busta numero 1, numero 2 o numero 3?

Ho letto il lancio Ansa sulla maturità 2019, e devo dire una cosa: questo governo ha il coraggio di entrare a gamba tesa su quello che è il punto focale del curriculum scolastico italiano. Certo, sono stati tanti i ministri che hanno riformato la scuola, ma lanciarsi così sulla maturità non è da tutti.
Ma andiamo nel dettaglio. È inutile: proprio non ce la fanno. La riforma è stata annunciata dal ministro Bussetti… con un video su Facebook, evidentemente perché non sapeva come mettere qualcosa sul sito ministeriale. Almeno avesse usato Instagram che è più seguito dai giovani… Ma tanto quello che conta è la spettacolarizzazione, non certo il contenuto. Quanto al contenuto, ammetto la mia ignoranza. Così ad occhio credo che il famoso quizzone non fosse una grande idea – ma magari non è così; la scomparsa della tesina eviterà una serie di copincolla da Wikipedia, ma allo stesso tempo impedirà di vedere chi è davvero bravo (perché potevi anche fartela scrivere da qualcuno, ma nell’esposizione si vedeva se ci avevi faticato e soprattutto se avevi capito quello di cui stavi parlando); la doppia seconda prova scritta sarà un’ecatombe almeno allo scientifico, perché chi fa mai compiti scritti di fisica? (E comunque a quanto pare le simulazioni sono copiate da un manuale usato negli anni ’80 nel biennio universitario…)
Ma quello che mi lascia davvero perplesso è la prima domanda all’orale che verrà sorteggiata. A che cosa serve il sorteggio? A nulla, se non a far venire ancora più ansia al maturando. Si ha paura che i membri interni diano una soffiata agli studenti? Con tre possibilità c’è ancora tutto il tempo di un ripasso veloce per non sembrare completamente digiuno della materia. Si vuole essere il più obiettivi possibile? Si preparino cento domande diverse, le si pubblichi a priori e si sorteggi da lì: a questo punto abbiamo comunque tutto il programma. No, ci vogliono le buste. E magari ci aggiungiamo una valletta in minigonna, tanto per capire qual è la suddivisione dei ruoli.

Aggiornamento: (7:22) niente buste obbligatorie, a quanto pare. Zar è andato a recuperare la circolare ufficiale, dove sta scritto

«la commissione provvede per ogni classe, in coerenza con il percorso didattico illustrato nel documento del consiglio di classe, alla predisposizione dei materiali di cui al comma 1 da proporre in numero pari a quello dei candidati da esaminare nella classe/commissione aumentato di due. Il giorno della prova orale il candidato sorteggerà i materiali sulla base dei quali verrà condotto il colloquio. Le modalità di sorteggio saranno previste in modo da evitare la riproposizione degli stessi materiali a diversi candidati.»

A questo punto presumo verrà usato il sano vecchio sacchetto coi numeri della tombola a cui molti studenti dovrebbero essere abituati. Meno spettacolarizzazione, ma con un altro problema di base che mi ha fatto notare Lorenza: la burocratizzazione estrema. Ora – anche senza tenere conto che la tesina è assimilabile a “parlami di quello che vuoi” – la commissione può tarare la complessità delle domande sul candidato, permettendo ai più bravi di mostrare le proprie capacità e dando una possibilità a chi cima non è ma ha sempre fatto il suo dovere di avere un voto onesto. Con il sorteggio questo è chiaramente impossibile. Ma forse uno deve valere uno.

Ultimo aggiornamento: 2019-01-22 07:59

3 pensieri su “busta numero 1, numero 2 o numero 3?

    1. .mau. Autore articolo

      «La seconda prova riguarderà come oggi la materia che caratterizza quel preciso corso di studi: matematica per il liceo scientifico, per esempio. »

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