Archivi annuali: 2015

Qualità del servizio postale universale

Ecco il testo del reclamo che ho appena inviato tramite modulo online alle Poste.

Stamattina mi è arrivata una busta con un libro che avevo ordinato all’estero. Mia moglie, che era a casa, ha detto che il postino ha suonato a casa nostra, le ha detto che c’era una busta per noi che non sarebbe entrata nella buca delle lettere e che l’avrebbe buttato dall’altra parte del cancello esterno del nostro condominio, cosa che effettivamente ha fatto. Tenendo conto che era da ieri notte che stava piovendo, quando mia moglie è scesa si è trovata ovviamente una busta fradicia e un libro ammaccato.
Supponiamo pure che il carico di posta del 10 agosto fosse così elevato da non permettere al postino di aspettare che mia moglie scendesse le scale: posso immaginare che le zone da servire siano più ampie perché molti operatori saranno giustamente in ferie. Ma il postino avrebbe potuto chiedere di far aprire il cancelletto e posare la busta davanti alla porta di ingresso interna, e quindi al riparo; oppure avrebbe potuto lasciarla nella cassetta per la pubblicità o sopra i citofoni, sempre all’asciutto. Nella peggiore delle ipotesi avrebbe potuto lasciare un avviso di impossibilità di consegna: tanto tecnicamente buttare una busta oltre un cancello non significa aver consegnato la posta.

Ah: ho dovuto allegare il testo in formato .doc, perché lo spazio per le comunicazioni era di 100 (cento) caratteri, e tra l’altro le parentesi tonde non erano accettate.

Ultimo aggiornamento: 2015-08-10 15:10

Il problema del rientro

Ieri sera sono tornato da una settimana passata a Usseglio dalla mia mamma. Il vero problema non è stato il caldo – anche perché poi da stanotte è cominciato a diluviare e la temperatura si è abbassata di molto. Il vero problema è stato che dieci minuti dopo che sono entrato in casa ho iniziato a grattarmi per le punture di zanzare tigre.
Tra l’altro ieri pomeriggio mi sono fermato qualche ora a Torino, e mica sono stato punto. Com’è ‘sta storia? È tutta colpa di Pisapia?

Ultimo aggiornamento: 2015-08-10 10:54

_Raising Steam_ (libro)

A meno che sua figlia cambi idea e decida di scrivere dei sequel, questo (Terry Pratchett, Raising Steam, Corgi 2014 [2013], pag. 480, Lst 7,99, ISBN 978-0552170529) è il penultimo libro della saga del Discworld, e l’ultimo della serie principale (_The Shepherd’s Crown_ sarà su Tiffany Aching e quindi in un certo senso uno spinoff). Quello che ho notato leggendolo è che rispetto alle precedenti prese in giro del nostro universo qui siamo molto più vicini alla realtà: il racconto di quello che capita con la nascita della ferrovia potrebbe essere stata una cronaca fatta da un contemporaneo di Dickens, anche se poi la trama riprende _Snuff_ (ma anche i primissimi libri, si pensi a _Equal Rites_) e si snoda ancora di più sui temi dell’uguaglianza.
L’altra caratteristica che si nota è il diverso ruolo della magia rispetto ai primi libri della saga. Di magia ce n’è eccome, ma è più nello stile del suo amico Neil Gaiman, come si può vedere con Iron Girder. Dick Simnel è un ingegnere, la sua bacchetta magica è il regolo calcolatore e gli incantesimi sono coseni, tangenti e quadratiche. La sensazione di chiusura del ciclo si ha anche per le diverse note a piè di pagina che rimandano ai libri precedenti e che accennano a vari personaggi… con la stranissima ecezione di Carrot, che pure sarebbe stato logicamente il primo a dover partecipare all’avventura – rovinandola tutta, ed è probabilmente per questo che non c’è: ma almeno dire chessò che era in missione a Fourecks? I personaggi naturalmente evolvono: il Comandante Vimes è una persona ben diversa da quello che avevamo visto in _Guards! Guards!_, Moist von Lipwig da imbonitore è diventato ormai una persona piena di dubbi e certezze ben diverse dal passato, e Harry King mostra ancora più il suo cuore d’oro. Solo Vetinari resta uguale :)

Ultimo aggiornamento: 2015-08-08 12:34

Andiam, andiam, andiamo ad emendar

Scusate se ritorno sulla riforma del Senato. L’ineffabile Calderoli ha infatti presentato mezzo milione di emendamenti, e minacciato di raddoppiarli se il governo non accetterà di tornare al Senato elettivo.
Tralasciamo per il momento la ricerca del programma software che genera tutti questi testi – immagino sia un adattamento di quelli che postano commenti spammosi sui blog – e limitiamoci allo scenario più probabile a questo punto: Renzi chiede la fiducia, i senatori della sinistra dem mugugnano e votano, e il risultato pratico è l’opposto di quanto il Dentista proclama di voler fare.

Scegliete voi se sta facendo l’amico del giaguaro o se l’unico suo interesse è tornare sulle pagine dei giornali: che non ci arrivi è onestamente impossibile.

