Archivi annuali: 2015

Addio SMS

Il signor Google Calendar mi ha scritto l’altro giorno segnalandomi che tra un mese eliminerà il servizio di reminder via SMS, per il quale usava non so quanti numeri di telefono diversi (ma non poteva fare direttamente un accordo con qualche operatore?) Motivo: ormai hanno tutti gli smartphone e quindi i messaggi se li possono leggere via mail.
Lavorando sul backoffice della gestione SMS, posso assicurare che i messaggi person-to-person spediti calano del 20% l’anno, presumibilmente in favore di Whatsapp (su, chi di voi usa Telegram?); però i messaggi application-to-person sono ancora in lieve crescita. La mossa di Google è insomma pittosto spiazzante, anche se immagino il mercato americano sia diverso da quello europeo e soprattutto inviare SMS era comunque un costo: se uno ha un piano Google a pagamento, le notifiche SMS restano eccome.

Quello che se volete trovo strano è che nonostante tutto l’email continui a seguire una sua strada: gli instant messages hanno infatti aggiunto di default le metainformazioni degli sms (avete presente le spunte semplici e doppia?) mentre le notifiche per le emailsono sempre rimaste facoltative e poco usate, anche quella di consegna al server che pure è immediata. Misteri…

Possibile?

[il simbolo di Possibile]D’accordo, io sono un matematto e pertanto sono mentalmente tarato. Però non vedo nulla di così sbagliato nel simbolo del movimento appena creato da Pippo “Tentenna” Civati. Ho enormi dubbi sull’idea di creare l’enne+unesima fazione a sinistra e trovo che quel color ciucch sia un’oscenità (hanno già occupato tutti i colori? Amen. Non ti dico di usarne due insieme solo perché poi fa tanto squadra di calcio). Ma il simbolo dell’uguaglianza mi pare chiarissimo, e non mi importa un fico secco che Riccardo Falcinelli scriva su Facebook che a lui ricordi un doppio divieto di aceesso (evidentemente molto scolorito, perché di rosso qui non vedo proprio nulla). Sarà anche uno dei più apprezzati designer italiani, ma credo che qui abbia esagerato davvero.

Certo, sono già partite le mille “rielaborazioni” – memorabile quella di Gattini per Civati – ma sarebbero comunque partite anche se Falcinelli avesse crreato il logo più bello che ci sia; anzi, l’assenza di prese in giro significherebbe che di quel logo non gliene può fregare nulla a nessuno. E voi, che ne pensate?

Quizzino della domenica: la scacchiera infetta

Avete una scacchiera 12×12, inizialmente con tutte le caselle bianche. Il vostro arcinemico infetta un certo numero di caselle, colorandole di nero. Una casella nera rimane tale: ogni giorno tutte le caselle bianche che toccano per almeno due lati (gli angoli non valgono) caselle nere vengono infettate e si anneriscono anch’esse.

Chiaramente un’unica casella infetta non farà nulla e resterà da sola, come anche succede se si colora di nero un quadrato 11×11. Una colorazione alternata come quella di una scacchiera normale porta invece in un singolo passo all’infezione di tutta la tastiera. Siete in grado di trovare una configurazione col minor numero di caselle inizialmente annerite che infettino tutta la tastiera? Se non sapete dimostrarlo, qual è il numero minore di caselle nere che vi servono?

