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matematto non praticante

automatismi

Come sapete, questa settimana finiscono le scuole, almeno in Lombardia. Quindi ho iscritto i giovani al centro estivo comumale. La scorsa settimana ho pagato il bollettino c/c (continua a non essere possibile fare un bonifico, il comune di Milano ha dei grossi problemi), e ho inviato scansione dei bollettini.
Oggi tra le 15:22 e le 15:46 mi sono arrivati dieci messaggi che cominciavano con “Gentile Utente,
la documentazione pervenuta è completa.”, continuavano con gli altri documenti da portare il primo giorno (ma non fanno più in fretta a chiederli direttamente assieme al bollettino? Non dico quelli sull’eventuale separazione dei genitori, ma le scansioni delle tessere sanitarie sì…) e terminavano con “Si informa che tali mail vengono generate in automatico e che eventuali risposte alle stesse non verranno gestite” (senza punto).

Il vero guaio è che sono tutti e dieci con i dati di Cecilia. Jacopo non pervenuto.

meta-truffa

Quante mail al giorno ricevete dove vi viene detto che avete vinto non si sa quale lotteria, oppure che c’è qualcuno che ha bisogno di voi per spostare qualche milione di dollari di un pezzo grosso africano morto da poco? Queste truffe si chiamano “419 Nigerian scams“, dall’articolo del codice penale nigeriano che lo tratta: in effetti almeno all’inizio la maggior parte di queste mail arrivavano dalla Nigeria.

Bene. Ieri mi è arrivata una mail che comincia così:

Good day, I am Ms Carla Grasso, the new Scam Compensation Award Comity setup by United Nations and IMF of those people that took part in receiving Inheritance funds and Lottery funds/Consignment box,ATM compensation card, Bank check from European banks even from many lottery organizers few years ago and there payment still outstanding with United Nations Treasury Account, That has pay different fees while Trying to get there Funds from those banks and lottery organizers but all to no avail.

A parte l’inglese molto zoppicante, l’idea di fare una metatruffa mi ha fatto divertire :-)

_Il labirinto dei libri sognanti_ (libro)

Di Walter Moers avevo letto, e apprezzato tantissimo, La città dei libri sognanti, di cui questo libro (Walter Moers, Il labirinto dei libri sognanti [Das Labyrinth von träumenden Bücher], Salani 2015 [2011, 2012], pag. 464, € 12, ISBN 9788862569873, trad. Umberto Gandini) è il seguito. Troviamo il vermicchione Ildefonso de’ Sventramitis, ormai famosissimo scrittore zamoniano che però ha perso l’ispirazione, che dopo duecento anni ritorna a Librandia, spinto dalla stessa curiosità: un manoscritto che gli arriva per caso.
Il problema è che in realtà non succede nulla. Moers è bravissimo a creare scene fantasmagoriche, e i suoi disegni sono sempre favolosi: ma le pagine passano e passano senza che si scenda nei sotterranei di Librandia, come chi ha letto il primo libro si aspetterebbe. Avete presente i documentari “The making of”? Ecco. Il libro è fondamentalmente questo. Lo Sventramitis entra nelle catacombe nelle ultime pagine, e “Qui comincia la storia” è la frase che termina il libro, con un post scriptum del Traduttore che spiega che il materiale era troppo e così l’ha diviso in due tomi. Peccato che Il castello dei libri sognanti non è mai stato pubblicato…
Umberto Gandini come sempre fa un lavorone nel rendere i giochi di parole e i nomi dei personaggi zamoniani che spesso sono parodie di persone realmente esistenti: stavolta ha dovuto persino tradurre duwe quartine nello stile di Carlo Porta, pardon Karl Porton. Chissà cosa c’era nell’originale!

Regole

Da buon ciclista urbano, so che in molti incidenti in cui sono coinvolte auto e biciclette il ciclista non è affatto senza macchia; il concorso di colpa è l’ipotesi di partenza, e a volte l’automobilista non può davvero accorgersi del ciclista. Guardando questo video, però, è evidente che l’automobile ha tagliato la strada al ciclista senza avere messo prima una freccia. Intendiamoci: io parto sempre dal principio che quello che si fa male sono io e quindi avrei tenuto in conto la possibilità di vedermi tagliata la strada, ma questo è irrilevante nel contesto. Quello che non è irrilevante sono i commenti: «La maggior parte è a favore dell’automobilista. C’è anche qualcuno che dice: “I ciclisti non rispettano nessuna regola” o anche “rispettate il codice della strada”, “se tutti gli sportivi si comportassero come i ciclisti, in Italia non si circolerebbe più”. E infine: “La strada è per le auto non per i ciclisti, esistono le piste ciclabili”.»; commenti che mostrano come la gente ormai non ragiona sui fatti ma parte in quarta con i pregiudizi.