Ultimo aggiornamento: 2015-08-07 21:52

Senato elettivo

Non mi importa che Re Giorgio abbia scritto che non si può tornare indietro dalla proposta renziana di un Senato di nominati perché cadrebbe tutto l’impianto della riforma (davvero?). Non mi importa nemmeno che la minoranza dem sia a favore di un Senato elettivo, anche perché – diciamocelo – se Renzi l’avesse proposto loro sarebbero subito passati a un Senato di nominati. Il mio punto di vista continua a essere lo stesso.
Il problema con il nostro bicameralismo piuccheperfetto è duplice: da un lato le leggi vengono rimpallate tra i due rami del Parlamento, magari aggiungendo emendamenti che non hanno nulla a che fare con la legge originaria; avere poi da una parte un maggioritario su base nazionale e dall’altra un maggioritario su base regionale porta a distribuzioni dei seggi diverse. Nominare i senatori non risolve questi problemi, tanto che comunque è necessario togliere poteri al Senato. A questo punto sarebbe bastato definire le materie della Camera e del Senato, dire che una legge può avere al più tre passaggi partendo dal “suo” ramo e che la terza lettura è solo una votazione sì/no sugli emendamenti introdotti dalla seconda. O pensate davvero che senatori che devono già seguire le leggi regionali si mettano a studiare (aggratis) quelle nazionali? Non scherziamo: i voti saranno irreggimentati e quindi inutili in pratica.

_Crimes and Mathdemeanors_ (libro)

[copertina]Questo libro (Leith Hathout, Crimes and Mathdemeanors, A.K.Peters 2007, pag. 196, $17.95, ISBN 9781568812601) è stato pubblicato nel 2007. L’autore, Leith Hathout, è nato nel 1991. Non sto scherzando: ha pubblicato il libro a sedici anni. Ah, il sogno americano :-)
A parte questa segnalazione, veniamo al libro. È un testo per i cosiddetti “giovani adulti” (non si può più dire “ragazzi”) che i recensori americani paragonano ad “Encyclopedia Brown“, racconti di un ragazzo detective che non credo siano mai stati tradotti in italiano. Il detective in questo caso è il quattordicenne Ravi: ma la peculiarità dei casi in cui si imbatte è che sono tutti risolvibili per mezzo della matematica – e di un po’ di fisica, soprattutto negli ultimi capitoli. Le storie sono un po’ tirate per i capelli, ma questo è da aspettarselo: però sono comunque divertenti, e prima di sapere come Ravi risolve il caso c’è sempre una sezione che aiuta a rimatematizzare il problema e dà qualche aiuto su come risolverlo. Tecnicamente le conoscenze necessarie sono a livello di liceo, o almeno Hathout spergiura che è così: ho qualche dubbio su alcuni dei problemi, e comunque il fatto che in teoria non servano conoscenze specifiche non significa che si sappia anche trovare la soluzione in pratica. Detto tutto questo, il libro è una preziosa risorsa per un insegnante che voglia provare a interessare i suoi studenti, o per chi ha apprezzato Numb3rs.

_Che cos’è il calcolo infinitesimale_ (libro)

[copertina]Quando ero ragazzo avevo comprato alcuni libri della collana Matematica Moderna di Zanichelli, scegliendo accuratamente temi che non insegnavano a scuola. Poi è capitato che il mio amico Matteo si dovesse disfare di alcuni libri, e mi ha lasciato tra gli altri questo (W.W.Sawyer, Che cos’è il calcolo infinitesimale, Zanichelli 1976 [1961, 1968], pagine 144, traduzione Maria Spoglianti). Che dire? Walter Warwick Sawyer è stato un insegnante britannico morto quasi centenario, e del quale avevo letto – sempre in questa collana – Preludio alla matematica. Ho il sospetto che abbia avuto a che fare con studenti molto testoni, perché continua a rispiegare le cose e mostrare possibili errori piuttosto improbabili, spiegando cosa ha probabilmente in testa chi li fa. L’approccio all’analisi matematica è quasi newtoniano, nel senso che parte dalla fisica e dal concetto di velocità: anche se verso il fondo mostra come lo stesso approccio valga in altri casi, il lettore digiuno della materia rischia di non farsi un’idea del motivo per cui la materia è così importante, cosa che sarebbe dovuta a mio parere essere lo scopo di un libro come questo che non è certo un manuale scolastico. Gli accenni nell’ultimo capitolo alle cose che non funzionano così bene come sembrava fino ad adesso lo fanno davvero diventare «il più interessante dell’intero volume», come ammette Sawyer nell’introduzione.
La traduzione di Maria Spoglianti è corretta ma risente del mezzo secolo di età; non capita certo più di leggere «il corpo in istudio» (pagina 27) o «Abbiamo visto dianzi» (pagina 64)…

Fahrenheit

Oggi sulla Stampa a pagina 2 si parla della nuova spinta di Obama per una riduzione delle emissioni di monossido di carbonio. Con una sintassi un po’ involuta, si legge «il riscaldamento globale è avviato a superare un aumento medio delle temperature di 3,6 gradi Fahrenheit».

Se io leggo “3,6 gradi Fahrenheit” traduco immediatamente “2 gradi centigradi”; applicando il rasoio di Occam nella sua versione “cifre tonde”, ne deduco che il documento originale usava i centigradi, gli americani che rifuggono gli standard mondiali se non li hanno creati loro hanno meccanicamente convertito in Fahrenheit, e Paolo Mastrollilli ha coscienziosamente copiato il valore senza rendersi conto di quello che faceva.

D’altronde è vero che non si ha certo l’obbligo di conoscere a memoria i rapporti di conversione; ma è ancora più vero che tipicamente non si sa a cosa equivalga un grado Fahrenheit, e dunque sarebbe comunque stato un gesto gentile nei riguardi dei lettori convertire la temperatura in centigradi…

P.S.: a pagina 3 nel colonnino di destra si parla di due gradi centigradi. Evidentemente non hanno preso il documento americano.

Ultimo aggiornamento: 2015-08-03 11:13