La maledizione delle tastiere virtuali

Come iniziare il 2016 di questo blog, se non con un pippone?
In questi giorni sto usando un tablet (da 10 pollici, quindi senza problemi di “ditoni”) per scrivere le notiziole in diretta: le recensioni sono precotte. I miei ventun lettori sanno bene che io non sono un logorroico: i miei post sono di solito relativamente brevi e scritti di getto, anche se ci ho pensato su parecchio prima di scriverli. Mentre però quando sono alla tastiera di un PC li posso buttare giù in cinque-dieci minuti, qui mi ci vuole il doppio se non il triplo del tempo. Motivo? La tastiera virtuale. Secondo me è un’invenzione del demonio. Passi per scrivere una decina di parole al massimo: al più l’autocompletamento ti fa uscire qualcosa di assurdo (mi capita spesso sui socialcosi). Ma su un testo appena più lungo scrivere è per me una sofferenza continua. Le dita sulla tastiera riescono più o meno a star dietro ai miei pensieri, anche perché non guardo la tastiera; qua invece la mia già non eccellente attenzione è divisa tra scrittura, rilettura e idee e il risultato finale è che perdo il filo del discorso. Inutile dire che non tento neppure di scrivere qualcosa di più complicato per il Post o su Medium.
Ho provato a usare una tastiera Bluetooth, ma è comunque troppo lenta oltre che scomoda. Del riconoscimento vocale non mi fido :) Insomma dovrò continuare a mugugnare…

7 pensieri su “La maledizione delle tastiere virtuali

  1. Mike

    Se il tablet ha una USB OTG con un adattatore si può usare umna tastiera USB. Ce ne sono anche senza tastierino, grosse tipo quelle di un portatile.
    Il grosso problema è che si annullano diverse comodità del tablet, con una tastiera così grossa, tanto vale usare un Chromebook.

    Buon 2016, a tutti quelli che si son svegliati e leggono le notiziole

  2. un cattolico

    «Del riconoscimento vocale non mi fido»
    E però ricordo di aver usato quello IBM su Office diversi anni fa e già funzionava egregiamente (non saprei ora che è della Nuance Communications e si chiama Dragon NaturallySpeaking). Ho un vago ricordo che te n’eri occupato anche professionalmente, o che comunque ne avevamo parlato già qui e tu forse avevi accennato ad alcune tue ricerche in Telecom minimamente connesse con la materia… sto fondendo? :)

    Buon anno!

    1. .mau. Autore articolo

      Il riconoscimento del parlato è stata la prima cosa di cui mi sono occupato nella mia vita lavorativa. Ai miei tempi le prestazioni erano molto peggiori, intendiamoci. Ma anche oggi sei tu che devi adattarti alla macchina.

  3. ArgiaSbolenfi

    Effettivamente sono ormai molti anni che usiamo smartphone e tablet apple e android, l’hardware e i sistemi operativi sono migliorati sensibilmente ma la scrittura fa.ancora abbastanza schifo come all’inizio.

  4. kOoLiNuS

    io invece rimango sempre piacevolmente colpito da come il riconoscimento vocale di Cupertino sbagli poco. Certo errori ce ne sono quando in mezzo usi parole di altre lingue, ma sono sempre poche digitazioni rispetto a tutto il resto…

    P.S. = buon anno!

  5. mestesso

    Consiglio l’utilizzo di un classicissimo editor di testo sul tablet, e poi molto semplicemente fare un conpincolla sull’interfaccia di admin di WP, se devi fare un post. L’editor non autocompleta (almeno quello che uso io lo fa ma non nel testo percui non ti confondi) e sei più veloce.
    PS io uso Jota.

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