Qualcuno parli a questo Paese

Lo stesso quotidiano che ha sempre usato toni pacati.

Ultimo aggiornamento: 2020-03-03 12:59

12 pensieri su “Qualcuno parli a questo Paese

  1. Mestesso

    L’ordine è partito dall’alto, molto in alto, e su tutti i giornali maggiori che hanno cambiato tutti tono. Poi chi partiva da più in alto è andato più in basso e si vede con maggiore evidenza :-).

    Però io apprezzo francamente di più certe differenze più “sottili” tipo “sono aumentati i contagiati ma anche i guariti” sun un altro grande quotidiano che è una combo mortale tra politically correct e povera-matematica.

    1. .mau. Autore articolo

      beh, no. Basta vedere qualche titolo odierno a caso. Ma a parte questo, è chiaro che da mercoledì pomeriggio scorso sono arrivati i gentili consigli dall’alto. Ma un conto è postare voci tranquillizzanti, altra storia è chiedere a gran voce una parola calmante dopo avere aizzato il pubblico.

      1. Zipps

        Qui si tratta veramente di chiudere la stalla dopo che le bestie sono tutte scappate, altro che.

      2. Mestesso

        Ho detto giornali maggiori, da quando il Tempo, Il Messaggero, il secolo XIX e Libero appartengono a questa categoria quando la somma delle copie vendute di tutti arriva si e no al primo in classifica? E da quando questi giornali hanno contato qualcosa al di là della realtà locale?

          1. .mau. Autore articolo

            cioè tu credi davvero che Messaggero e Libero non contino al di là della realtà locale? (che per Libero che tecnicamente è romano non si sa nemmeno quale sia).

  2. Mario

    I toni pacati non vendono, o vendono meno. E’ sempre e soltanto una questione di soldi.

    1. .mau. Autore articolo

      Che i toni pacati non vendano posso anche accettarlo, più o meno. Ma allora non scrivere che ci vuole qualcuno che calmi i toni, no?

      1. Mario

        Si chiama ipocrisia. Si finge di credere nell’etica del giornalismo quando si sa bene che l’unico valore sta nel numero di copie vendute.

  3. Mestesso

    “cioè tu credi davvero che Messaggero e Libero non contino al di là della realtà locale? (che per Libero che tecnicamente è romano non si sa nemmeno quale sia).”

    Certo che sì. Il Messaggero è a tutti gli effetti un giornale locale nel senso che la maggior parte delle copie viene venduta nel Lazio, ma ai laziali “normali” mica a quelli influenti, e quelle fuori sono vendute ai laziali emigrati (che in altre realtà non fanno testo se non il casino quando escono in gruppo). Libero, beh, la readership di Libero sono una minoranza di anziani rincoglioniti. Nessuno dei due insiemi conta nulla, ma nulla di nulla.

    Entrambi viaggiano al di sotto del radar della gente che conta veramente. Tant’è che nessuno di questi ha cambiato tono per il semplice motivo che nessuno glielo ha chiesto! Lo sforzo di alzare il gomito per prendere la cornetta in mano è stato giudicato superiore al valore della richiesta ai fogli suddetti. Davvero, tu credi veramente che il Messaggero serva a qualcosa? Libero anni fa contava, ora entrambi esistono solo per la legge sui contributi per l’editoria, davvero. Nessuno se li fila più. Nemmeno Confindustria Lazio si è disturbata a reclamare, davvero pietoso!

    1. .mau. Autore articolo

      ok, prendo atto che per te in una nazione di vecchi rincoglioniti (e a maggior rischio Covid-19) l’ordine che parte dall’alto non considera i quotidiani letti dai vecchi rincoglioniti di cui sopra.

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