Archivi annuali: 2011

NEM Summit 2011

visto che tra i miei ventun lettori c’è anche qualcuno che lavora nel campo accademico e industriale e la cui azienda ha ancora a disposizione un minimo budget per la partecipazione ai convegni (il costo è di 560 euro) segnalo volentieri il prossimo NEM Summit 2011, che si terrà al Politecnico di Torino dal 27 al 29 settembre e ha come titolo Implementing Future Media Internet.
NEM sta per “Networked and Electronic Media”, ed è sotto l’egida della Commissione Europea (DG Infso); il Summit quest’anno giunge alla quarta edizione, è il programma completo si trova qui.
(No, non ci sarò anche se Telecom è un Platinum Sponsor: come sapete, quello che faccio io in Telecom non c’entra nulla con tutto quello di cui parlo in giro, sono molto schizofrenico!)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-15 12:30

Grandi Opere in via Martiri Oscuri

[lavori in corso] Ne avevo parlato due anni fa: i bellissimi lavori per riqualificare il capolinea di Greco del tram 1 avevano portato a una pavimentazione in porfido che in due mesi era diventata sufficientemente sconnessa per fare il Camel Trophy. In questi due anni hanno continuato a togliere pezzetti di pavè e rimettere asfalto, finché la scorsa settimana, come da foto allegata, si è messo seriamente mano e si è per l’ennesima volta rifatto tutto, stavolta in asfalto.
I lavori, anche perché in queste settimane non è piovuto, han dato un risultato migliore; peccato però che ci si sia dimenticati della parte iniziale, che anzi a furia di passaggi tram e macchine movimento terra ora è davvero invivibile. Chissà se tra altri tre o quattro anni ripareranno anche quel tratto: in fin dei conti saremo alla fine della giunta Pisapia, e quindi qualche lavoro lo dovranno pur fare :-)

Ultimo aggiornamento: 2011-09-15 07:00

Ho scritto a MaryStar

Lo Scorfano commenta l’intervista rilasciata da Mariastella Gelmini, e in particolare il punto in cui il ministro dell’Istruzione afferma che la media di studenti per classe in Italia è inferiore a quella OCSE. Peccato, nota lo Scorfano, che i dati relativi risalgano al 2009, quindi prima della “riforma Gelmini”.
Naturalmente questo non significa molto in assoluto: prima di dare giudizi – fattuali ma anche politici – occorrerebbe avere i dati aggiornati almeno alla fine dello scorso anno scolastico. Io ho così appena scritto all’indirizzo ufficiostampa@istruzione.it – quello indicato nel sito del governo: è chiaro che informazioni come queste non possono essere chieste direttamente al ministro – chiedendo se tali dati sono disponibili. Per i curiosi, ecco qua il testo della letterina, dal titolo “Richiesta ulteriori informazioni”:


Buongiorno!
Gradirei se possibile avere ulteriori informazioni su un punto sollevato dal ministro Gelmini nella sua intervista apparsa oggi sul quotidiano La Stampa (URL: http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/420101/ ). Il ministro afferma che «Proprio oggi l’Ocse ha diffuso il suo rapporto sulla scuola, e sa che cosa dice? Che la media Ocse è di 23 alunni per classe, e la media italiana di 22. Io capisco le critiche politiche, ma ci sono dati che non possono essere ribaltati».
Sono andato a consultare il rapporto OCSE (URL: http://www.oecd.org/dataoecd/61/2/48631582.pdf – pagina 402) e ho notato che i dati sono relativi all’anno 2009, quindi prima della riforma avviata dal ministro. Ora è ovvio che non è certo possibile avere i dati relativi all’anno scolastico 2011-12, ma spero che quelli relativi al 2010-11 siano disponibili. Chiaramente non sono direttamente confrontabili con quelli delle altre nazioni, ma sarebbe possibile consultarli? L’optimum sarebbe avere una distribuzione del numero di alunni per classe, poiché il semplice dato medio può essere influenzato da parametri quali scuole speciali e montane con un numero di alunni inferiore, ma capisco che forse pretendo troppo.
Cordialmente,
Maurizio Codogno


Vi farò sapere se mai avrò una risposta.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-14 15:18

Carnevale della Matematica #41: Goto Proooof!

