Archivi autore: .mau.

Informazioni su .mau.

matematto non praticante

Tempismo perfetto

Stamattina stavo per uscire e portare a scuola i bimbi quando mi telefona la maestra di Jacopo per avvisarmi che nella notte si è rotto un termosifone e la scuola è tutta allagata, quindi bisogna tenere a casa i bambini. Naturalmente oggi Anna è fuori tutto il giorno per lavoro, e io oggi ho una demo a cui devo partecipare (in remoto, ma comunque devo esserci). Visto che la sfiga ci vede benissimo, se l’allagamento fosse stato domani io non avrei avuto problemi perché sarò a casa in solidarietà; se fosse stato ieri non avrei avuto problemi perché ero in sciopero, e al limite avrei portato i settemezzenni alla manifestazione (devono pur cominciare, prima o poi). Oggi ho dovuto telefonare al volo ai nonni a chiedere se potevo lasciare loro il pacco dono, prendere l’auto, andare a Monza, bloccarmi nel traffico monzese, rientrare a Milano beccando il traffico di ingresso (penserete mica che alle 9:30 siano già arrivati tutti in città), lasciare la macchina da qualche parte, prendere il BikeMi sotto la pioggia e scapicollarmi per l’ufficio. Che bello.

Il mistero della stazione meteorologica LIDL

Qualche settimana fa ho preso in una delle solite offerte Lidl una stazione meteorologica minimale: un sensore interno e uno esterno per la temperatura, orologio (radiosincronizzato, ormai è standard) e sveglia. Purtroppo mi sono accorto che anche lasciandola dove c’era la vecchia (che è stata buttata via perché il sensore esterno negli anni si era preso troppa pioggia e quindi si era scassato) spesso perdeva il segnale remoto. Notate che la distanza era meno di tre metri, con giusto un vetro in mezzo. Forzando la ricezione il segnale veniva di nuovo captato, ma la cosa era scocciante. Dopo una settimana di questa situazione, ho così scritto al servizio clienti Lidl, ricordandomi di mettere tutti i dati possibili e immaginabili. Lunedì mi rispondono, mi dicono che non ci sono ricambi possibili, e che posso andare entro un mese da oggi (nel senso di 2 febbraio) a farmi rimborsare.

Peccato che da una settimana la stazione funziona perfettamente. Cosa le può essere successo? Le è bastata la minaccia di essere eliminata?

Cari colleghi

O per la precisione, cari colleghi che oggi siete andati a lavorare, dicendo che tanto lo sciopero del 13 dicembre contro la disdetta dell’integrativo non è servito a nulla e che lo sciopero di oggi è per il contratto collettivo del quale non può interessarci meno, e che ce l’avete con i sindacati che sono stati zitti per due mesi, devo dirvi un paio di cose.
La prima è che nemmeno io sono toccato dalle proposte confindustriali sul contratto collettivo. Ma vi faccio notare che l’integrativo beffa che ci tocca da oggi può togliere due giorni di ferie e dodici ore di permessi retribuiti perché si rifà al CCNL. (Che noi avessimo questi giorni in più perché fino al 2000 erano nel nostro contratto è purtroppo diventato irrilevante). Quindi, anche se a voi la parola “collettivo” fa venire l’orticaria, ricordate che tutto quello che perdiamo lì possiamo perdercelo poi anche noi.
La seconda è che io ce l’ho con il sindacato, ma per un’altra ragione. Non ha senso andare a trattare (vedi CISL) senza avere prima una controproposta seria, e per seria intendo dove si facciano i conti in tasca all’azienda, si veda quanto risparmia dalle sue proposte, e si chiedano miglioramenti almeno per la stessa somma. Ci rideranno dietro? Tanto lo stanno già facendo ora. Ma non ha nemmeno senso fare gli aventiniani (vedi CGIL e UIL), perché il risultato è che l’azienda continuerà a fare quello che vuole. Né ha senso che la Triplice stia facendo i polli di Renzo e si dimentichi di spiegare a tutti cosa sta succedendo, invece che cercare ciascuno il suo pubblico e la sua parte di lavoratori. Ma leggendo quello che scrivono in parecchi nel gruppo Facebook dei lavoratori Tim, mi sa che siano davvero in tanti a non vedere più in là del proprio naso, il che ci riporta al punto iniziale di questo post.

Fine.

_All These Years Vol. 1 – Tune In_ (libro)

Quasi mille pagine per parlare dei Beatles prima che diventassero i Beatles. Troppe? Beh, per un vero fan no. Questo primo volume della Biografia Beatlesiana Definitiva (Mark Lewisohn, All These Years Vol. 1 – Tune In, Little, Brown & Company 2014, pag. 946, Lst. 30, ISBN 9780316729604) contiene davvero tutto, raccogliendo una quantità incredibile di fonti (Beh, non proprio tutto. Esiste anche l’edizione ampliata, che non ho avuto il coraggio di acquistare). Da un certo punto di vista è incredibile che queste fonti esistano: non parlo delle interviste – fatte anni dopo e a cui si può dare il valore che volete come ricordo – ma di fotografie, ritagli di giornale dell’epoca, e addirittura di una registrazione del 1957 (!)
Il libro non si può leggere tutto di un fiato, o almeno io ci ho messo tre anni a terminarlo. Intanto mi sono fatto un’idea di com’era l’ambiente liverpulliano, musicale e no, negli anni ’50, e ho scoperto cose che non avrei mai immaginato, tipo il motivo per cui George Martin pubblicò come primo 45 giri due brani scritti da Lennon e McCartney (risposta: i Beatles gli erano stati mandati da una casa editrice musicale, che voleva il copyright sulle canzoni; inizialmente Martin non aveva una grande opinione dell’abilità musicale dei quattro, ma non gli importava più di tanto visto che pensava di avere ricevuto una sòla). Un’opera di riferimento imprescindibile se uno è appena interessato ai Beatles.

