Archivi annuali: 2011

Regno a venire (libro)

[copertina] Non sono mai riuscito esattamente a capire come mai molti considerino Ballard un autore di fantascienza. Soprattutto nelle sue ultime opere, come questo Regno a venire (J.G. Ballard, Regno a venire [Kingdom to Come], Feltrinelli – Universale economica 2009 [2006], pag. 293, € 9.50, ISBN 9788807721243, trad. Federica Aceto) l’unica cosa “fantascientifica” è l’attuale impossibilità – o almeno si spera, in realtà ho letto il libro nei giorni delle rivolte londinesi, e mi sembrava di avere un déjà vu – che avvenimenti come quelli narrati si svolgano davvero. Come altre volte, il romanzo è ambientato nell’Inghilterra contemporanea, in una cittadina nel londinese dalle parti di Heathrow che sembra più che altro essere nata come satellite di un enorme centro commerciale, il Metro-Centre (buffo che nel risvolto di copertina abbiano usato la grafia americana Metro-Center), che in un modo o nell’altro pervade le vite di chiunque si trovi da quelle parti. Il protagonista, Richard Pearson, pubblicitario appena licenziatosi, viene catapultato là a causa della morte di suo padre, tra milizie consumismo-fasciste che organizzano attacchi agli asiatici ai maggiorenti della città, che si direbbe vogliano eliminare in un modo o nell’altro il Metro-Centre. Quel che è certo è che, oltre al pessimismo che come al solito è una caratteristica di Ballard, c’è un senso di straniamento: persino il protagonista sembra cambiare idea e punto di vista da una pagina all’altra senza nessuna ragione plausibile, come se l’autore volesse aumentare il senso di incomprensibilità di questa nostra società contemporanea urbana. O almeno spero non sia stato un problema di traduzione… La storia termina come ci si poteva immaginare fin dall’inizio, anche se con una timida nota positiva.

Ultimo aggiornamento: 2011-08-25 07:00

The Stanford Mathematics Problem Book

[copertina] Per vent’anni, dal 1946 al 1965, alla Stanford University hanno fatto una gara matematica per gli studenti dell’ultimo anno delle superiori, in modo da valutare a quali di loro poteva essere caldamente consigliato di andare a fare l’università a Stanford. Questo libro (George Polya e Jeremy Kilpatrick , The Stanford Mathematics Problem Book, Dover 2009 [1974], pag. 68, $6,95, ISBN 9780486469249), ristampato recentemente dalla Dover, raccoglie tutti i problemi dati negli anni.
I problemi sono stati scelti in maniera a mio parere perfida: è molto improbabile che uno riuscisse a risolverli tutti (che selezione sarebbe, sennò?) ma soprattutto negli ultimi anni il primo problema era sufficientemente (e relativamente…) facile, in modo che tutti avessero la possibilità di non tornare a casa del tutto scornati. La seconda cosa importante è che in molti esercizi è esplicitamente detto che non è tanto importante ottenere la risposta esatta, quanto piuttosto spiegare nella maniera più esauriente possibile perché si è arrivati a quella risposta; secondo me la cosa rispecchia l’idea di didattica che indubbiamente era alla base del pensiero di Polya.
Detto tutto questo, la scelta dei problemi a me personamente non piace. Se volete, è perché non ne so risolvere molti; ma in effetti l’enfasi per la geometria solida dal mio punto di vista è molto retrò, e anche i problemi di algebra lineare (più precisamente, la risoluzione dei sistemi di equazioni) non mi dice molto. Qualcuno dei problemi però (e non solo dei primi dell’anno…) è abbastanza carino da meritare di passarci su un po’ più di tempo: e d’altra parte anche questo libro è ben corredato di aiutini!

Ultimo aggiornamento: 2011-08-24 07:00

_Assassinio in libreria_ (libro)

[copertina] Tranquilli. Nonostante il titolo del libro (Lello Gurrado, Assassinio in libreria, Marcos y Marcos 2009, pag. 204, € 12, ISBN 978-88-7168-508-3) Tecla Dozio è ancora viva e vegeta, anche se purtroppo la Libreria del Giallo, nota anche come la Sherlockiana, non esiste più… anche se c’era ancora due anni fa, tanto che il libro l’avevo comprato proprio là. Questo libro, anche se fondamentalmente è un giallo, lo si può più correttamente catalogare come pastiche: come vorreste definire un libro dove dieci famosi giallisti italiani – e dieci stranieri – si ritrovano tutti insieme a cercare l’assassino della povera Tecla, uccisa col cianuro durante una festa alla Sherlockiana? A dire il vero il nome del colpevole verrà trovato da un altro personaggio ben noto, di cui non faccio il nome per non togliere la suspence.
Per quanto riguarda lo svolgimento della storia, anche tenendo conto dei limiti intrinseci nel genere direi che Gurrado è ancora piuttosto debole quando si tratta di esporre il flusso dei pensieri dei personaggi: mi pare invece più a suo agio nei dialoghi, oltre che nella caratterizzazione dell’assasino come “serial writer”. In definitiva, un divertissement ottimo per una serata estiva.

