La matematica ricreativa è dannatamente seria. Magari non ci credete, ma è così: il suo punto di partenza è ovviamente diverso da quello per esempio della fisica matematica, ma una volta impostato il problema la sua risuluzione può essere semplice o complicata, o magari impossibile, esattamente allo stesso modo. Questo testo (Jennifer Beineke e Jason Rosenhouse (ed.), The Mathematics of Various Entertaining Subjects, Princeton Press 2015, pag. 272, $75, ISBN 978-0-691-16401-8) raccoglie svariati contributi, dall’analisi dei giochi di carte ai giochi da tastiera, ma anche sui problemi matematici classici, tutti però studiati matematicamente. Non si usano tecniche troppo avanzate, anche se confesso di avere saltato a piè pari alcune pagine di conti noiosi su giochi che a me non interessavano. Ma alcune tecniche, come quella di Peter Winkler sulle dimostrazioni combinatoriche semplificate, o quella di Gary Gordon ed Elizabeth MacMahon che prende il gioco di carte Set e mostra le sue connessioni con i codici a correzione di errore, danno delle ottime idee su come vedere i giochi in un modo diverso.
Il mio dispiacere è che un libro come questo è troppo costoso. Sono riuscito a trovarlo in offerta a poco più di 50 euro, contro i 75 dollari del prezzo pieno; è vero che è rilegato, a colori e su carta pesante, ma se avessi voluto prendere la versione elettronica avrei comunque pagato 51 euro. Questo significa che solo i pazzi come me lo acquisteranno, e i proventi saranno inferiori di quello che si potrebbe avere se fosse venduto alla metà del prezzo. Una situazione lose-lose, insomma.
Archivio mensile:Febbraio 2017
alla faccia della procedura
Ieri mi sono accorto di aver perso il pin per accedere al sito Inps, o meglio di aver salvato solo sette caratteri e non otto. Sì, in teoria avrei potuto accedere con SPID, ma non mi fidavo più di tanto e comunque il problema sarebbe rimasto: così mi sono affidato alla procedura di ripristino password, roba che non è per i deboli di cuore.
Ho dovuto scegliere due tra i tre modi per contattarmi possibili: cellulare, email, PEC (ho scelto cellulare e PEC). Via PEC mi è arrivata una mail con il link da usare (comprensivo di One Time Password) per far generare la password provvisoria, password che è arrivata metà come SMS e metà in un altro messaggio PEC. Finalmente con i due pezzi sono potuto entrare e crearmi una nuova password.
Ora, io capisco la paranoia. Ma non sarebbe bastato mandare tutta la password temporanea via SMS? Tanto hai già verificato che l’accesso alla PEC ce l’ho, mandare un secondo messaggio è ridondante…
Ultimo aggiornamento: 2017-02-03 12:55
Tempismo perfetto
Stamattina stavo per uscire e portare a scuola i bimbi quando mi telefona la maestra di Jacopo per avvisarmi che nella notte si è rotto un termosifone e la scuola è tutta allagata, quindi bisogna tenere a casa i bambini. Naturalmente oggi Anna è fuori tutto il giorno per lavoro, e io oggi ho una demo a cui devo partecipare (in remoto, ma comunque devo esserci). Visto che la sfiga ci vede benissimo, se l’allagamento fosse stato domani io non avrei avuto problemi perché sarò a casa in solidarietà; se fosse stato ieri non avrei avuto problemi perché ero in sciopero, e al limite avrei portato i settemezzenni alla manifestazione (devono pur cominciare, prima o poi). Oggi ho dovuto telefonare al volo ai nonni a chiedere se potevo lasciare loro il pacco dono, prendere l’auto, andare a Monza, bloccarmi nel traffico monzese, rientrare a Milano beccando il traffico di ingresso (penserete mica che alle 9:30 siano già arrivati tutti in città), lasciare la macchina da qualche parte, prendere il BikeMi sotto la pioggia e scapicollarmi per l’ufficio. Che bello.
Ultimo aggiornamento: 2017-02-02 10:47
Il mistero della stazione meteorologica LIDL
Qualche settimana fa ho preso in una delle solite offerte Lidl una stazione meteorologica minimale: un sensore interno e uno esterno per la temperatura, orologio (radiosincronizzato, ormai è standard) e sveglia. Purtroppo mi sono accorto che anche lasciandola dove c’era la vecchia (che è stata buttata via perché il sensore esterno negli anni si era preso troppa pioggia e quindi si era scassato) spesso perdeva il segnale remoto. Notate che la distanza era meno di tre metri, con giusto un vetro in mezzo. Forzando la ricezione il segnale veniva di nuovo captato, ma la cosa era scocciante. Dopo una settimana di questa situazione, ho così scritto al servizio clienti Lidl, ricordandomi di mettere tutti i dati possibili e immaginabili. Lunedì mi rispondono, mi dicono che non ci sono ricambi possibili, e che posso andare entro un mese da oggi (nel senso di 2 febbraio) a farmi rimborsare.
Peccato che da una settimana la stazione funziona perfettamente. Cosa le può essere successo? Le è bastata la minaccia di essere eliminata?
Cari colleghi
O per la precisione, cari colleghi che oggi siete andati a lavorare, dicendo che tanto lo sciopero del 13 dicembre contro la disdetta dell’integrativo non è servito a nulla e che lo sciopero di oggi è per il contratto collettivo del quale non può interessarci meno, e che ce l’avete con i sindacati che sono stati zitti per due mesi, devo dirvi un paio di cose.
La prima è che nemmeno io sono toccato dalle proposte confindustriali sul contratto collettivo. Ma vi faccio notare che l’integrativo beffa che ci tocca da oggi può togliere due giorni di ferie e dodici ore di permessi retribuiti perché si rifà al CCNL. (Che noi avessimo questi giorni in più perché fino al 2000 erano nel nostro contratto è purtroppo diventato irrilevante). Quindi, anche se a voi la parola “collettivo” fa venire l’orticaria, ricordate che tutto quello che perdiamo lì possiamo perdercelo poi anche noi.
La seconda è che io ce l’ho con il sindacato, ma per un’altra ragione. Non ha senso andare a trattare (vedi CISL) senza avere prima una controproposta seria, e per seria intendo dove si facciano i conti in tasca all’azienda, si veda quanto risparmia dalle sue proposte, e si chiedano miglioramenti almeno per la stessa somma. Ci rideranno dietro? Tanto lo stanno già facendo ora. Ma non ha nemmeno senso fare gli aventiniani (vedi CGIL e UIL), perché il risultato è che l’azienda continuerà a fare quello che vuole. Né ha senso che la Triplice stia facendo i polli di Renzo e si dimentichi di spiegare a tutti cosa sta succedendo, invece che cercare ciascuno il suo pubblico e la sua parte di lavoratori. Ma leggendo quello che scrivono in parecchi nel gruppo Facebook dei lavoratori Tim, mi sa che siano davvero in tanti a non vedere più in là del proprio naso, il che ci riporta al punto iniziale di questo post.
Fine.
Ultimo aggiornamento: 2017-02-01 18:39