Archivi annuali: 2012

Volunia

Qualche tempo fa è comparsa in rete la notizia del futuro lancio di Volunia, un nuovo tipo di motore di ricerca ideato da Massimo Marchiori. Essendo io una personcina curiosa, ho inserito il mio indirizzo e aspettato. La scorsa settimana mi è arrivata notizia che ero stato selezionato tra i Power Users. Bene: ho completato la procedura, e sapete cosa mi è concesso come Power User? Mandare inviti ai miei amici. Fine.
Non sono un tipo che ha sempre fretta: se il sistema è ancora fragile e gli sviluppatori preferiscono aprirlo al minor numero di persone possibile (senza che io faccia parte di tale minore numero) la cosa mi sta benissimo. Se proprio vuoi farti pubblicità, mi mandi una mail dicendo “sì, lo so che siamo in ritardo, ma non preoccuparti: non ci siamo dimenticati di te”. Ma queste tecniche di multilevel marketing mi scocciano davvero…

Ultimo aggiornamento: 2012-01-12 07:00

guadagna coi blogh!

Grazie a Peppe, ho scoperto questa imperdibile offerta di lavoro postata sul FriendFeed (qui uno screenshot, perché non si sa mai cosa può succedere). Copincollo il testo:

Un nuovo network di blog cerca collaboratori, in quasi tutti gli ambiti. Primo mese di prova 0,50 euro a post (max 3 post a settimana per autore), dal secondo mese post e news saranno pagati da 1 a 2,50 euro in base alla qualità e ai temi trattati. Se interessati inviare curriculum, richieste o articoli di prova a [omissis]

Avete letto bene: zeroeuroecinquanta a post (massimo tre la settimana). Non è uno scherzo, a meno che non sia una campagna di trollaggio in grande stile: il tipo in questione ha commentato scrivendo «Scusa ma secondo te i grandi network quanto pagano i loro blogger??? Manda qualche curriculum e poi ti renderai conto di come girano le cose» e «non si scrive solo per soldi… ma anche per passione. Voi che parlate tanto ovviamente avete tanta esperienza nel settore e di sicuro avrete guadagnato migliaia di euro con i vostri post entusiasmanti!».
Io che sono uno scrittore veloce posso buttare giù un post come questo in un quarto d’ora, il che corrisponderebbe a una paga oraria di 2 euro (adesso, ben 4 euro alla fine del periodo di prova). Quando ero giovane c’erano gli annunci per infilare perline nelle collane: credo che il ricavo fosse più o meno lo stesso ma almeno non venivi preso per i fondelli sulla tua “passione”… La cosa che io trovo davvero triste in questo è l’idea che la passione possa essere acquistata per due noccioline. Certo, io scrivo per passione, sia queste sciocchezzuole fatte con la mano sinistra che i post più seri che mi richiedono varie ore per recuperare, interiorizzare e riformulare il materiale. Il costo virtuale di tutto questo è ben superiore a quello che mi potrebbe venire offerto; perché allora dovrei mercificare il tutto? Non metto nemmeno annunci pubblicitari sul blog per la stessa ragione. Ecco: se uno è davvero convinto del suo progetto e crede che sia qualcosa di innovativo – io ne dubito, ma si sa che sono un bastardo dentro – secondo me ha due scelte. O cerca dei capitali esterni e paga seriamente per un lavoro serio, o chiede esplicitamente un supporto gratuito. La mancetta la può lasciare al figlioletto seienne.
Aggiornamento: (13:30) Toh, il tipo ha disabilitato i commenti e cancellato tutti quelli presenti (che nello spirito del Frenfi erano un tipico esempio di presa per i fondelli… eccetto naturalmente i suoi). Fortuna che Stark ha salvato il tutto (e non è stato il solo)…
Aggiornamento: (15:10) Il tipo (dopo aver cancellato del tutto il post…) mi ha scritto. Non posso citarlo, perché me l’ha esplicitamente vietato; mi sono limitato a cancellare i riferimenti al suo nome e indirizzo email nello screenshot perché non sono certo la cosa più importante. Comunque il tipo continua ad essere convinto di aver ragione e che noi ce la prendiamo con i poveretti e non con i Poteri Forti (no, non l’ha scritto così, ve l’ho detto che non posso citarlo…)

