Archivi annuali: 2012

Gioco per il dì di festa: Untouchable 11

Avete presente la battaglia navale? Se sì, dovreste sapere che incrociatore, fregate, sottomarini non potevano mai essere disposti nello schema in modo che si toccassero, anche solo per un angolo.
Ecco, qui è la stessa cosa. In Untouchable 11 avete 11 esamini che devono essere messi nella scacchiera quadrata a destra senza che nessuno si tocchi. Secondo l’autore Carl Hoff ci sono solo due soluzioni possibili, a meno di rotazioni e riflessioni. Io non ho nemmeno iniziato a cercarle.

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 12:20

Cura dimagrante a Gmail

GMail è nato per “salvare tutta la posta”. All’inizio era persin difficile trovare il tastino per cancellare un messaggio, poi qualcuno si deve essere accorto che si stava esagerando un po’.
Il guaio è che i 7 giga e rotti di spazio non sono mica poi così tanti, considerando le bieche abitudini di inviare messaggi con allegati di tanti mega: cancellare il messaggio può far perdere il testo, che invece si vorrebbe tenere. Come fare allora per prepararsi alla fine dello spazio?
Eccovi alcune soluzioni possibili, tutte tratte da Digital Inspiration: più o meno semplici, più o meno sicure.
La prima soluzione richiede di avere fiducia, e andare sul sito findbigmail. La fiducia consiste nel dargli accesso alla vostra posta (con un OAuth, il che significa che non dovete dare la password, ma sapete com’è…) Findbigmail scansiona tutti i vostri messaggi e mette dove opportuno delle etichette “Big Mail”, “Really Big Mail”, “Ultra Big Mail”; a questo punto voi accedete nuovamente alla webmail, cercate quei messaggi e decidete cosa fare.
Un’alternativa è sfruttare la possibilità di connettersi via IMAP4 al server di Google: scaricando e installando l’applicazione IMAPSize ci si connette al server di Google, si seleziona la dimensione minima dei file considerati “grandi”, e poi li si può cancellare oppure eliminare gli allegati – magari salvandoseli prima in locale, non si sa mai. I paranoici non accetteranno comunque il lanciare un’applicazione sconosciuta; dal mio punto di vista questo è però il miglior compromesso.
Infine Digital Inspiration presenta un sistema che sfrutta GDocs per accedere a GMail. In questo caso non c’è nessuna nuova autorizzazione da dare: però le istruzioni mi sembrano sufficientemente complicate per non tentarci nemmeno… Vabbè, potete fare la vostra scelta!

Ultimo aggiornamento: 2012-04-24 07:00

ladri di biciclette, again

A differenza di quest’autunno, non posso darmi nessuna colpa. La bicicletta era nel cortile di casa, legata alla rastrelliera con una catena bella spessa.
Peccato che stamattina la bicicletta non ci fosse più, e fossero rimasti il caschetto e la catena (col lucchetto chiuso, il che significa che i ladri sono arrivati col tronchesino da un metro, hanno tagliato la catena e se ne sono andati). Ah: la mia è stata l’unica bici fregata nella rastrelliera.
Ora mi tocca una nuova denuncia (off-line, rigorosamente) e un nuovo acquisto: a questo punto una bici da 150 euro massimo, che almeno non mi arrabbio più di tanto.

Ultimo aggiornamento: 2012-04-23 11:40

Quizzino della domenica: Cassaforte

La mia cassaforte ha tre serrature; ogni serratura si apre con una chiave a forma di scheda. Le schede sono indistinguibili tra loro; se una scheda viene inserita nella chiave sbagliata la serratura si chiude, se viene inserita nella serratura corretta questa cambia stato (se era aperta diventa chiusa, se era chiusa diventa aperta). Io tengo le tre schede in tre tasche diverse, per riconoscerle: esteriormente sono infatti identiche.
Stamattina sono arrivato e ho scoperto che mio figlio Jacopo ha preso le tre schede e le ha inserite a caso, non so quante volte, nelle serrature. Dopo che avrò finito di punire meritatamente il vandalo, riuscirò ad aprire la cassaforte?
Alcune precisazioni:
– Io vedo la cassaforte o chiusa o aperta, non posso sapere se alcune ma non tutte le serrature sono aperte
– Perché la cassaforte si apra, tutte e tre le schede devono essere inserite.
(un aiutino lo trovate sul mio sito, alla pagina http://xmau.com/mate/problemi/p031.html; la risposta verrà postata lì il prossimo mercoledì.)
Il gioco mi è stato presentato da Marcello Semboli, che mi ha detto che è stato ideato intorno al 1990 da Francesco Antoni

Ultimo aggiornamento: 2016-05-31 12:20

_How to draw a radish_ (libro)

[copertina]Questo vecchio libro che io mi sono recuperato usato (Joy Sikorski, How to draw a radish – and other fun things to do at work, Chronicle Books 1995, pag. 196, $15.95, ISBN 978-0-8118-0993-1), come del resto dice il titolo stesso, è indubbiamente nato per far passare il tempo in ufficio, invece che lavorare. Beh, a volte si è costretti a portarsi da casa delle cose che in ufficio non si trovano di certo: il concetto è comunque quello.
Dal mio punto di vista – ve lo confesso: cercavo un corso di disegno per imbranati i cui figli duemezzenni vogliono che il papà gli faccia i disegni, e il cui papà non sappia affatto da dove partire – non è esattamente il massimo, anche se ci sono molte immagini divertenti da disegnare in pochi tratti. Però il testo è abbastanza stupido da essere comunque apprezzabile in ogni caso: e magari qualche disegnino imparerò a farlo anch’io!