Je suis Byoblu

Come potete leggere sul Post, Google ha deciso che non accetterà più di fare pubblicità mediante AdSense su Byoblu, il blog di Claudio Messora, ritenendo che faccia parte dei siti «che diffondono bufale o che, in altre parole, “nascondono, falsano o travisano le informazioni sull’editore, sui contenuti o sullo scopo principale del sito”».
Anch’io concordo che Byoblu sia un sito complottista (ma a livello tale che persino BeppeGrillo™, dopo aver appoggiato l’autocandidatura di Messora a comunicatore di M5S, l’ha poi fatto fuori per prendere Rocco Casalino…). Ma mi preoccupa ancora di più l’idea che Google e Facebook decidano con i loro soldi – no, con i soldi che loro raccolgono… – chi sia degno di fede. Certo, è meno peggio così che avere una leggina che lo stabilisca, cosa che non potrebbe essere poi così lontana nel tempo; ma resta sempre il problema di base. Bisogna insegnare alla gente a capire quello che sta leggendo, altrimenti ci sarà sempre qualcuno più furbo degli altri che ci fregherà. Ed è per questo che preferisco andare controcorrente e parlare in favore della pubblicità sul sito di Messora.

Quizzino della domenica: triangolo

Sapendo che 54−30=24, riuscite a trovare un triangolo che non sia rettangolo, i cui lati siano numeri interi e la cui area sia 24? (Se fosse rettangolo, 6-8-10 andrebbe bene)

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p228.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto da Miodrag S. Petković, Famous Puzzles of Great Mathematicians)

Non sequitur

Come spero che ormai sappiate, al momento il nostro contratto collettivo di lavoro (CCLN) è scaduto da due anni; inoltre TIM ha disdetto a ottobre il contratto integrativo e in questa settimana ne ha unilateralmente creato uno che andrà in vigore mercoledì prossimo (il giorno in cui sciopereremo per il contratto nazionale, non so se la scelta di quel giorno per scioperare sia stato un caso)

Oggi c’era un presidio di lavoratori TIM davanti alla sede romana di corso d’Italia, ed è anche arrivata l’onorevole Roberta Lombardi, che ha tra l’altro affermato:

«Abbiamo parlato della cancellazione da parte dell’azienda dell’accordo collettivo di secondo livello che, logica vorrebbe, fosse INTEGRATIVO rispetto a quello di primo livello che poi non è altro che il Contratto Collettivo Nazionale (CCNL).
Ma, e questo è il paradosso, i contratti aziendali sono integrativi del contratto collettivo nazionale MA, secondo una giurisprudenza consolidata, i contratti aziendali sottoscritti dalle Rsu (i rappresentanti dei sindacati in azienda) possono anche derogare il ccnl di riferimento, persino con ricadute peggiorative. […] Nel caso specifico di TIM di cui ci stiamo occupando, mi sembra evidente che in tutti questi mesi le RSU non si siano particolarmente ingegnate per proporre accordi di secondo livello migliorativi rispetto a quelli del 2008 e quindi l’azienda ha deciso in via unilaterale di modificare le condizioni di lavoro che, manco a dirlo, saranno peggiori rispetto a quelle concordate a maggio 2008.»

Il gruppo (chiuso, quindi è inutile che vi dia il link) “Dipendenti TIM” ha già un certo numero di post in cui si chiede perché i sindacati non abbiano portato un loro testo di accordo per discuterlo.

Ora io – prima di preparare una controproposta di accordo – avrei chiesto all’azienda che esplicitasse quanto avrebbe risparmiato con ciascuna delle modifiche da lei proposta rispetto al vecchio integrativo. È abbastanza facile fare i conti della serva e vedere che togliere due giorni di ferie e dodici ore di permesso equivale a un taglio dell’1,6% circa del costo del lavoro; su tutti gli altri punti ho il sospetto che il risultato finale sia di qualche frattaglia. Ma il punto non è questo. Il nuovo contratto integrativo non è peggiorativo rispetto al CCNL: lo è rispetto al vecchio integrativo, per la precisione. Dunque, anche tralasciando la banale considerazione che il contratto non è stato firmato né siglato dalle RSU, non c’è nessuna correlazione tra le prime e le ultime frasi dell’onorevole Lombardi. Probabilmente lei non lo sa né gliene importa più di tanto, ma magari i miei colleghi potrebbero cominciare ad azionare il cervello, considerando che quelli che ci stiamo andando di mezzo siamo noi e non lei?

_Arithmetical Wonderland_ (ebook)

Usare i personaggi carrolliani per un libro che fondamentalmente si può definire “matematica elementare da un punto di vista superiore” è una cattiveria. Il vero guaio però è che – almeno a mio giudizio – il risultato non è poi così ottimo. Il capitolo zero di questo libro (Andy Liu, Arithmetic Wonderland, MAA Press 2015, pag. xiv-225, $23, ISBN 9781614441199), con Alice, Tweedledum e Tweedledee, è quello che ho trovato più pesante, perché aritmetica di base e citazioni dai libri di Carroll proprio non si mischiano. Andando avanti la situazione per fortuna migliora, e si può apprezzare come Liu presenti temi dell’aritmetica classica in modo interessante anche per chi le cose le sa già; soprattutto le sezioni “Extra” che terminano i capitoli danno utili spunti per gli insegnanti. Peccato per alcuni errori di stampa che portano fuori strada…