forse anch’io e Anna) hanno avuto aggiornata la residenza sulla tessera sanitaria ma non il domicilio, che resta ancora quello vecchio in via Abbadesse. In questi giorni ho pensato di provare ad andare all’ASL a cambiarglielo: mal me ne incolse.
Innanzitutto non solo non è possibile fare una pratica di questo tipo online, ma non c’è nemmeno un foglio da compilare, firmare e consegnare, il che mi pare un’idiozia visto che non è un’operazione per cui occorra un’interazione. Ma tant’e. Ieri dopo pranzo ho provato a passare all’ufficio di via Don Orione: uno sportello aperto, quindici persone in coda, sono scappato via. Oggi ho provato gli uffici di via Andrea Doria. Sempre quindici persone, però quattro sportelli aperti… e in più lo sportello numero uno, dove c’è un cartello che dice “accesso preferenziale per invalidi e minori di quattro anni (solo per pratiche relative al minore). Che bello, penso io, è proprio per me. Mi metto lì davanti e aspetto che l’impiegata termini la telefonata (di lavoro). Cerco di spiegarle il problema, e la tipa mi risponde “ma che ci fa a questo sportello?” al che replico “c’è scritto lì che è per i minori…” e lei “e dove sono, che non li vedo?” Io ribatto che non riesco a capire a che serva portare due bimbi in un ufficio, e che lì davanti a lei ci sono le due tessere sanitarie con indicata la data di nascita. La tipa risponde qualcosa del tipo “vado di là”, si alza e si sposta. Una sua collega mi dice “vada allo sportello 6”, il quale sportello è dietro una porta chiusa. Vabbè, aspetto un minuto, e l’impiegata di prima apre la porta e mi ripete che devo aspettare il mio turno: al che decido di andarmene e che i bimbi rimarranno con l’indirizzo sbagliato, che tanto non mi sembra una patologia mortale.
Mi restano però alcune domande:
– perché diavolo un ufficio deve avere un cartello indicante che c’è uno sportello preferenziale, quando la cosa è ovviamente falsa?
– perché trovare informazioni nel sito dell’ASL di Milano su come fare un reclamo richiede conoscenze ben superiori alla media?
– perché nella pagina ben nascosta delle modalità di accesso all’URP non è indicato un indirizzo di email? (sì, poi l’ho trovato)
Aggiornamento: (11 luglio) come si può leggere qui, se si riesce a contattare l’URP poi le cose funzionano molto bene (per fortuna!)