Giovedì scorso Giovanna Cosenza scrive questo post, su cosa è capitato a due suoi studenti che hanno avuto la disavventura di cercare di chiedere informazioni (per un esame universitario) a Tim. Cosenza racconta giustamente cosa i due studenti le hanno riferito, e fa giustamente notare che sarebbe meglio che una grande azienda fosse molto più attenta al suo comportamento – che è una cosa diversa dal fornire o no i dati – verso questo tipo di richieste.
Giovedì sera mi capita di vedere quel post. Telecom Italia è un’azienda molto grande, tanto per dire persino l’ufficio stampa non è monolitico: faccio presente la cosa alle mie conoscenze aziendali, e venerdì mattina so per certo che Cosenza è stata contattata. Non so ovviamente cosa sia poi successo, quello non è il mio lavoro ed è giusto che non abbia visibilità al riguardo. Quello che so è che ad ora il post non ha alcuna indicazione che la situazione è in movimento (movimento che può anche essere negativo, intendiamoci), tanto che un commento di stamattina sul blog ha come testo
Lho postato sulla pagina FB della Tim – Vediamo se ce lo lasciano. E
se rispondono!
(e giustamente chi ha commentato non può sapere che hanno già risposto venerdì mattina, a meno che non abbia doti divinatorie)
Il post di Cosenza termina con un classico artificio retorico:
«Se fossimo in un paese serio unazienda telefonica importante accoglierebbe la richiesta di due studenti con attenzione e curiosità, ne siamo convinti. E di sicuro nel giro di pochi giorni fornirebbe le statistiche richieste, o almeno parte di queste nel caso fossero in ballo dati sensibili.
Ma siamo in Italia, e qui le cose vanno così.»
Anch’io voglio fare il piccolo retore: Se fossimo in un paese serio, un professore universitario che segnala un pessimo comportamento di un’azienda dovrebbe anche aggiungere cosa è successo in seguito. Non certo cancellare il post se le cose poi finiscono bene: le cose sono partite male, e il diritto all’oblio per quanto mi riguarda è una idiozia. Ma far sapere che anche se con le cattive le cose sono cambiate dopo la segnalazione questo sì: il lettore ha diritto ad avere un’informazione completa (e notate che non sto chiedendo nemmeno di sentire l’altra campana). Ma siamo in Italia, e qui le cose vanno così.
Aggiornamento (1. luglio) dopo dieci giorni è stato pubblicato un aggiornamento su come la vicenda è proseguita. Tutto bene – dal punto di vista della comunicazione del blog, intendo: per quanto riguarda la comunicazione Telecom/Tim non mi sembra il caso di esprimere giudizi – allora? No. Chi per caso facesse una ricerca e capitasse sul post originario non saprà mai che è successo dell’altro. Eppure non ci vuole molto: lo sto facendo io adesso con questo aggiornamento, che chiaramente è separato dal testo originario ma permette al lettore di farsi un’idea completa. Cosenza ritiene meglio avere un post separato? Ne ha pieno diritto e direi che abbia anche perfettamente ragione, ma se la piattaforma WordPress non aggiunge automaticamente i trackback ribadisco che una riga di aggiornamento con il link al nuovo post non è così complicata.
Ultimo aggiornamento: 2013-06-24 10:27