Finalmente ho capito cosa Franceschini pensa di fare. Il gioco è quello di Berlusconi: fare tante affermazioni, in modo che si abbia sempre il pallino e siano gli altri a dover inseguire e commentare. Tra l’altro, ha anche il vantaggio che non c’è neppure bisogno di dover spiegare perché le idee non sono state messe in pratica, ammesso che qualcuno se ne ricordi ancora dopo due settimane: essendo il PD all’opposizione, non può certo imporle alla maggioranza. Inoltre, per la prima volta da non so quanti anni, dalla parte che non è la destra cercano di fare qualcosa di nuovo, invece che riciclare male quanto proposto da Lui.
Tutto questo sevirà ad arrestare la deriva dei voti? Probabilmente no. Però è almeno qualcosa di nuovo, vedere l’attor giovine cimentarsi nella parte del capocomico :-)
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Kafka e altri appassionanti giochi per la mente (libro)
Me lo sarei dovuto immaginare. Questo libro (Dario De Toffoli e Dario Zaccariotto, KAFKA e altri appassionanti giochi per la mente, RBA Italia 2009 [2007], pag. 317, € 9,99) raccoglie sì giochi di logica, ma di quelli da fare con carta e matita (e probabilmente gomma) per completare uno schema. Non ho nulla contro questo tipo di giochi, ogni tanto faccio anche un sudoku; e devo dire che i due giochi sviluppati dai Darii sono anche carini, oltre che essere entrambi “visuali”: in Kafka si ha un castello e si sa quante altre stanze si possono vedere da ogni punto, perché le porte corrispondenti sono aperte; nei Grattacieli si sa quanti grattacieli si vedono in infilata, perché non sono coperti da altri grattacieli più alti.
Però ritengo che questi sono giochi da rivista, non da libro. Ma come dicevo me lo sarei dovuto aspettare, quindi la colpa è solo mia.
mai chiedersi il perché
La scorsa settimana è arrivato ad Anna il suo nuovo piccolo Dell, subnotebook a 12 pollici, con la sua bella distribuzione ubuntu. Peccato che non riuscissi a vedere la rete wifi di casa. Dopo aver smanettato per qualche giorno, ho deciso che il problema doveva essere sul vecchio router che non trasmetteva in 802.11g; così ieri sera il nostro provider ci ha portato un altro router da provare, mentre io ero alle prove di canto.
Stasera, rientrato a casa, mi metto a smadonnar… ehm, a smanettare su: effettivamente adesso vedo il segnale, ma niente connessione. Provo a lasciar perdere la connessione automatica e settare quella manuale; niente. Provo a lasciar perdere la connessione con l’apposita applicazione e lavorare da terminale; niente. Lascio tutto fermo perché devo andare a fare la spesa e poi cenare, e infine provo a telefonare al mio collega Marco per un consulto telefonico.
Gli spiego tutta la storia, e gli faccio “guarda, ho anche fatto la configurazione manuale, ma poi da iwconfig non vedo indicato l’ESSID né l’access point…”. Per scrupolo rifaccio la configurazione e lancio di nuovo il comando: toh, erano presenti. Faccio subito qualche altra prova: netstat vede la rete, traceroute scopro che non esiste più (c’è traceroute6, che però non ho osato provare), il browser vede la rete.
Non so cosa succederà quando farò ripartire il PC: non mi chiedo nemmeno cosa sia successo nel frattempo, visto che sono troppi anni che combatto contro i computer e so che bisogna accettare graziosamente quello che succede.
forte aumento!
Martino Fornasa mi segnala questo articolo di Repubblica – motori, nel quale si legge che le donne piratesse della strada sono “in forte aumento”: infatti nel 2008 sono state 22 contro le 9 dell’anno precedente.
Peccato che l’articolo affermi specificatamente che le 22 piratesse del 2008 sono pari al 9% delle 249 persone identificate, mentre le 9 del 2007 sono l’8.5%. In pratica, quello che dice l’articolo è che l’anno scorso sono state identificate molte più persone che in quello precedente, e che la percentuale di donne è praticamente costante. Giusto per dire: 22 su 249 è l’8.8%, mentre se ce ne fossero state 21 si sarebbe già scesi all’8.4%. Un forte aumento, nevvero? Se una singola persona cambia il trend, forse sarebbe meglio dire che la percentuale resta costante… ma allora come si farebbe a dire “donna al volante, pericolo costante”?
Più che Camere, un pied-à-terre
Le malelingue lo dicono già: Sìlviolo ha sparato la sua nuova proposta perché si eviti di fargli domande scomode sullo stato dell’economia italiana e sulle azioni intraprese dal governo. Tutte bugie: se leggete il Giornale di famiglia, che si suppone abbia le notizie di prima mano, il PresConsMin ha innanzitutto detto «Proporrò una legge popolare per dimezzare il numero di parlamentari», ottenendo così due risultati: dimostrare che Lui è il popolo e risparmiare risorse pari a 3 centesimi al mese per ogni italiano.
