Archivi annuali: 2013

_How to Draw Funny_ (libro)

[copertina] Che io non sia capace a disegnare è una cosa nota a chiunque. Che io ogni tanto tenti disperatamente di fare qualcosa al riguardo è pure abbastanza noto. Ho riprovato con un libro della Klutz (David Sheldon, How to Draw Funny, Klutz Press 2009, pag. 49, Lst 9,99, ISBN 9781591746492), stavolta comprato nuovo e non usato. La cosa ha senso, perché il libro non è fotocopiabile (i disegni di base su cui lavorare sono stampati in celeste, mica scemi gli amici: però è un po’ una palla) e quindi la copia è al momento intonsa: inoltre con il libro vengono fornite matita, pennarelli e gomma oltre al normografo per i fumetti, insomma tutti gli ammenicoli vari.
Bisogna dire che i libri della Klutz sono sempre scritti in maniera divertente: quello di cui io mi lamento è che in un certo senso questo è un volume 2 e io non ho un volume 1 di partenza. David Sheldon spiega come modificare le espressioni facciali per ottenere un effetto piuttosto che un altro, e direi che lo fa anche piuttosto bene: però 49 pagine sono davvero pochine, e avrebbero potuto mettere un po’ di cose in più per l’educazione del futuro fumettista.
Vi farò sapere se mi sarà servito a qualcosa :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-02-09 07:00

falle di sicurezza

Ricordate la storia della scorsa settimana con le porte tagliafuoco in ufficio tutte messe sotto allarme? Bene, da ieri pomeriggio la porta (c) non si chiude più perfettamente. Immagino che abbiano anche disattivato l’allarme: in fin dei conti un allarme che non si allarmi quando una porta sta aperta per troppo tempo è allarmante. Insomma, la situazione sta lentamente tornando alla normalità.

Ultimo aggiornamento: 2013-02-08 13:46

giornalisti

Ho ascoltato l’intervista che Giovanni Floris ha fatto a Silvio Berlusconi nella puntata di martedì di Ballarò (sì, sono in ritardo. Ho anche altre cose da fare nella vita). Non ho problemi a dire che mi sono deciso a farlo dopo aver visto la vignetta di Makkox: ognuno si sceglie i propri opinionisti politici.
A priori era chiaro che Berlusconi è messo male, se è costretto a infilarsi nella tana del nemico. Il nemico non era Santoro: Santoro è della stessa pasta di Berlusconi, ha bisogno di raccattare consensi, e lo si è visto nella puntata di Servizio Pubblico. Floris è schierato, su quello credo siano tutti d’accordo: ma dopo questa intervista l’ho rivalutato parecchio, perché ha fatto quello che uno si aspetterebbe faccia un giornalista in un paese civile: fare domande. Per fare domande non bisogna urlare – e io già non ci riuscirei, quando mi trovo dall’altra parte uno che quando attacca non la smette più: secondo me un qualunque confronto con Berlusconi può solo essere fatto usando gli orologi da scacchisti e azzittendo il microfono dopo che il tempo concesso per la risposta è scaduto. Per fare domande bisogna essersi preparati sull’argomento, e Floris lo è stato: il tormentone del cartello da mostrare non appena Berlusconi diceva qualcosa è stato rivelatore, ma lo è stata ancora di più la faccia che ha fatto per un istante quando ha detto all’ex PresConsMin che stava confondendo la riduzione del debito con le operazioni di cassa e l’altro gli ha risposto che tanto è la stessa cosa, basta mettere i soldi dall’una o dall’altra parte. Per fare domande bisogna essere in grado di mostrare le contraddizioni nel ragionamento altrui, come il chiedere quale sarebbe la differenza oggi rispetto al passato, visto che dice che non ha potuto govoernare a causa degli infidi alleati che guarda caso sono gli stessi (ah, questa legge elettorale non l’ha voluta Lui)
Poi intendiamoci, non credo che queste interviste spostino voti o sveglino in un senso o nell’altro possibili astenuti; i fan di una parte e dell’altra rimarranno sui loro spalti. Però è bello vedere per una volta un tentativo di fare parlare i fatti.

Ultimo aggiornamento: 2013-02-07 16:58

backup write only

Io avevo dei backup, anche se vecchissimi, dei dati dei pc che mi hanno rubato a novembre. Stavano su un hard disk esterno, un Maxtor OneTouch. Beh, potrei anche usare il presente: in fin dei conti i dati ci sono ancora. Peccato che il software Maxtor non si possa installare nel mio nuovo PC, perché non è compatibile con Windows 8.
Vabbè, mi sono detto, basta scrivere a Seagate che ha comprato Maxtor: sicuramente ci sarà un upgrade. Risposta:

«Dear maurizio codogno,
Thank you for contacting Seagate.
I apologize for any inconvenience this may have caused you. Unfortunately we do not have an update for the Maxtor Software for Windows 8. I would suggest using Windows back up utility.
If you have any additional questions, please let me know.»