Ultimo aggiornamento: 2014-03-05 11:05

Area C

Lunedì prossimo a Milano partirà l’Area C: in pratica, chi entrerà nella parte centrale di Milano, quella delimitata dalla cerchia dei Bastioni, dovrà pagare 5 euro. Finora c’è stato l’Ecopass: l’area era la stessa, ma chi aveva un’auto benzina Euro3 e Euro4, o un diesel Euro4 con filtro antiparticolato non pagava. Peggio, chi abitava all’interno della cerchia dei Bastioni prima era comunque esentato, mentre ora deve pagare anche lui quando rientra: due euro invece che cinque, con 40 ingressi omaggio, ma deve pagare. Il comune di Milano sta martellando di pubblicità tutto il martellabile, mi è arrivata un’email, Anna in qualità di capofamiglia ha ricevuto una lettera, e hanno persino tentato di mettere il comunicato istituzionale su Wikipedia… E la gente che dice?
Tralasciamo le dichiarazioni di Formigoni, che nella sua intelligenza ha sentenziato che «con Area C si discrimina anche chi non inquina»: la cosa è ovviamente voluta e rispecchia il risultato dei referendum consultivi della scorsa primavera. (Poi le macchine più inquinanti non possono proprio più entrare, tra l’altro…). Vediamo invece cos’è successo nell’assemblea della zona 1 (quella centrale), con l’assessore Maran pesantemente contestato. Mettiamo innanzitutto le cose nella loro giusta cornice: storicamente il centro di Milano è la zona che vota più a destra e “casualmente” si scopre che la contestazione è guidata da tale avvocato Roberto Lassini. Vi dice niente il nome? Vi ricordate i manifesti “via le BR dalle procure”? Ecco con chi si ha a che fare.
Detto questo, ci sono indubbiamente alcuni punti che possono giustamente essere migliorati: se qualcuno abita in una via a senso unico che lo costringe a uscire dall’Area C potrebbe forse aver senso un accesso giornaliero gratuito dall’ingresso più vicino (anche se qualcuno mi deve spiegare perché bisognerebbe girare in auto all’interno di un cerchio di un paio di chilometri di diametro pieno di mezzi pubblici). Più corretto – e sono contento che se ne siano accorti da soli – accorciare la fascia per i residenti in centro, anticipando la fine del blocco dalle 19:30 alle 17:30. Se uno lavora fuori dal centro non è detto che gli sia comodo arrivare con i mezzi, ed è giusto permettergli di tornare a casa a un’ora civile. Però quando leggo che qualcuno si lamenta perché «Chi dovrà invece, per recarsi al lavoro, uscire ogni mattina dalla città per far rientro alla sera (o viceversa) sarà tassato. Per un percorso che per alcuni non supera i 500 metri» mi domando se ha idea di quanto ci si metta a percorrere a piedi cinquecento metri. Probabilmente no, il che dimostra che l’automobile fa male.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-11 11:29

Burocrazie

Ieri ho fatto una radiografia al torace a Villa Marelli. Sono passato alle 8.50, in cinque minuti ho prenotato per le 13.25, e alle 13.30 ero già fuori. Il mio medico, a cui arrivano direttamente i referti, alle 18 mi ha scritto che va tutto bene e non ho alcun focolaio di polmonite come temeva possibile. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. Qualcuno mi deve spiegare perché io debba aspettare cinque giorni (lavorativi) per ritirare il referto. Le stampanti non funzionano? C’è un unico medico in tutta Milano che deve vistare a una a una le lastre e dare il suo responso?

Ultimo aggiornamento: 2012-01-11 10:57

E si chiamerebbero Poste

Oggi dovevo spedire una lettera fuori standard, nel senso che avevo una busta con due CD (niente roba sotto copyright, semplici dati). Sfruttando la necessità di uscire a pranzo per andare a farmi fare una radiografia me la sono portata dietro, dicendomi “che ci vuole a spedire una lettera?” Ecco.
Tentativo numero 1, ore 13:00. Ufficio postale fisicamente diviso in due parti, una per pagamenti e una più piccola per lettere. Tanto sono anni che Posteitaliane ha deciso di separare i flussi, per paura che qualcuno non gli portasse soldi. Ci sono tre persone davanti a me, e due sportelli aperti (più un paio di persone dietro). Una delle persone sta pagando cinque o sei bollettini; quella dietro ne ha altrettanti. Come, direte voi? Non c’era la suddivisione soldi/lettere? Sì, forse c’era: peccato che ci fosse anche un adesivo che comunicava che in quell’ufficio postale gli sportelli “lettere” potessero anche fare le altre operazioni. Passano cinque minuti, la tipa che doveva spedire una raccomandata finisce il suo lavoro… e l’impiegata se ne va. Cominciavo a essere in ritardo per la radiografia: me ne vado. Ah, dimenticavo: il distributore di numeretti per la coda c’era, quando schiacciavi il pulsante faceva anche bip, ma i numeretti non c’erano.
Tentativo numero 2, ore 13:35 (sì, la radiografia è stata molto veloce). Altro ufficio postale, tre persone davanti a me (sì, lì i numeretti funzionavano). Uno era un cinese con non so quante buste. A un altro sportello c’era una signora che non ho ben capito cosa dovesse fare, perché per dieci minuti non è successo nulla. Me ne sono andato via.
Tentativo numero 3, ore 14:00, primo ufficio postale. Stavolta non c’è nessuno. No, c’è un impiegato, ma a uno sportello chiuso. Dopo un minuto chiama un’altra impiegata che si porta all’altro sportello, e finalmente riesco a spedire questa busta.
Più che liberalizzazione del servizio postale, credo che un po’ di napalm sarebbe un’ottima idea. Considerando come funzionano i corrieri privati, mi sa che spedire qualcosa sia diventato un lusso che non ci si può più permettere.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-10 17:17