La quarantunesima edizione del Carnevale della Matematica è ospitata dall’ottimo Roberto Zanasi, e oltre alle vecchie cariatidi… ehm, ai collaboratori di lungo corso ha anche delle new entry, il che significa che avete nuovi spunti di discussione!
Il Carnevale numero 42 sarà ospitato dal sottoscritto nel suo blog di matematica. Il tema non ufficiale né obbligatorio è “numeri e letteratura”, in onore di Douglas Adams e della Guida Galattica per gli autostoppisti.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-14 10:49

Novilunio (libro)

[copertina] Tra i commenti di chi come me ha letto questo libro (Fritz Leiber, Novilunio [The Wanderer], Mondadori – Urania Collezione n. 58, novembre 2007 [1964], pag. 467, € 4,90, trad. Ugo Malaguti) in edizione italiana, molti affermano che la traduzione gli ha fatto perdere la maestà del testo originale. Può forse essere così: sicuramente la prosa è piana, diciamo in stile Asimov. Non avendo però a disposizione il testo inglese, mi limito a fare alcune considerazioni sulla storia, precedute dalla considerazione banale che non ho capito perché il titolo italiano non poteva essere la letterale traduzione di quello originale, “il Vagabondo”. Leiber ha tentato, come nota anche Giuseppe Lippi nella postfazione, di scrivere un libro di fantascienza che entrasse contemporaneamente in più generi: dalla space opera avventurosa degli anni ’30 e ’40 (non per nulla E.E. “Doc” Smith vi è spesso esplicitamente citato) alla hard SF con dati scientifici spiattellati per ogni dove al romanzo più o meno intimista incentrato sulle persone; e per fortuna che nel 1964 la fantascienza alla Brunner e Silverberg non era ancora di moda. Per ottenere questo risultato, Leiber scelse quella che oggi è una forma di scrittura relativamente usuale ma allora era probabilmente una novità assoluta: mischiare assieme storie diverse, passando da una all’altra di colpo. Non è detto che queste storie – a differenza per esempio di quello che farà Evangelisti vent’anni dopo – alla fine si riallaccino in un’unica trama, né che arrivino alla fine: alcune termineranno infatti brutalmente con la morte dei protagonisti. Questa mancanza di unitarietà globale è una pecca del libro, così come il finale, che è davvero anticlimatico e sembra quasi essere stato messo lì posticcio per darci un taglio. Per il resto, però, il libro resta una piacevole lettura per parecchie ore di svago.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-14 07:00

Pirateria digitale 2

Come forse ricorderete, mi sono comprato un libro di didattica matematica: The Art and Craft of Problem Solving, di Paul Zeitz. Il libro me lo sto assaporando pian piano, ognuno ha i suoi feticci e credo converrete che leggere di problemi matematici sia forse meno piacevole ma sicuramente meno pericoloso che praticare il bondage estremo.
Il libro segnala l’esistenza di un Instructor’s Manual con molte tracce di dimostrazioni disponibile nel sito dell’editore (Wiley, tanto per non fare nomi). Bene, ieri vado all’URL corrispondente, trovo il materiale, ma vedo che occorre registrarsi. Mi sembra giusto, dico: clicco e scopro che per farlo debbo essere un insegnante, meglio universitario ma benignamente concedono anche di una high school, o al più far parte di una non meglio identificata organizzazione. Scrivo allora per chiedere lumi: oggi pomeriggio mi rispondono che c’è qualcosa di liberamente disponibile, e mi dà l’URL dello Student Companion Site, che ovviamente avevo già visto ma è sostanzialmente inutile. Faccio presente per la cronaca che l’Instructor Companion Site non è acquistabile, e non serve assolutamente a nulla se non hai già il libro; inoltre nella mia mail avevo spiegato che non ero uno studente, metti caso che la segretezza fosse dovuta al fatto che qualche professore potrebbe usare il libro come testo per un esame.
Non preoccupatevi: in due minuti ho fatto una rapida ricerchina in rete e mi sono scaricato il summenzionato PDF, il che mi fa pensare che anche l’eventuale segretezza vada abbastanza a farsi benedire, oppure che gli studenti americani hanno molto da imparare. Però mi chiedo davvero: perché tanto odio?

Ultimo aggiornamento: 2011-09-13 15:19

BackupURL

Il sito BackupURL.com ha come scopo “istituzionale” di fotografare il risultato di un’URL e mantenerlo a futura (???) memoria.
L’interfaccia del sito è davvero minimale: una riga per scrivere l’URL e una seconda riga per scrivere l’email a cui volete vi sia inviato il nome dell’URL copiata. Questa seconda riga è a dire il vero inutile: è vero che bisogna compilarla, ma il tutto funziona perfettamente se usate come indirizzo user@example.com. Tanto nella schermata successiva viene comunque indicato l’url creato…
Non garantisco certo dell’immortalità della nuova URL, ma se serve qualcosa al volo per evitare correzioni la cosa può essere utile. Peccato che non ci sia un frame con timestamp della copia: sarebbe costato poco e avrebbe aumentato l’utilità del servizio.

Ultimo aggiornamento: 2011-09-12 07:00