Archivio mensile:Novembre 2012

_Matematica per gioco_ (libro)

[copertina] Dopo Il matematico si diverte, direi che Federico Peiretti si è anch’egli divertito, e così è nato questo suo secondo libro (Federico Peiretti, Matematica per gioco, Longanesi 2012, pag. 220, € 14,90, ISBN 9788830433915). A differenza dell’opera precedente, nella quale il filo conduttore erano i nomi dei grandi matematici del passato e del presente, qui Peiretti ha alternato matematici e tipi di giochi. In realtà anche i matematici che Peiretti ha scelto questa volta qualcosa in comune tra loro ce l’hanno: da Tartaglia a Peano hanno tutti scritto libri sui giochi matematici. L’unica eccezione è Leibniz, che però ha scritto sul Solitario…
In definitiva, nei capitoli “personali” abbiamo esempi di come i matematici intendano i giochi matematici; nei capitoli “tematici” vediamo invece raccolte monotematiche di giochi. Per chi come me ha ormai una lunga lista di libri sul tema, è proprio quest’ultima la parte più interessante, visto che spesso è difficile ricordarsi qualcuna delle tante varianti di un problema, e così il libro può funzionare come enciclopedia. Per i lettori non compulsivi, forse è invece preferibile leggere prima le gustose pagine introduttive nei vari capitoli e poi centellinare i problemi: in questo modo si riduce il rischio di assuefazione.

Ultimo aggiornamento: 2017-08-04 15:11

utilizzi illegittimi

Scopro da Sandro Magister dell’esistenza di BeWeb, il portale Web dei beni ecclesiastici. L’idea è bella: dare accesso «all’immenso patrimonio di opere d’arte delle 224 diocesi italiane, dalle pale d’altare ai calici, dai paramenti liturgici alle statue». Ciò è bello. È anche comprensibile che BeWeb fornisca per le opere «i dati identificativi essenziali, tranne quelli che potrebbero indurre in tentazione i ladri». Però quando leggo che «La foto di ogni opera è anch’essa a bassa risoluzione, per impedire un suo utilizzo illegittimo», mi cascano le braccia… e continuano a cascarmi vedendo che nel sito è semplicemente indicato un Copyright BEWEB, e quindi nulla del materiale è riutilizzabile. Si sa che la condivisione è un furto :-(

Ultimo aggiornamento: 2012-11-23 16:40

incandidabile

Lo so, non sono cose da farsi così di venerdì mattina, però è un po’ che sto cercando di rimuginare su quanto il PresRep ha detto ieri a proposito di mariomonti(tm).
Come sapete, il valore letterale delle affermazioni dei PresRep (con l’eccezione del buonanima di Cossiga e in parte del buonanima di Scalfaro) è assolutamente privo di contenuto. Quello che conta insomma non è tanto cosa dice, ma quando e come lo dice. Ora, la frase «Mario Monti è senatore a vita: non si può candidare al Parlamento perché è già parlamentare» è lapalissiana: peccato che Napolitano finga di dimenticarsi che la (pessima) abitudine invalsa in questi ultimi anni e addirittura messa nero su bianco dal Porcellum è che partiti e coalizioni indichino il nome del proprio leader e candidato premier nel simbolo elettorale. Tanto per dire, beppegrillo(tm) sarà presumibilmente il candidato premier del M5S pur senza candidarsi, e su questo non c’è nulla di male: non vedo che ci sarebbe di strano se qualche gruppo vorrà fare una lista indicando Monti come premier.
Chiaramente la vera frase importante è quella successiva: «sicuramente in campagna elettorale sarebbe preferibile preservare una condizione di terzietà per il presidente del Consiglio». Tecnicamente è una palla, visto che (a) non siamo formalmente in campagna elettorale e (b) non mi pare proprio che in passato qualcuno si sia mai fatto di questi scrupoli (a destra perché c’era Silvio, a sinistra perché nessuno riusciva a sopravvivere per più di due anni). Resta dunque la domanda “e allora perché l’ha detto?”. Non credo che sia per paura che qualcuno tolga il sostegno al governo: ma a questo punto l’esegesi mi manca. Avete voglia di aiutarmi?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-23 11:46

La pericolosità del piezonucleare

Leggo che Sylvie Coyaud sarebbe indagata per diffamazione a mezzo stampa, presumilmente su denuncia del Prof. Ing. Alberto Carpinteri, per un articolo pubblicato questa primavera sul Sole-24 Ore, e che si può leggere anche sul suo blog.
Per quel poco che può servire, esprimo la mia solidarietà all’Oca Sapiens, aspettando che venga esplicitato quali sarebbero le frasi ritenute ingiuriose, e aggiungo una piccolissima mia nota occamista, anche ad uso dei complottisti. Nessuno obbliga il prof. Cardone a costruire il suo impianto piezonucleare in Italia. Avete presente Guglielmo Marconi? Dove è andato a mettere in pratica le sue ricerche? Ecco. Secondo voi i cinesi non sono prontissimi a procacciarsi il brevetto e trovare i soldi necessari? Certo, ci perderebbe l’Italia. Ma oramai sui temi energetici è necessario pensare il più globalmente possibile…