taxi

Io non so se la liberalizzazione dei taxi abbia senso. Davvero. La mia sensazione di ciclista urbano è che ci siano momenti in cui ci sono file enormi di taxi in attesa e altri momenti in cui non ne trovi uno neppure con il lanternino, il che mi fa più che altro pensare che il vero problema non sia il numero di licenze ma la loro distribuzione nell’arco della giornata.
Però ci sono tre cose che mi piacerebbe venissero fatte. Le prime due sono a costo zero o quasi: obbligare tutti i tassisti ad accettare bancomat e carte di credito, e obbligarli a rilasciare scontrino fiscale. Il “quasi” è il costo delle macchinette, ma sono disposto ad accettare che questi costi siano sostenuti dallo Stato (i comuni non hanno soldi, si sa). Non so se la terza cosa sia fattibile, però sarebbe la migliore di tutte: trasformare il tassametro in modo che faccia anche le ricevute fiscali. Naturalmente il tassista che voglia fare uno sconto sulla tariffa indicata sul tassametro ne avrebbe tutto il diritto: ma sulla ricevuta – e sul tassametro stesso, perché i dati verrebbero regolarmente acquisiti dallo Stato – ci sarebbe indicato il prezzo della corsa e lo sconto stesso. Tutto qua.

Ultimo aggiornamento: 2012-01-10 07:00

anche lo spam russo si aggiorna

Un tipo standard di spam/phishing russo è quello della giovane donna al freddo e al ge-e-elo: anche la scorsa settimana sulla casella email di lavoro mi è arrivato un messaggio di tale Elena [elenacv@nextmail.ru] (in bcc, con un destinatario completamente diverso: ma tanto chi guarda le header?) che diceva di scrivere dalla locale biblioteca pubblica e aggiungeva «Abbiamo bisogno di calore in inverno perche’ la temperatura e` molto fredda in camera da letto. A questo scopo, abbiamo bisogno di una stufa che funziona con il fuoco e la legna, ma perche’ non possiamo comprare e troppo costoso per la nostra famiglia (pari circa 195 euro). Se avete un vecchio forno che e` portatile ed e` riscaldata dal legno e fuoco, e se si smette di usare, si prega di donare e inviarlo a noi.», terminando con «Ho tradotto questa lettera con il computer, mandami la tua risposta, perche’ ho studiato inglese a scuola.» – è chiaro che la tecnologia russa per i traduttori automatici è molto superiore a quella occidentale, non credo che Google Translate sia mai arrivato a un tale livello.
Ma il messaggio – sempre in doppia copia, repetita juvant – sulla mia email personale è molto più interessante. Intitolato “Hello, I am Elena!” dice «Hi who are you? I found your email in my spam! Only blank message and your email. If you are real, answer to me please on my private email: elys@hotmail.ru Just curious who you are ;) Elena. » Magari qualcuno ci casca anche.
Ma la vera domanda è una: in Russia tutte le fanciulle si chiamano Elena?

Ultimo aggiornamento: 2012-01-09 09:40

Problema della domenica: la medaglia falsa

Per premiare i partecipanti alle Olimpiadi della matematica ci sono a disposizione una medaglia d’oro, tre di argento e cinque di bronzo. Purtroppo si è scoperto che qualcuno ha sostituito una delle medaglie con una fasulla, che pesa meno di quelle vere. Non c’è nessuna relazione nota, invece, tra i pesi delle medaglie di metalli differenti: penserete mica che le medaglie siano davvero di oro, argento e bronzo?
Il vostro compito è scoprire qual è la medaglia falsa usando una bilancia a due piatti e facendo due sole pesate.
(un aiutino lo trovate qui; la risposta verrà postata mercoledì, a partire da quel link)

Ultimo aggiornamento: 2012-01-08 07:00