Leggo da Rob Eastaway che oggi nel Regno Unito si celebra il National Numeracy Day: una giornata per far sì che ragazzi e adulti abbiano una maggiore confidenza con i numeri. (Ripeto: con i numeri, non con la matematica in genere. Insommma siamo proprio al livello di base). Eastaway nota come parecchi diciottenni non si ricordano più come si calcola una percentuale.
Sarebbe bello avere anche da noi una giornata simile. Ma a parte la mancata volontà politica, ho il sospetto che il problema sia a monte. La parola “literacy” ha il corrispondente italiano in “alfabetismo”, ma “numeracy” non ha una traduzione. Per dire, la voce Wikipedia che corrisponde a quella inglese è “far di conto” ed è in uno stato pietoso. Il libro Innumeracy di John Allen Paulos è stato tradotto come “Gli snumerati” e già il passaggio dall’astratto al concreto (con un altro neologismo, tra l’altro) mostra le difficoltà che abbiamo.
Gli spagnoli hanno “numerismo”: facciamo una campagna per cominciare a usare il nome, come primo passo per cercare di arrivare a una Giornata della Consapevolezza Numerista?
Ultimo aggiornamento: 2023-05-17 12:11
E’ terribile: non sanno come si calcola una percentuale, perché non sanno cosa è una percentuale, perché chi glielo insegna non sa cos’è una percentuale. Qui in Italia come nel Regno Unito.
https://matheducators.stackexchange.com/questions/12248/why-are-percentages-part-of-the-curriculum
(leggasi commento di VisualMelon)
Non so se comunque funzionerebbe.
Verso la matematica c’è proprio un rifiuto a priori, non si tratta solo di analfabetismo matematico.
Il problema è culturale, non “tecnico” o intelletivo.
*intellettivo
Le percentuali a scuola vengono insegnate, il problema è che dopo un periodo più o meno lungo “si scordano” specie se tali nozioni non vengono più utilizzate. Eh sì, perché oggi si fa tutto con la calcolatrice: schiacci il tasto percento ed è fatta.
Banalmente è tutto qui.