Nel caso non lo sapeste, è oggi.
In questi anni è successa una cosa strana, o forse nemmeno tanto strana. Negli anni ’80 l’AIDS veniva visto come una punizione divina o giù di lì. Poi negli anni ’90, con gli eterosessuali che iniziavano ad essere contagiati, se n’è cominciato a parlare un po’ seriamente: persino la RAI è riuscita a fare degli spot al riguardo, il che se ci pensate oggi è qualcosa di incredibile. Oggi, per quello che posso vedere io (poi magari mi sbaglio, il che paradossalmente sarebbe un punto a favore della mia tesi) nei paesi occidentali i sieropositivi che possono avere accesso alle cure sanitare hanno una speranza di vita di qualche decennio, e così nessuno ne parla più. Peccato che questo non valga per l’Africa: qualche anno fa si parlava dei paesi emergenti che si preparavano le medicine senza pagare fior di royalties alle case farmaceutiche e che per questo erano stati sanzionati, poi non si è saputo più nulla.
Ecco, vorrei che oggi si pensasse almeno per cinque minuti a queste cose. Perché il silenzio in questi casi uccide davvero.
Ultimo aggiornamento: 2009-12-01 00:00