Il caso Becciu

Alla fine Magister si è preso una vacanza natalizia, e quindi non posso commentare il suo commento alla condanna in primo grado del cardinale Becciu a cinque anni e mezzo di carcere per peculato e truffa. (Gli ottomila euro di multa sono formali, considerando che se la sentenza sarà confermata gli imputati dovranno risarcire il Vaticano pagando 200 milioni…)

Non ho seguito il processo se non indirettamente, perché la voce Wikipedia di Becciu è stata tenuta d’occhio da innocentisti che continuavano a riempirla di collegamenti a interviste e passaggi vari manco dovessero fare una maratona giornalistica. Non so nemmeno se e come ci sia stato un intervento finale di papa Francesco. Ho notato però un particolare molto importante: Becciu è stato giudicato da un tribunale civile e non ecclesiastico. La cosa può sembrare ovvia, dato che i reati a lui contestati non erano legati alla religione. Ma fino a pochi anni fa ci sarebbe stato il privilegio della porpora e il cardinale sarebbe stato giudicato da ecclesiastici. Dite quello che volete, ma per me questo è un cambiamento epocale. (Naturalmente l’Osservatore si affretta a dire che il tutto nasce con Benedetto XVI…)

(immagine di SajoR da Wikimedia Commons, CC-BY-SA 2.5)