E quella storia secondo cui dovrebbe votare solamente il capogruppo? No, non è per risparmiare vieppiù affittando Montecitorio e Palazzo Madama per i ricevimenti e facendo le riunioni del parlamento in un pied-à-terre. Mascellino sa benissimo che una simile modifica ai regolamenti richiede una maggioranza dei due terzi dei parlamentari, e che neppure con tutta la buona volontà il piddì la potrebbe votare, visto che sarebbe costretto a scegliere un capogruppo che voti per tutti loro. Forse ha persino letto la Costituzione, e sa che l’articolo 67 vieta espressamente una cosa simile. La frase effettivamente detta è diversa: «Ovviamente chi non è daccordo si presenta in Aula e si astiene oppure vota contro». Detto in altro modo, quello che Lui vuole è solo evitare che si perda tempo a discutere le leggi che Lui ritiene siano da approvare; nella Sua illimitata bontà, lascia amabilmente ai parlamentari la possibilità di esprimere il loro ininfluente dissenso, basta che facciano in fretta. Come potete avercela con Lui? Siete forse degli scansafatiche?
Dimenticavo: chi ha corrotto David Mills?
la mia banca è tempestiva
Giovedì scorso mi arriva un messaggio dalla mia banca. Me ne arrivano tanti, visto che monitoro tutti i pagamenti col bancomat. Mi dicevano che c’era un addebito di 90 euro da parte di tale Mila no Revisioni datato 03/12/2007. Sì, dicembre duemilasette.
Venerdì mattina contatto via chat il supporto clienti e chiedo lumi sulla cosa: l’operatrice mi dice su quale bancomat è stato fatto (quello di Anna) e che manderà avanti la cosa. Parlando con Anna, a un tratto le viene in mente una cosa: “non sarà stata la volta della batteria kaputt?” Controllo: le date coincidono, una pagina di Google indica che ora l’azienda sta non so dove ma in passato è stata dietro casa nostra, in effetti l’estratto conto di allora non riportava il pagamento (che bello avere gli estratti conto in formato elettronico, tra l’altro :-) ) e quindi mi tranquillizzo.
Lunedì sera mi arriva la riposta del customer care, che afferma che il pagamento è dovuto – nulla da eccepire – e che “il pagamento e’ stato addebitato in conto solo adesso in quanto quando era arrivato si era bloccato poiche’ il conto non era momentaneamente capiente.” Ho controllato: il mio conto non è mai stato così vicino al rosso. Però mi domando se devo essere felice che la mia banca non volesse farmi pagare degli interessi di mora o se devo preoccuparmi perché si dimentica un pagamento per quindici mesi…
Le incredibili avventure del Dottor Ecco (libro)
Dennis Shasha, l’autore di questo libro della collana Sfide Matematiche, è stato uno dei tenutari della rubrica dei giochi matematici sullo Scientific American: una garanzia, insomma. Questo (Dennis Shasha, Le incredibili avventure del Dottor Ecco [The Puzzling Adventures of Doctor Ecco], RBA Italia 2009 [1988,1998], pag. 204, € 9,99, trad. Angela Iorio) è il suo primo primo libro con protagonista il dottor Jacob Ecco, omnieuristico, e il suo amico e narratore professor Scarlet che, a differenza dello sherlockiano Watson, non è un sempliciotto e collabora attivamente alla risoluzione dei problemi. Gli enigmi presentati sono generalmente di tipo algoritmico – Shasha è professore di Computer Science e collabora con l’IBM – di difficoltà variabile ma mai eccessiva; spesso poi vengono presentati dando un aiutino più o meno chiaro ma comunque esplicito per trovare la migliore via di attacco al problema. Peccato che RBA Italia si sia dimenticata di copiare nell’indice le lettere relative alla difficoltà dei problemi (le ho aggiunte nella pagina del libro su aNobii) e che ci siano alcuni parti in cui la traduzione è stata fatta troppo di fretta: ad esempio, “then again” non significa affatto “allora di nuovo”, e “one-way” non è “a una corsia”! Il libro è comunque consigliabile.
Marina Berlusconi nuovo presidente Rai!
(Ansia, 10 mar) Dopo una notte di febbrili trattative, Gianni Letta e Dario Franceschini hanno trovato l’accordo sul nuovo presidente della Rai. La scelta dell’avvenente figlia dell’attuale PresConsMin ha trovato un’ampia convergenza in Parlamento, dove tutti si sono rallegrati che finalmente è stata scelta una persona che la televisione la conosce bene; inoltre l’avere sposato un ballerino le fornirà quel qualche cosa in più per sopravvivere ai continui rimescolii dell’ente televisivo pubblico. Massimo D’Alema ha commentato che le dinamiche emulative tra fratelli permetteranno finalmente una concorrenza fattiva contro Mediaset e Piersilvio Berlusconi, mentre Mara Carfagna si rallegra che ancora una volta sia stata scelta una donna non in quanto specie protetta ma per le sue qualità affinatesi negli anni. Persino Antonio Di Pietro ha rilasciato una dichiarazione possibilista, che garantirà al neopresidente una tregua per alcuni decenni: “Prima devo finire con suo padre”. L’unica voce fuori dal coro, oltre forse a quella di Umberto Bossi che però è ancora in corso di restaurazione dai tecnici del RIS, è quella di Maurizio Gasparri: “Aho’, se ce annavo io nun era mejo? So’ bbello e intelligente anch’io!”
Come primo atto forte della presidenza Berlusconi, uno stop a veline e similari: d’ora in poi, le assistenti indosseranno un burka disegnato da Dolce & Gabbana ma potranno finalmente parlare e mostrare le eventuali altre loro doti.