La ministra Pisano ha comunicato che Immuni è stata scaricata da 4 milioni e 300mila utenti, cioè circa il 12% della popolazione tra i 14 e i 75 anni che hanno uno smartphone. Anche la ministra ha dovuto fare un passo indietro e ammettere – immagino a denti stretti – «Non ho mai detto che l’applicazione sia l’unica soluzione» ma esse «rientra in una strategia complessiva».
Diciamo che la strategia deve essere molto complessa oltre che complessiva, visto che a decidere di divulgare (anonimamente) il loro essere positivi al CoViD-19 sono stati ben in 46, mentre dal 13 al 23 luglio sono stati in 23 a essere stati avvisati di un contatto con una persona positiva. (Interessante la specifica della data iniziale: prima l’app non funzionava? Dava falsi positivi?) Possiamo dire che anche un solo contattato è un vantaggio, esattamente come possiamo dire che un qualunque oggetto non-nero e non-corvo aumenta la probabilità che tutti i corvi siano neri; ma onestamente non mi pare che questi risultati siano così eclatanti. Né è un caso che sia partita una nuova campagna di comunicazione, immagino. Mah: avrebbero dovuto aggiungere ai controlli di tracciamento anche un concorso: ogni giorno un fortunato utente vince 10000 euro. Magari costerebbe meno delle campagne di comunicazione…
“avrebbero dovuto aggiungere ai controlli di tracciamento anche un concorso” sarebbe compatibile con quello che deve fare uno stato neoliberista moderno: concorsi, bonus & lotterie (ehm, lotterie sarà per testare i vari vaccini, ma tantovale pensarci per tempo).
L’unico problema dell’app attuale è che se entro la prossima pandemia arriverà anche la versione EU con il roaming cotanto impegno tecnico-ministeriale andrà fortunatamente perso!
Figuriamoci se la EU riuscirà a mettersi d’accordo su un’app comune.
Bhe, sono ottimista su quando sarà la prossima pandemia, però “Member States will already be able to update apps to permit information exchange between national, decentralised apps as soon as they are technically ready. The Commission continues to support the work of Member States on extending interoperability also to centralised tracing apps.”
Insomma la volontà c’è e, adesso che mandano meno dati agli USA, magari qualche stagista si libera per aggiungere due linee di codice e inviare i dati ai vari ficcanasi e barbe finte europei.