Le relazioni più semplici tra due quantità sono quelle lineari: se io cammino a velocità costante per il doppio del tempo percorrerò il doppio della strada. Fin qui nulla di particolare. Ma i matematici cercano sempre di complicare le cose (dal punto di vista della gente comune: loro preferiscono dire che cercano di trovare i punti unificanti) e così da questa banale considerazione hanno inventato una teoria matematica che è diventata ubiqua: quella di spazio vettoriale. A scuola ci insegnano che un vettore è una freccia che parte da un punto e arriva a un altro; ma quello che conta davvero è che c’è una struttura che fa sì che i vettori (e le matrici, che servono per convertire i vettori in altri vettori) possano essere studiati da soli. Andrea Mercuri fa una rapida carrellata dei concetti di base dell’algebra lineare, partendo dagli spazi vettoriali e passando dai due tipi diversi di prodotto di vettori per arrivare a mostrare il significato geometrico delle matrici.
Per i personaggi della matematica Sara Zucchini presenta Cartesio, che ha fatto matematica come corollario della sua filosofia: come sono cambiati i tempi da allora! I miei giochi matematici, infine, sono basati sui numeri naturali.
Andrea Mercuri, Matematica – Lezione 5: Algebra lineare, allegato a Gazzetta dello Sport e Corriere della Sera, €6.99 più il prezzo del giornale
Ricordo che quando al liceo studiai il prodotto vettoriale, mi faceva star male. Mi sembrava un concetto totalmente incongruo, anche se non riuscivo a spiegarlo bene.
Poi ho scoperto che esistono i tensori… in questo volume se ne parla?
no, troverai qualcosa nel volume sulla relatività :-)
Quindi c’è il solito prodotto vettoriale che mi disturba… :-(
Segnalo un piccolo refuso, che però non inficia la lettura.
Pagina 126, terzultima riga. Il film “Chi ha incastrato Roger Rabbit” non ha il punto di domanda nel titolo. :)
uffa, manco ci avevo fatto caso. Grazie!