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matematto non praticante

quizzini che spuntano fuori all’improvviso

[16, 06, 68, 88, ??, 98]
L’immagine qui sopra, nella versione senza traduzione in inglese (la mia l’ho presa qui, grazie a Stefano), sabato scorso è addirittura apparsa sul sito del Corsera: occhei, l’articolo è di Elmar Burchia, ma non si può avere tutto dalla vita. Per chi non l’avesse ancora vista, il problema, che sarebbe stato “dato come domanda agli esami di ammissione alle elementari a Hong Kong” (io avrei dei dubbi, ma me li tengo), è semplice: occorre dire qual è il numero del parcheggio in cui si trova l’automobile. Già è buffo che a inizio giugno arrivi in giro per il mondo una figura datata novembre 2013. Ma la cosa davvero buffa è che io conoscevo già da molto quel problema – come potete immaginare, ho una certa qual esperienza in questi quiz. Ho fatto una ricerca con Google e ho trovato questa pagina, che retrodata il quiz almeno al novembre 2002.

Da autore di un libro di quizzini matematici so bene che la maggior parte di questi problemi sia scopiazzata da una parte o dall’altra, quindi non mi stupisco di nulla. Quello che invece non riesco a capire è come mai ogni tanto qualcosa spunti da chissà dove per diventare virale: d’altra parte, se lo sapessi, potrei farmi i soldi…

Mi viene da ridere

Ricordate tutta la discussione che si era tenuta nei commenti al mio post su Maurizio Lupi, per la storia di Barbara “figlia di” Spinelli che si era candidata nella lista Tsipras affermando che però no, lei non sarebbe mai andata a Bruxelles?

Bene, le cose sono un po’ cambiate: alla fine Spinelli ha deciso che «i patti si per­fe­zio­nano per volontà di almeno due parti e gli elet­tori il patto non l’hanno accet­tato, accor­dan­domi oltre 78.000 pre­fe­renze»; e quindi a Bruxelles ci va eccome. Poi, visto che era stata candidata – ed eletta – in due circoscrizioni, ha anche potuto decidere chi tra il candidato SEL e quello di Rifondazione Comunista (sì, esistono ancora i rifondaroli) se ne sarebbe stato a casa.

Mi scusino quelli tra i miei ventun lettori che hanno votato la lista in questione, ma io ho sghignazzato.

_Nel nome dei Beatles_ (libro)

[copertina]Come si poteva scrivere un libro sui Beatles quasi vent’anni fa, subito dopo il successo del progetto Anthology? Non era ovviamente possibile fare un’ennesima biografia di seconda mano: giustamente Salvatore Pettinato aveva così deciso di fare una metanarrazione, in modo da scegliere alcuni temi e svilupparli. Com’è andata? Bah. Il libro (Salvatore Pettinato, Nel nome dei Beatles, Rusconi 1997, pag. 256, ISBN 9788818970029) è fondamentalmente diviso in tre parti: una storia dei Beatles con particolare attenzione alla parte musicale; una disamina del “fenomeno Anthology” – si ricordi che il libro nacque proprio in occasione del nuovo hype della fine del millennio scorso; un resoconto delle principali tribute band e dei luoghi beatlesiani da visitare a Liverpool e Londra. Nel testo si trovano spunti interessanti ma non sempre fattualmente veri. Per esempio, è vero che non si conosce nessuno (eccetto i genitori…) che abbia insegnato ai Beatles a suonare, ma affermare che loro sono nati con il rock’n’roll, a differenza delle band coeve che avevano influssi della musica passata è improbabile, pensando al padre di Paul che suonava in una banda. O ancora: è vero che Liverpool, rispetto al resto dell’Inghilterra, aveva una forte presenza cattolica: ma quella definita “una delle più grandi cattedrali” è la anglicana; quella cattolica non è chissà cosa. Dal punto di vista strettamente musicale, a parte un po’ di magniloquenza nei toni come quando parla del Concetto con la C maiuscola e i gusti ovviamente personali, Pettinato segnala accuratamente le due anime beatlesiane, quella dei “craftsmen” e quella degli sviluppatori di un nuovo stile; questa è sicuramente la parte migliore del libro. La pesante critica al progetto Anthology, che ha portato solo soldi ma nulla di veramente nuovo, è la classica posizione del fan sfegatato che tanto conosceva bene praticamente tutto quel materiale; in realtà mi pare fuori tema all’interno del libro. Infine la terza parte è quella che sente più pesantemente il tempo passato dalla pubblicazione, e si può tranquillamente saltare.
In definitiva, questo libro – almeno oggi – può avere senso per chi i Beatles li conosce un po’ ma non troppo; ma non è certo un’opera di quelle definitive.

palindromi con le operazioni

Un palindromo – ma lo sapete tutti – è una parola che si legge allo stesso modo da sinistra a destra o da destra a sinistra: un esempio classico è la parola ossesso. Un palindromo numerico è un numero che si legge allo stesso modo da sinistra a destra o da destra a sinistra, come la targa 313 dell’auto di Paperino.