[una configurazione iniziale]

(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p172.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì. Problema tratto dal libro di Béla Bollobás The Art of Mathematics: Coffee Time in Memphis)

Impresentabili

Ho trovato molto interessante che anziché degli impresentabili in sé si sia parlato soprattutto della Commissione Antimafia e di Rosi Bindi che la dirige, e che siano ripartite le stesse geremiadi apparse con la legge Severino, che cioè si voglia suggellare il predominio della magistratura sulla politica, dimenticandosi che nell’altro caso l’impedimento è attuale (non puoi essere eletto) mentre qui è solo morale. Insomma, io la vedo così: o le persone che non possono essere elette si eliminano esplicitamente dalle liste, oppure si sta parlando di opportunità, e per fare questo bisogna comunque avere non solo i nomi ma anche i motivi espliciti – che saranno sicuramente stati fatti, ma di cui una mia rapida ricerca non ha trovato traccia. Certo, una ricerca meno rapida probabilmente mi tirerebbe fuori quei dati, ma tanto non devo votare :-) D’altra parte se la stessa procedura fosse stata fatta cinque anni fa anche Berlusconi sarebbe finito in quella lista, per ragioni parallele a quelle di De Luca: penserete mica che sarebbe cambiato il suo risultato elettorale? Insomma, tanto rumore per nulla.
Ah: chi ci ha guadagnato in tutto questo sono evidentemente i partiti di destra, i cui impresentabili sono improvvisamente scomparsi dai radar. A volte mi chiedo se tutto ciò fa parte di una specifica strategia del PD per monopolizzare lo spazio sui media: la cosa avrebbe più senso di quanto sembri.

Ultimo aggiornamento: 2015-05-30 19:27

_Pensieri degli anni difficili_ (libro)

[copertina] Questo libro (Albert Einstein, Pensieri degli anni difficili [Out of My Later Years], Bollati Boringhieri 2014 [1950, 1965], pag. 258, € 12, ISBN 9788833925318, trad. Luigi Bianchi) raccoglie vari brevi scritti non tecnici del grande fisico, composti tra il 1933 e il 1950 per un’opera pubblicata originariamente dall’Università Ebraica di Gerusalemme. Il contenuto è molto vario, e si può dividere in tre filoni principali, oltre ad alcune eulogie di colleghi e amici. Ci sono spiegazioni divulgative ad alto livello del percorso che lo ha portato a definire le teorie della relatività ristretta e generale; il loro interesse principale sta nel modo in cui Einstein spiega la sua linea di pensiero unificatrice, riguardando i principi della fisica classica da un punto di vista molto diverso da come vengono insegnati a scuola: più che fisica, insomma, fa (bene) filosofia della fisica. Poi ci sono gli scritti che potremmo definire etici: negli anni si vede la sua sempre maggiore preoccupazione per il nazismo prima e per la guerra fredda poi. Ho trovato interessante il fatto che non abbia mai dato un giudizio aprioristivamente negativo dell’economia comunista, pur avendo grandi dubbi sulla sua implementazione sovietica; d’altra parte era parallelamente preoccupato dalla concentrazione del potere economico statunitense in mano a poche persone (ricordiamoci che emigrò negli USA in piena Depressione…) Le sue idee per la creazione di un vero governo mondiale, ancora piu pressanti dopo l’uso della bomba atomica, sono sicuramente frutto di ottime intenzioni ma risultano a posteriori molto ingenue. Infine la parte che mi ha stupito di più: gli scritti sull’ebraicità. Einstein non era sicuramente credente, e credo non lo si possa nemmeno annoverare tra i deisti; ma sentiva comunque fortissima la sua identità come ebreo, membro di un popolo sparso tra le nazioni e sempre in pericolo: l’immigrazione in Palestina prima e la nascita di Israele dopo sono sempre stati guardati da lui con estremo interesse. In definitiva, un testo che dà da pensare.

Offerte commerciali

Vale la pena di leggere l’intervista a Gianfranco Battisti, direttore AV di Trenitalia, che è apparsa oggi sulla Stampa, riguardo all’aumento del costo dell’abbonamento Frecciarossa Torino-Milano (“ma la prenotazione sarà gratuita!”). Già è interessante la frase finale «Il nostro indice di puntualità sotto i 15 minuti è del 97%». Se quello è l’indice globale dei Frecciarossa, ai pendolari Torino-Milano la cosa è ininfluente; se è l’indice della tratta Torino-Milano (50 minuti di viaggio) non è che sia un bel risultato.

