Archivi annuali: 2016

L’uso dei sottopancia

Del minuto di anticipo nel festeggiare il Capodanno interessa a pochi. Della bestemmia apparsa nel sottopancia dove la gggente faceva gli auguri di buon anno al modico prezzo di cinquantun centesimi per SMS invece si interessano in molti, a quanto pare. Probabilmente il software che faceva uno screening preliminare dei messaggi è stato fregato dalla grafia “Diooooo”, e l’essere umano preposto al secondo controllo – e adesso a quanto pare sotto inchiesta interna Rai – ha visto che il messaggio cominciava con “Buon anno a tutti” e non ha letto il resto.

Quello che io mi chiedo però è – come capita spesso – un’altra cosa. Stiamo parlando di Raiuno, non di Teleroccacannuccia. Che bisogno c’era di fare un sottopancia che mostrasse gli auguri della gggente? A quale dirigente Rai è venuta questa bellissima idea? (Tra l’altro ho oziosamente guardato un po’ di questi auguri controllando quando indicavano la città di spedizione. Prima di trovare l’iconica casalinga di Voghera – occhei, non so se fosse davvero una casalinga – è passata una quindicina di messaggi da città meridionali. Il mio test non è certo statisticamente valido ma sicuramente interessante…)

Ultimo aggiornamento: 2016-01-02 20:22

_Math Geek_ (libro)

9781440583810Io posso definirmi senza falsa modestia un esperto nel raccontare notiziole di tema matematico. Per ovvie ragioni guardo sempre cosa fa la concorrenza: spesso trovo delle perle, ma in questo caso (Raphael Rosen, Math Geek : From Klein Bottles to Chaos Theory, a Guide to the Nerdiest Math Facts, Theorems, and Equations, Adams Media 2015, pag. 255, $15.99, ISBN 9781440583810) sono rimasto piuttosto deluso. Quello che non mi è piaciuto è la stringatezza con cui i cento temi sono trattati: in una paginetta viene esposto il concetto ma non si dà nessuna spiegazione di cosa sta dietro il concetto stesso: un po’ come mostrare tanti bei quadri senza un minimo di contesto. Dal punto di vista di un divulgatore della matematica questo è Male, perché non fa venire voglia di capire, almeno come storia se non come spiegazione tecnica, le cose presentate. Le curiosità vanno bene nei piccoli riquadri, che affiancano ogni capitoletto, ma non nel corpo del libro. Probabilmente il libro può essere utile per chi proprio la matematica non la sopporta, ma non per gli amanti della materia.

Il minuto rubato da Raiuno

Qui non ho con me orologi radiocontrollati, e non essendo certerrimo della sincronizzazione del mio orologio abbiamo pensato di accendere la TV per brindare a mezzanotte. (Non mi sono messo a fare il pippone ad Anna spiegandole che gli algoritmi di compressione dati per il segnale del digitale terrestre introducono da due a quattro secondi di ritardo :-) )
A mezzanotte meno sei minuti tutto ok: il mio orologio era sballato di un paio di secondi. Poi vedo in sovraimpressione “-2:58”, guardo il mio orologio e vedo che segna le 23:56 e qualche secondo. A Matera si erano mangiati un minuto. Dopo mezzanotte (o erano le 23.59?) posto un commento dubitativo su Facebook e vedo che il mio amico Stefano Costa aveva scritto la stessa cosa – lui aveva quantificato l’anticipo in 45 secondi. Poi nei commenti un mio ex collega conferma anche l’avanzamento dell’orologio di Raiuno.
L’unica ipotesi che mi viene in mente è che alla RAI abbiano voluto fregare sul tempo :-) Canale5, un po’ come nella scena dei film di Peppone e don Camillo. Certo che in ogni caso siamo messi molto male…

Ultimo aggiornamento: 2016-01-01 09:06

La maledizione delle tastiere virtuali

Come iniziare il 2016 di questo blog, se non con un pippone?
In questi giorni sto usando un tablet (da 10 pollici, quindi senza problemi di “ditoni”) per scrivere le notiziole in diretta: le recensioni sono precotte. I miei ventun lettori sanno bene che io non sono un logorroico: i miei post sono di solito relativamente brevi e scritti di getto, anche se ci ho pensato su parecchio prima di scriverli. Mentre però quando sono alla tastiera di un PC li posso buttare giù in cinque-dieci minuti, qui mi ci vuole il doppio se non il triplo del tempo. Motivo? La tastiera virtuale. Secondo me è un’invenzione del demonio. Passi per scrivere una decina di parole al massimo: al più l’autocompletamento ti fa uscire qualcosa di assurdo (mi capita spesso sui socialcosi). Ma su un testo appena più lungo scrivere è per me una sofferenza continua. Le dita sulla tastiera riescono più o meno a star dietro ai miei pensieri, anche perché non guardo la tastiera; qua invece la mia già non eccellente attenzione è divisa tra scrittura, rilettura e idee e il risultato finale è che perdo il filo del discorso. Inutile dire che non tento neppure di scrivere qualcosa di più complicato per il Post o su Medium.
Ho provato a usare una tastiera Bluetooth, ma è comunque troppo lenta oltre che scomoda. Del riconoscimento vocale non mi fido :) Insomma dovrò continuare a mugugnare…