(1) i sondaggisti non esistono, o meglio si copiano tutti i dati tra di loro. Stavolta i risultati erano relativamente coerenti, ma completamente diversi da quello che è successo davvero. Citando Massimo Bozza: «Comunque i sondaggisti sono stati come Flavia Vento con le frasi d’italiano. Non ne hanno azzeccata una».
(2) posso capire – ma non approvare – i nove milioni di italiani che hanno votato M5S: se non ti piace nessuno dei partiti che ci sono puoi provare a votarne uno nuovo. L’ottimismo è il sale della vita. Però tra gli italiani che smuovono il culo e vanno a votare (gli altri per me non esistono) uno su quattro vota ancora oggi Berlusconi e le sue sottomarche. Eppure stavolta non ho davvero sentito praticamente nessuno ammetterlo, nonostante io frequenti persone davvero di tutti i tipi – non ci sono solo i socialcosi nella vita.
(3) Calderoli deve essere appeso per le palle a vita, a questo punto sperabilmente lunga; e già che ci siamo, potremmo anche fare qualcosa ai parlamentari uscenti. La legge elettorale attuale è espressamente studiata per dare eventualmente al Senato una maggioranza alla destra, visto che l’Italia è fondamentalmente un paese dove le grandi regioni sono di destra per opposti motivi. Già con un bipolarismo la cosa funziona male, con un multipolarismo è tragica… e ancor più tragica perché alla Camera una maggioranza il Porcellum la dà.
(4) Bersani e tutto il gruppo dirigente PD si dovrebbero dimettere nonostante tutto, ma non perché ci sarebbe voluto Renzi, a meno che non pensiate che con Renzi ci sarebbe stata un’alleanza elettorale esplicita con Monti (e allora le cose effettivamente sarebbero cambiate). Sì, tecnicamente sarà il partito di maggioranza relativa anche al Senato sommando Trentino Valle d’Aosta ed estero, ma non servirà a nulla. Notate che il programma PD, ancorché fumoso come sempre, era serio: però la campagna elettorale è stata sbagliata. Sei convinto di non raggiungere la maggioranza da solo? Fai finta di nulla e vai avanti per la tua strada. Per le alleanze c’è tempo prima di presentare le liste elettorali e dopo il voto, non durante la campagna. Ed è per *questo* errore che la dirigenza PD si dovrebbe dimettere. (no, non lo faranno).
(5) Ieri ho scritto che a questo punto avrei preferito che Berlusconi avesse vinto il premio di maggioranza alla Camera: si sarebbe comprato un po’ di grillini e avrebbe fatto il governo. Continuo a pensarlo: non vedo alternative possibili a nuove elezioni, e per avere nuove elezioni bisogna comunque cambiare la legge elettorale.
(6) Non oso pensare a cosa faranno gli esponenti M5S, né nell’ipotesi che siano Grilloguidati (ma voi ci credete nella democrazia diretta? sono abbastanza vecchio per sapere come funzionano le cose in pratica), e quindi saranno pronti a far fare l’inciucio per avere la maggioranza assoluta al prossimo giro, né nell’ipotesi che vadano in ordine sparso: oggettivamente sono seconde linee (le prime sono rimaste nei consigli comunali e regionali, quando non sono state epurate) e per quanto entusiasmo abbiano hanno zero conoscenze nel campo della politica.
(7) visto che non c’è limite al peggio, io stasera avrò Maroni come presidente della regione Lombardia.
(8) unica notizia positiva: Ingroia è fuori. Stamattina l’ho sentito dire che questo risultato è colpa di Bersani che non l’ha voluto in coalizione. Fate voi i conti anche immaginando che non ci sarebbero stati voti PD persi, e chiedetevi quanto ci si possa fidare di un magistrato che è così bravo a fare i conti.
Ultimo aggiornamento: 2013-02-26 10:38