Ultimo aggiornamento: 2012-11-22 14:49

Gomitolo elettorale

Sono ragionevolmente certo che il testo della proposta di legge elettorale Calderoli-N (ma com’è? gli hanno appaltato il lavoro perché agli altri veniva da ridere?) non è quello che ho letto adesso su Repubblica, e che ho salvato come immagine qua per sicurezza. Banalmente, non ha senso che il premio di maggioranza cresca in valore assoluto quando la percentuale di voti presi dal primo partito cresce, visto che poi c’è comunque un taglio a un valore massimo.
Ma comunque sto ancora cercando di capire se l’introduzione di regole sempre più barocche sia la conseguenza di un preciso intento di rendere impossibile a chiunque intuire cosa succederà esattamente, oppure deriva dalla completa ignoranza dei più elementari concetti non dico matematici ma addirittura aritmetici. Secondo me ci rideranno dietro ancor più che adesso.

Ultimo aggiornamento: 2012-11-21 19:30

Spinte propulsive

I più attenti tra i miei ventun lettori si sarannno certamente accorti di come da un po’ di tempo io abbia cominciato a scrivere molto meno qui sulle Notiziole. Potrei accampare mille scuse, dall’esistenza di Jacopo e Cecilia all’essermi allargato a scrivere su altri blog, da quello del Post a Voices. Ma la vera ragione è un’altra: comincio a essere a corto di materiale che mi faccia venire voglia di scrivere.
Scrivere per me non è una cosa così complicata: anche a scuola i miei temi non erano dei capolavori, ma si potevano definire lavori onesti e soprattutto rapidi, quattro facciatine scritte in una calligrafia minuscola e terminate in un’ora e mezzo circa (senza brutta, che mi sembrava tanto una perdita di tempo perché quando rileggevo il testo mi veniva da riscriverlo da zero). L’avvento dei computer mi ha semplificato ancor più la vita: i pensieri se ne stanno in testa, continuano a essere rimuginati mentre proseguo a buttar giù il testo e vengono più o meno abilmente modificati “strada facendo”. Resta però una banale constatazione: sto bloggando da undici anni abbondanti. Idee nuove non è che mi vengano tutti i giorni, o se per questo anche solo tutti i mesi. Anche i pipponi dopo un po’ diventano ripetitivi, e scrivere sempre le stesse cose stufa me in primo luogo e immagino voi subito a ruota. A questo punto la scelta che sto facendo è semplice: scrivo quando ho voglia le cose che ho voglia di scrivere, sperando che la qualità rimanga perlomeno stabile. Sapevàtelo!

Ultimo aggiornamento: 2012-11-21 14:58

Odifreddi e la censura

Sono anni che Piergiorgio Odifreddi scrive per Repubblica. Un paio d’anni fa il matematico ha anche iniziato a tenere un blog, con collegamento bello visibile in homepage, intitolato “Il non-senso della vita”; nel blog parlava di tutto – mi verrebbe quasi da scrivere “contro tutto” – tranne che di matematica, il che è perfettamente sensato in un blog. Solo che domenica ha scritto un post pesantemente antiisraeliano, dal titolo «Dieci volte peggio dei nazisti»: post che ventiquattr’ore dopo è stato cancellato dalla redazione web del quotidiano romano e che ha portato oggi alla decisione di Odifreddi di chiudere il blog, come potete leggere. Se preferite un resoconto un po’ più lungo, nema problema: ci pensa Il Fatto Quotidiano a raccontarvi la rava e la fava.
Non mi interessa entrare nel merito del post di domenica: mi limito a una citazione tangenziale. Riconosco il diritto di una redazione, che non è un semplice fornitore di connettività, a non voler essere associata a uno specifico contenuto: ma un minimo di correttezza dovrebbe imporre di parlare prima col tenutario della rubrica, e solo nel caso di un rifiuto netto proseguire con un’operazione unilaterale di forza. Detto questo, però, il testo del commiato di Odifreddi mi è parso tanto una piccineria: a mio parere avrebbe fatto una figura molto migliore con un comunicato asettico del tipo «Domenica avevo scritto un post. La redazione di Repubblica.it ha unilateralmente deciso di eliminarlo: a questo punto non ritengo di poter proseguire a scrivere su questo blog.» Ma magari, come disse Pascal, non aveva tempo per essere più breve!
I fan della libertà di parola a tutti i costi non si preoccupino, però. Scommetto che per l’Immacolata il buon PGO avrà il suo spazio su qualche altro quotidiano. Io scommetto sul Fatto: voi che ne pensate?

Ultimo aggiornamento: 2012-11-20 15:40