Ultimo aggiornamento: 2012-04-21 07:00

Pareggio di bilancio

E poi dite che in Italia non si riescono a fare le leggi. Probabilmente non ve ne siete accorti, visto che c’erano cose sicuramente molto più importanti: ma martedì scorso il Senato ha definitivamente approvato la modifica alla Costituzione (mica noccioline) che introduce il pareggio di bilancio nella nostra legge fondamentale. Trovate l’iter completo sul sito del Senato: tre mesi e mezzo per quattro passaggi parlamentari, e una maggioranza sufficientemente bulgara (oltre i due terzi) per evitare anche il possibile referendum confermativo.
Occhei, non c’è scritto proprio “pareggio di bilancio”; il testo dell’articolo 81 diventa infatti

«Art. 81. – Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei princìpi definiti con legge costituzionale»

mentre fino a oggi era

«Le Camere approvano ogni anno i bilanci e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Con la legge di approvazione del bilancio non si possono stabilire nuovi tributi e nuove spese.
Ogni altra legge che importi nuove o maggiori spese deve indicare i mezzi per farvi fronte.

(notato come continua l’abitudine ad allungare la broda… pardon, il testo della Carta? Nel 1947 si era appena usciti dalla guerra e bisognava risparmiare anche sulle parole, probabilmente…)
A me il tutto sembra molto stupido. Già prima c’era un obbligo di avere copertura di spesa per le leggi, copertura sempre disattesa. Adesso, a parte gli “eventi eccezionali”, si parla di pareggio “strutturale” (ricalcolato non si sa ben come rispetto al ciclo economico). Phastidio ha ragione quando scrive che è una roba voluta dai tedeschi, e ancora grazie che l’abbiamo scritta in maniera sufficientemente confusa. Però continuo a pensare che non sia una grande idea legarsi le mani in questo modo: evidentemente sono in minoranza.

Ultimo aggiornamento: 2012-04-20 17:39

Let’s CC

Lo sapete tutti cosa sono le licenze CC, immagino. Aggiungo molto velocemente che, invece che lamentarsi perché quei cattivoni di Rep&Cor scopiazzano le foto dalla rete aggratis, sarebbe bello che noi tutti dessimo il buon esempio, usassimo solo immagini a licenza libera e citassimo correttamente la nostra fonte.
È però vero che non sempre si riesce a capire tra le mille immagini ritornate da Internet quali siano utilizzabili liberamente e quali no. Certo, si può andare su Wikimedia Commons: ma magari il taglio non è quello che vogliamo. Niente paura! Quelli di Creative Commons Corea hanno creato un moore di ricerca, Let’s CC, che non solo ti permette di cercare le immagini libere ma anche di selezionare quelle che permettono un uso commerciale oppure la loro modifica. Quando ho saputo la notizia sono stato felicissimo. Voi?

Ultimo aggiornamento: 2012-04-20 14:44

rassegne stampa offline

Ho letto il testo di Mario Tedeschini Lalli sulla chiusura delle rassegne stampa online. Forse non ve ne siete accorti, o forse sì: ma in queste settimane la FIEG sta man mano facendo bloccare l’accesso pubblico alle rassegne stampa prodotte da enti pubblici e privati, con la giustificazione che tali rassegne danneggerebbero le loro vendite.
Le considerazioni di Tedeschini Lalli sono indubbiamente corrette: peccato siano parziali. Il Vicedirettore del Gruppo Editoriale L’Espresso, direzione Innovazione e Sviluppo, dimentica infatti almeno un paio di cose. La prima è che le rassegne stampa non sono copie verbatim dei quotidiani: quella della Camera, tanto per dire, nella giornata di ieri raccoglieva 197 articoli da credo una ventina di giornali, e le sezioni Prima pagina; Primo piano (Delega Fiscale, IMU, Lavoro); Parlamento e istituzioni; Attualità politica; Politica interna da sole assommavano a 127 articoli. No, non c’era lo sport né la cronaca cittadina. Insomma, il numero di articoli per testata è confrontabile con quello che i quotidiani stessi lasciano a disposizione sul loro sito. La seconda è molto pragmatica: il governo elargisce fondi per la stampa, non si capisce perché non possa avere in cambio la possibilità di fare un servizio per tutti i cittadini… eppure la rassegna stampa di Palazzo Chigi è stata una delle vittime.
Per ovviare a tutto questo, la soluzione più semplice mi parrebbe un accordo tra governo/parlamento ed editori; la rassegna stampa potrebbe diventare “diffusa”, e gli articoli ospitati direttamente sui siti degli editori (con tutto quello che consegue). In questo modo si stabilirebbe il diritto “politico” a offrire contenuti, temperato da un limite alla quantità dei contenuti, e con il vantaggio di una (sia pur piccola) raccolta pubblicitaria per i produttori di contenuti. Il tutto naturalmente legato ai contributi per l’editoria: se non vuoi che ti si legga a sbafo, non prendi i soldi. Troppo semplice?

Ultimo aggiornamento: 2012-04-18 07:00