Ultimo aggiornamento: 2016-02-07 20:07

Carnevale della Matematica #40: GOTO Popinga!

Con il congruo ritardo dovuto alle mie ferie, segnalo l’edizione #40 del Carnevale della Matematica, ospitata chez Popinga. Fortuna che siamo ancora in agosto, e pertanto c’è tutto il tempo di gustarsi i tanti, tanti post.
Per il numero 41, ci si trova da Zar. Se volete scrivere di matematica ma avete troppe idee per la testa e vi serve un tema, quello per settembre è l’impossibilità. Ma come sempre se volete parlare d’altro va benissimo!

Ultimo aggiornamento: 2011-08-22 07:00

tanti auguri a loro

Tra le 23:57 e le 23:58 di stasera gli unenni diventeranno ufficialmente duenni. Sapevàtelo.
(no, nemmeno quest’anno facciamo loro una festa, siamo dei genitori degeneri)

Ultimo aggiornamento: 2011-08-20 11:40

_Per la scienza, per la patria_ (libro)

[copertina] A un primo impatto, potrebbe sembrare strano che ci siano stati così tanti uomini di scienza italiani che hanno partecipato in prima linea al Risorgimento italiano, e sono spesso diventati ministri, se non addirittura premier. Pensandoci un po’ su, la cosa risulta meno innaturale: ricordiamoci infatti che i moti risorgimentali, o perlomeno quelli che poi sono effettivamente sfociati nell’Unità d’Italia, sono opera di una minoranza borghese e acculturata,e quindi il mero computo statistico aumenta la possibilità di trovarli tra i protagonisti. Se poi è vero che nell’immaginario collettivo i matematici non sembrano inclini a essere parte attiva – anche se in verità tale credenza è assolutamente falsa – questo non è certo il caso di Carlo Matteucci, fisico del tutto sperimentale – e che della matematica ne faceva minor uso possibile – la cui biografia è narrata in questo libro di Fabio Toscano (Fabio Toscano, Per la scienza, per la patria, Sironi – Galápagos 2011, pag. 300, € 18, ISBN 978-88-518-0137-3).
Toscano parte in medias res, parlando del battaglione di studenti (e professori…) pisani che nel 1848 combatté la prima guerra di indipendenza italiana nella battaglia di Curtatone e Montanara. Matteucci era tra loro: non come soldato, ma in qualità di commissario del granduca di Toscana. Riprende poi la biografia, partendo dall’infanzia a Forlì e dagli esperimenti giovanili condotti mentre i beni familiari si erano man mano volatilizzati e proseguendo con gli anni passati a Pisa nella locale università, dopo che i suoi risultati nel campo dell’elettrofisiologia l’avevano già reso molto noto all’estero. Man mano che passano gli anni, all’impegno scientifico si aggiunge, e anzi diventa preponderante, quello politico: Matteucci si trasferisce a Torino, e viene nominato senatore del Regno, divenendo anche ministro della Pubblica Istruzione per alcuni mesi, riuscendo a promulgare una riforma dell’università che poi è stata affossata dal governo successivo… un po’ come capita ai giorni nostri.
Toscano è un po’ troppo indulgente col fisico forlivese, perdonandogli praticamente tutto a partire dalla sua attività puramente sperimentale senza un corrispondente impegno teoretico per giungere ai tentativi ingenui di politica estera per la risoluzione della questione romana. Il libro però è molto interessante, sia per quanto riguarda la parte prettamente scientifica che per il racconto dell’Unità d’Italia vista da una prospettiva diversa dal solito. La grande quantità di documenti inseriti nel testo sono indubbiamente la marcia in più del libro, ma fortunatamente non lo rendono un tomo illeggibile: in definitiva, un’opera davvero valida.

Ultimo aggiornamento: 2011-08-20 07:00