Certo che un’additional question ce l’avrei: che diavolo di software fate, che non riuscite nemmeno ad aggiornarlo? Oppure quelli di Maxtor all’atto della vendita hanno bruciato i sorgenti? (E comunque il mio PC non vede affatto quell’hard disk come esterno, e quindi la Windows back up utility si rifiuta di backuppare, il che è una bella scocciatura). Per fortuna che non mi ero sognato di crittare i dati in fase di backup!

Ultimo aggiornamento: 2013-02-06 15:25

mi hanno clonato il bancomat

Stamattina mi è arrivata una scarica di notifiche dalla mia banca (IWbank, per la cronaca), di “pagamenti utenze” effettuati a Torino tra giovedì 31 e venerdì 1. Chiedo ad Anna se ne sa qualcosa: no. Chiamo il call center, e mi dicono “blocca immediatamente la carta, è stata clonata”.
Notate che mentre avevo settato una mail immediata per i prelievi bancomat, su quelli pagobancomat mi sono sempre limitato a guardare la contabilizzazione, che come si vede è *molto* lenta. Inoltre essendomi stato accreditato lo stipendio il conto corrente era relativamenteben fornito, quindi non mi è neppure arrivato l’altro messaggio “ci sono pochi soldi”. Risultato: 2100 euro in meno che mi saranno (forse) restituiti tra sei mesi; una mattinata persa per denuncia e passaggio in banca. Non ce la faccio più, esca fuori chi mi ha fatto il malocchio.

Ultimo aggiornamento: 2013-02-05 14:30

cip cip

[Twitter chiede il reset]
Stamattina 250.000 persone (quorum ego) hanno ricevuto una mail di twitter che li avvisava che dei cracker avevano avuto accesso ad alcuni dati (nome twitter, password, identificativi di sessione, password crittata e “salted”); quindi loro mi hanno resettato la password e invitato a rimetterne un’altra, già che ci sono più complessa.
Per la cronaca, la quantità di gente che conosco che ha ricevuto questa email mi fa pensare che o non sono stati solo 250.000 (un millesimo degli account totali), o non sono stati scelti a caso (siamo tutti vecchi utenti, fin dal 2007). Ad ogni modo la mia vecchia password twitter non era complicatissima, ma la usavo solo qua e su Friendfeed :-)

Ultimo aggiornamento: 2013-02-02 09:16

_Dando buca a Godot_ (libro)

[copertina] Nella prefazione a questo libro (Stefano Bartezzaghi, Dando buca a Godot : giochi insonni di personaggi in cerca d’aurore, Einaudi 2012, pag. 212, € 16, ISBN 9788806214012) Stefano Bartezzaghi spiega come il suo “lavoro”, permettetemi di chiamarlo così, sia cambiato in questi tre decenni. Una volta i giocatori scrivevano lettere a mano o al più dattiloscritte (ne ho inviate parecchie anch’io…) e l’Autore salvava man mano gli spunti per usarli nelle rubriche; ora basta un hashtag e Twitter permette di avere uno scambio immediato non solo con l’Autore ma anche tra i giocatori, semplificando la creazione ma lasciando all’Autore il compito forse ancora più arduo di riorganizzare tutto il materiale e dargli una parvenza d’ordine. Ecco cosa troverete, insomma: venti capitoli con venti tipi di giochi con le parole, descritti prima tassonomicamente poi con esempi – generalmente dieci per volta: Bartezzaghi deve trovare significativo il numero 10.
Il guaio di un libro come questo è che non lo si può leggere sequenzialmente, a meno che non si decida di dedicarsi a una pagina per volta, magari con carta e penna sottomano – computer e tablet in questo caso sono subottimali – per provare a cimentarsi nei vari giochi. Infatti la trippa strippia, pardon, il troppo stroppia! Molto meglio a questo punto considerarlo un’opera di riferimento, utile per andare a cercare se e quando il gioco di parole che ci è venuto in mente è stato giocato. Un Vero Tassonomista come me avrebbe aggiunto un po’ di tabelle riassuntive in appendice, ma mi sa che sarebbe stato chiedere troppo… che gioco sarebbe, altrimenti?

Ultimo aggiornamento: 2013-02-02 07:00