Archivi annuali: 2013

Repetita stufant

Ve l’avevo promesso :-)
No, non sono contento della rielezione di Napolitano. È un nascondere la polvere sotto il tappeto, e sperare che chissà quale miracolo faccia cambiare le cose da qui a un anno. L’unico miracolo che posso vedere è una non-implosione del M5S, soprattutto se gli toccherà governare da qualche parte (il Friuli forse, Roma chissà…). Il PD è morto e sepolto, e con gli occhi di oggi fa tristemente ridere ripensare a Bersani che un anno e mezzo fa disse che non volle andare al voto per non vincere su un paese in macerie (a parte il fatto che probabilmente il PdL si sarebbe miracolosamente compattato, in quel caso, e quindi non ci sarebbero state votazioni).
Non sono nemmeno contento del pensare i vertici del Pd andare a piangere da Re Giorgio e chiedergli di levare le castagne dal fuoco, come dei bimbetti. Anche se in effetti l’effetto è quello. Hai quasi la maggioranza assoluta e non riesci a metterti d’accordo su un nome? Lascia la palla agli altri, e stai un po’ a votare scheda bianca. Anche perché un bel governo pidipiùelle sarà ancora più divertente per perdere ancora voti: anzi, non mi stupirei se ci fosse già una scissione all’atto della fiducia al governo (anzi no, non ci sarà, conoscendoli)
Infine una noticina: sabato c’è stato un altro tassello verso il passaggio dalla repubblica parlamentare a quella presidenziale. Al Senato c’è già una maggioranza dei due terzi a favore: alla Camera non so, perché non so quanti siano i renziali. E vi ricordo che una riforma costituzionale con una maggioranza dei due terzi *non* può essere soggetta a referendum.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-22 10:44

Quizzino della domenica: La traversata del deserto

Nove amici, ciascuno con la sua jeep, sono al margine est di un deserto. Vogliono avventurarsi al suo interno il più possibile: però le loro jeep hanno un’autonomia di soli sessanta chilometri, perché il serbatoio contiene solo dieci litri di benzina. Ogni jeep però ha anche nove taniche da dieci litri piene di benzina; gli unici problemi sono che non si può usare una tanica solo in parte, ma bisogna versarla tutta in un unico serbatoio, e che non è possibile creare dei depositi di benzina all’interno del deserto. Qual è la distanza massima che può essere esplorata almeno da uno degli amici, tenendo conto che tutti vogliono ritornare alla base?
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/quizzini/p093.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.

Ultimo aggiornamento: 2016-06-01 15:10

Grandi Elettori, piccole persone

Del probabile Napolitano bis ne parlo un’altra volta, va bene?
Per il momento ritorno alla quarta (e quinta, in un certo senso) votazione per il Presidente della Repubblica. Io non ce l’ho di per sé con i franchi tiratori: se il voto è segreto, una ragione magari c’è. Io ce l’ho con chi prima fa la standing ovation e poi va a impallinare: e non ditemi che lo si fa per paura, perché con Marini il dissenso c’era eccome. Io ce l’ho con chi fa mettere i nomi leggermente diversi, in modo da permettere di contarsi: di nuovo, se il voto è segreto una ragione c’è.
Ma soprattutto ce l’ho con chi costringe i suoi a non votare: il modo migliore per contarsi, visto che la segretezza del (non) voto va a farsi benedire. In quasi settant’anni non era mai capitato nulla del genere. È proprio vero: si può sempre scendere più in basso.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-20 17:33

_40 Paradoxes in Logic, Probability, and Game Theory_ (ebook)

[copertina]Presh Talwalkar ci ha proprio preso gusto. Sono passati tre mesi dal suo ultimo ebook, e ne ha già sfornato un altro! (Presh Talwalkar, 40 Paradoxes in Logic, Probability, and Game Theory, Kindle 2013, € 2,68). Come è sua abitudine, una delle cose più piacevoli dei libri di Presh è che quando scrive fa sempre esempi terra-terra; in questo caso permette al lettore di vedere che i vari paradossi non hanno nulla di astratto, ma corrispondono a cose che potrebbero capitarci davvero… o quasi, visto che in effetti il Paradosso della Domanda prevede l’esistenza di un angelo :-) Soprattutto poi il lettore riesce a capire che alcuni paradossi non sono affatto tali, ma nascono semplicemente da un modo errato di vedere le cose, o dal fare delle affermazioni logicamente impossibili. Restano però parecchi casi in cui il paradosso si direbbe assolutamente inestricabile: se ci pensate, è strano che la nostra mente riesca a trovare delle affermazioni che poi non è possibile decodificare.
Altri due punti a favore del libro sono la scelta dei paradossi, che comprende sia alcuni vecchi classici che alcuni classici “moderni”, dal barbiere di Russell al paradosso di Simpson a quello di san Pietroburgo, ma anche esempi di nemmeno vent’anni fa: i logici si divertono ancora oggi a inventare nuovi modi per stupirci. Inoltre il materiale sui paradossi della teoria dei giochi proviene, anche se riadattato, dal blog di Presh, ma tutto il resto – i paradossi logici e quelli probabilistici, che compongono la maggior parte del testo – sono materiale mai pubblicato.
In definitiva un ottimo testo per avvicinarsi in maniera scientifica ai paradossi e scoprire la loro intrinseca bellezza… anche se a volte ci fanno sbattere la testa contro un muro!

Ultimo aggiornamento: 2013-04-20 07:00

Romanone?