Quello che mi stupisce è che venga affermato che «I pendolari devono rimodulare le proprie abitudini in base al modello di offerta possibile. Non possiamo reggere economicamente un modello di trasporto ad alta velocità nato per collegare città a medio e lungo raggio solo con il servizio pendolare» e che «Dal punto di vista economico e di disponibilità della rete, in quella fascia oraria, non si può aumentare la frequenza o la composizione di un treno ad alta velocità nato per le lunghe distanze». Quanti treni ci sono sulla tratta AV Torino-Milano? Non sono capaci di farsi dare una traccia in più sulla parte storica? (visti i coefficienti di riempimento indicati da Battisti, non serve di più). Possiamo discutere su un modello in cui Torino è diventata la città-dormitorio di Milano, ma allora il problema nasce alla radice: Trenitalia non dovrebbe fare abbonamenti AV, e accettare l’assalto alle sue sedi. Oppure, visto che gli altri treni hanno un coefficiente di riempimento del 30% ed evidentemente non hanno a disposizione un treno da aggiungere, possono fare prezzi differenziati anche per gli abbonamenti: prezzo totale bloccato e cinque euro in più a tratta nell’orario di punta. Ma forse così non si guadagnerebbe abbastanza.

Ultimo aggiornamento: 2015-05-29 17:07

Erbe e fasci

Io non ho nulla in contrario a chiudere in cella l’automobilista che ha ammazzato una donna, e poi buttare via la chiave. È solo un caso che ci sia stata una sola vittima (che comunque è un morto di troppo), visto quello che è successo. Però il fatto che il tipo sia di etnia rom non è né un’aggravante né un’attenuante, almeno per quanto mi riguarda. Statisticamente i rom commettono più reati di persone di altre etnie? Bene, statisticamente avrò più carcerati di etnia rom. Ma in questi casi non vale certo il sistema maggioritario. E se mai dovesse passare un principio simile, esigo e pretendo che i proprietari di Audi nere siano incarcerati a priori. Non è stato il caso dell’altro giorno, ma io mi sento sempre in pericolo quando ne vedo una.

(Nessun riferimento a Matteo Salvini nel testo di questo post. O forse anche lui ha un’Audi nera?)

Ultimo aggiornamento: 2015-05-29 16:48

ringraziamenti

Io non sono certo uno che segue alla lettera il codice della strada. Beh, quando guido in realtà sono molto ligio, perché un’auto è grande e pesante e quindi non mi fido; a piedi o in bicicletta sono molto più sportivo. C’è però una cosa su cui non transigo: i diritti altrui. Questo significa che non solo non mi butto ad attraversare la strada, ma per esempio che mi fermo sempre alle strisce pedonali se c’è qualcuno che ha intenzione di attraversare. Prima o poi verrò messo sotto da qualche coglione stronzo, me lo sento: l’altro giorno ci è mancato poco (e via Thaon di Revel non è così ampia… non ho ben capito dove quel furgone pensasse di andare). Quando porto i bimbi all’asilo e loro sono in monopattino è per esempio l’unico momento in cui vado in bicicletta sul marciapiede (alla velocità ridotta corrispondente a quella dei bimbi): ma in quel caso, a parte attraversare la strada scendendo dalla bici e facendo scendere i due dal monopattino (così devono rallentare…) se appena c’è un pedone nell’altra direzione e il marciapiede si restringe io mi fermo e aspetto che lui passi.
Ordunque, la gente mi ringrazia perché faccio il mio dovere (fermandomi sulle strisce) o non sto facendo qualcosa che non dovrei fare (pedalare sul marciapiede). Beh, sarà buona educazione da parte loro ma a me la cosa dà comunque fastidio, proprio perché sto semplicemente rispettando un loro diritto. Non trovate?

Ultimo aggiornamento: 2015-05-28 12:41