Ciò detto, visto che non è che io possa sprecare un pippone così, aggiungo un po’ di cose. La prima: perché Repubblica non ha messo da nessuna parte il link al post di Facebook?. La seconda: perché Repubblica ha rallentato il video originale, facendo sembrare che l’incidente fosse avvenuto ai 15 all’ora? La terza: è possibile che qualcuno scriva un post che comincia con «Questo è quello che succede hai nostri ragazzi 😡😡😡😡 come vedete sono infila indiana» e in tre giorni non ha sentito il bisogno di correggere quegli strafalcioni?

Sbarramenti

Siamo di nuovo arrivati al tormentone sulla soglia di sbarramento di una legge elettorale proporzionale. 5%, come vorrebbero i partiti grandi? 3%, come vorrebbero i partiti piccoli?
Premesso che io sono più amante del maggioritario puro, perché almeno sai davvero per chi voti, a inizio mese avevo già scritto che il Rosatellum (metà maggioritario e metà proporzionale, ma senza gli scorpori del Mattarellum) poteva essere un buon compromesso. Ma per l’appunto in quel caso non era stata definita alcuna soglia di sbarramento. Certo, senza sbarramento si rischia una frammentazione della composizione del Parlamento in mille partitini. E allora? Forse che in questo Parlamento non c’è stata una frammentazione? In questo momento alla Camera ci sono undici gruppi parlamentari, più il misto dove confluiscono coloro che appartengono a partiti e movimenti troppo piccoli per raggiungere la soglia di 20 deputati. La quantità di onorevoli che hanno lasciato il partito con cui sono stati eletti è enorme. Visto che per quanto mi riguarda (come anche per la Costitzione…) un parlamentare ha tutti i diritti di cambiare casacca, il risultato finale sarebbe comunque quello di fare rassemblement che si scioglieranno subito dopo il voto; e magari mi toccherebbe votare per uno di essi e contribuire a fare eleggere qualcuno che non avrei mai votato. A questo punto non è più semplice evitare questi mischioni e lasciare libertà di aggregarsi solo tra simili?

_The Ion Raider_ (ebook)

Quello che mi dispiace è che il primo volume della serie, Pelquin’s Comet, non è disponibile come ePub ma solo come cartaceo oppure Kindle, e quindi mi è più scomodo da comprare.
Questo libro (Ian Whates, The Ion Raider, Newcon Press 2017, &eur; 3.72 circa, ASIN B06XD2TDP3) non è un capolavoro. Tanto per dire, tra i personaggi Jan si perde nel mezzo della storia; quel che è peggio è che non c’è un vero finale, ed è chiaro che l’autore ha già deciso di scrivere un terzo volume e quindi ha bloccato il testo nel bel mezzo. Ma tutto questo non è un problema. Stiamo parlando di space opera: libri in cui cerchiamo azione, avventure, colpi di scena. Qui ce ne sono quanti ne volete, e la storia è comunque costruita in modo tale da far lentamente capire cosa c’è dietro tutto questo. È possibile che avendo letto il primo volume le cose fossero più chiare fin da subito: come ho detto non lo so, e se fosse così significa che Whates è riuscito ad evitare di scrivere in quello stupido modo da “riassunto delle puntate precedenti” che io odio a morte.
In definitiva, se vi piace il genere vi consiglio caldamente il libro.

_Fisica e filosofia_ (ebook)

Per dirla in maniera tecnica, la teoria dei quanti è un casino. Non tanto dal punto di vista matematico: dopo un po’ ci si fa la mano. Il vero problema è che l’interpretazione dei risultati è così lontana dal nostro sentire comune che si cerca più o meno consciamente di riportare tutto alla sana meccanica classica. Heisenberg non è d’accordo, e ha scritto questo libro (Werner Heisenberg, Fisica e filosofia [Physics and Philosophy], Il Saggiatore 2015 [1958, 1961], pag. 204, € 10,99, ISBN 9788865764879, trad. Giulio Gignoli) proprio con lo scopo di mostrare perché i quanta non possono essere studiati con il paradigma non solo scientifico ma anche filosofico dei due millenni e mezzo precedenti. La lunga introduzione di Northrop era troppo piena di paroloni per un’anima semplice come me; Heisenberg scrive in modo molto più comprensibile, ben tradotto da Giulio Gignoli, a parte un po’ di pesantezza lessicale dovuta probabilmente ai più di cinquant’anni passati dall’edizione italiana. Diciamo che Heisenberg spiega ben chiaramente che il modo in cui eravamo (siamo?) abituati a comprendere il mondo fisico non funziona più nel caso dei fenomeni quantistici; ma non pensate di trovarci un nuovo modo per leggerli che non sia quello di seguire le formule matematiche e fidarsi di esse :-)