Ma bisogna dire che l’uguaglianza

25986 = 213 × 122

che letta da destra a sinistra diventa l’uguaglianza (corretta)

221 × 312 = 68952

non è affatto male, vero?

(grazie a Paolo Marincola per la segnalazione)

Milano contro il papa

La luna di miele del mondo internettaro con papa Francesco si è interrotta bruscamente lo scorso weekend, quando il papa ha detto a una quindicina di coppie di sposi “fate figli, non prendete cani e gatti”. La lobby dei gattyni, come tutti sanno, è potentissima e ha subito messo in campo i cannoni. Sin qui nulla di strano: ma com’è che ieri il Comune di Milano mi ha inviato una comunicazione in cui rende noto che «è nato il centralino unico dedicato agli animali, un servizio attivo 24 ore su 24 per le segnalazioni di smarrimento, di maltrattamento, le richieste di soccorso, le emergenze sanitarie, avvistamenti di randagi o di animali protetti.»

Qui gatta ci cova.

io e il SEO

Il sito che ospita i miei blog non è un vero hosting, quindi le statistiche di accesso non sono in un posto visibile. L’accrocchio che il mio sysop fa è correggere a mano la protezione della directory coi log per permettermi l’accesso; solo che quando viene fatto un aggiornamento del sistema operativo i permessi si resettano e devono essere rimessi a posto.
Bene: stamattina ho scoperto che il 7 aprile scorso c’è stato l’aggiornamento in questione. Ciò significa che in due mesi non mi è mai venuto in mente di controllare le statistiche del mio sito. Niente male, vero?

grano saraceno e copincolla

Penso che oggi abbiate visto tutti la storia del DDL con cui una pattuglia di deputati M5S si lamenta perché un terzo della pasta venduta in Italia è prodotta con “grano saraceno”; in caso contrario potete leggere la storia completa su Giornalettismo. Vorrei però fare alcune considerazioni a margine della faccenda.

Innanzitutto, non si sa bene come mai quella proposta di legge sia spuntata oggi. Se preferite, è apparsa per caso: in fin dei conti è stata presentata quasi un anno fa, il 23 luglio 2013. Non che sia stata letta da qualcuno: il sito della Camera segnala che non è mai stata neppure assegnata a una commissione. Certo, si può dire che è stata la Ka$ta a bloccare i lavori di M5S: ma la mia sensazione è che questo, come tanti altri di tutti i partiti, sia semplicemente un testo messo lì per fare quantità e non qualità. Non importa se verrà discusso oppure no: intanto è lì, nero su bianco.

In secondo luogo, la frase è il copincolla di quanto scritto dal leghista Giovanni Fava e dal piddino Luca Sani in una relazione del 2011 della Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale. Questo significa due cose: che le relazioni delle commissioni parlamentari non le legge nessuno, e che i firmatari del disegno di legge hanno copincollato senza leggere quello che stavano preparando (o se preferite che l’hanno letto ma non capito). Ecco: e noi vorremmo riformare l’Italia?

Scherziamo (.it)?

Ho appena eliminato un commento di spam sul blog, uno dei soliti. Il testo era «Wow! This blog looks exactly like my old one! It’s on a entirely different topic but it has pretty much the same layout and design. Wonderful choice of colors!» e dall’ultima frase sulla scelta dei colori si capisce subito che l’unica altra alternativa era che l’anonimo estensore sia daltonico.

Quello che mi stupisce non è tanto che il messaggio arrivi da un IP di Wind, quanto che il sito su cui dovrei cliccare è “scherziamo.it”. Io non sono andato a vedere il sito, se volete fatevelo voi: l’unica cosa che mi può venire in mente è che quello sia un tentativo di avere un messaggio approvato per poi spammare con calma con l’indirizzo finito nella lista dei buoni. Ma a questo punto perché non preparare anche il messaggio in italiano? Ah, questi spammer…