Molti dei miei ventun lettori lo sanno già: io a Prodi gli voglio bene. Non credo sia un grandissimo politico; ha sicuramente fatto degli errori marchiani anche come economista, come per esempio il suo primo periodo all’IRI; più che un trascinatore di folle è un sonnifero naturale. Però io sarei contento se diventasse presidente della Repubblica. Sarei contento perché non ha mai partecipato alla gara a chi grida di più che è diventata il motivo guida di quella impropriamente chiamata “seconda Repubblica”; perché dopo aver visto l’attuale governo di “economisti” ho capito che questa gente non ne sa comunque nulla; perché visto il panorama politico italiano ci dobbiamo far bastare i politici medi.
Detto questo, ho paura che fosse l’unica scelta possibile in questo momento per un Bersani che si doveva essere bevuto il cervello a cercare delle “larghe intese” senza nemmeno avere i vertici del partito con lui, e non parliamo degli elettori di sinistra. Prodi da questo punto ha un vantaggio enorme: ricompatta immediatamente la base (i vertici probabilmente no, ma in questo momento sono così deboli che hanno persino paura della loro ombra). Ricompatta la base perché dire Prodi significa dire no a Berlusconi. Naturalmente significa anche ricompattare la destra: stamattina mentre stavo comprando il giornale ho sentito un vecchietto dire a un suo amico “Prodi, quello che ci ha rovinati con l’euro” (qua partirebbe tutto un altro pippone economico, ma vorrei farlo in un altro post)
Cosa succederà ora? Se ho ben capito, Prodi verrà già votato nel terzo scrutinio, nonostante sia chiaro che i due terzi non ce li avrà. Questo lo sanno tutti: serve solo per iniziare a contarsi. È vero che i maldipancia di alcuni piddini potrebbero uscire al quarto scrutinio dopo aver dato l’illusione di farcela, però quello sarebbe un suicidio politico ancora peggiore; quindi piuttosto lo bruceranno adesso. Monti ovviamente non vuole Prodi e tenta la carta Cancellieri (che io avevo previsto a suo tempo :-) ma in condizioni diverse), e Berlusconi sembra tentato di votare per lei: cosa che mi fa pensare che anche Rodotà gli sia davvero inviso. I pentastellati? boh. A parole continueranno a votare per Rodotà, ma probabilmente qualcuno nel segreto dell’urna cambierà cavallo, con la scusa che in fin dei conti alla loro base un pochettino Romano piaceva. Vedremo stasera che succederà: ma poi ne vedremo comunque delle belle, anche se non credo proprio che in caso di vittoria di Prodi Silvio metterà in pratica la sua minaccia di andare all’estero, né Giuliano Ferrara quella di buttarsi dalla Torre Velasca.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-19 10:06

Unione Europea

Il mio ex-collega spagnolo che ora vive in Germania qualche settimana fa mi ha mandato una raccomandata con dei documenti che mi servivano per fargli una pratica. Costo della sua raccomandata: 2 euro e 80.
Ieri gli ho inviato i documenti della pratica. Costo della mia raccomandata: 6 euro e 40. D’accordo che la mia busta superava anche se di poco i 20 grammi; ma anche la tariffa base è 4 euro e 80.
Non è che qualcuno sta cercando di spiegare come dalla Germania in Italia è tutta discesa – basta guardare un mappamondo – e allora il servizio costa di meno?

Ultimo aggiornamento: 2013-04-19 07:00

sessantacinque anni fa

Oggi è il 18 aprile. Credo che anche i sassi qui in Italia sappiano che poco più di mille persone voteranno per eleggere il Presidente della Repubblica Italiana. Ma magari qualcuno si ricorda di un altro 18 aprile: quello del 1948, quello in cui si tennero le prime elezioni politiche della Repubblica, quello in cui la DC vinse sconfiggendo il Fronte Popolare con PSI e PCI, quello per cui Giovannino Guareschi inventò lo slogan “nella cabina Dio ti vede, Stalin no” che probabilmente contribuì non poco al risultato.
Stamattina mi è tornata in mente questa data, e mi è tornato in mente che il Fronte Popolare fu in un certo senso un successo… per i comunisti, che fino al ’47 erano dietro i socialisti e da lì iniziarono il sorpasso. Certo, la scissione di Palazzo Barberini in parte aiutò, ma credo che Nenni sbagliò tutto cercando quell’alleanza.
Che succederà oggi? Franco Marini potrebbe raggiungere la maggioranza qualificata ed essere eletto già stamattina. Se non ce la facesse, però, non è detto che alla quarta votazione – dove i numeri li avrebbe, almeno in teoria – sarà ancora in pista. L’abbraccio del PDL ha già spaccato il PD, ma soprattutto ha compattato fortemente la base contro l’attuale dirigenza. Io volevo bene a Piergigi Bersani, ma un errore così marchiano non l’avrei proprio immaginato: non solo per il nome scelto – in altre occasioni avremmo persino potuto dire che un ex sindacalista al Colle in questo momento non sarebbe una scelta peregrina – ma soprattutto perché inseguire un accordo con la destra è un suicidio politico. Certo, sperare in un accordo con M5S è probabilmente ingenuo: ma con Berlusconi ci sono solo certezze. Dal mio punto di vista, la cosa più triste è che in caso di scissione la “good company” avrà come capo Matteo Renzi (e al suo interno Rosi Bindi, che dopo averle sbagliate tutte negli ultimi due anni si è risvegliata… anche se non avrei mai potuto credere che avrebbe potuto avallare un accordo con Berlusconi)
E che succederà se Marini verrà fatto lasciare con le buone o più probabilmente con le cattive? Sicuramente non passerà Rodotà, che è parimenti bruciato. Forse qualche chance ce l’avrebbe Zagrebelsky, come outsider non troppo sgradito a nessuno; ma a questo punto se dovessi scommettere punterei su un PresRep abruzzese e un PresConsMin brianzolo con amplissima maggioranza.

Ultimo aggiornamento: 2013-04-18 09:40