Leonardo, come spesso capita, ha ragione: l’attuale leader del centrosinistra (e quindi di tutta la parte della nazione meno a destra di Casini, visto che dalle parti de La Sinistra – L’Arcobaleno non c’è proprio più nessuno) è Antonio Di Pietro. Una delle tante anomalie italiane è che il leader del centrosinistra è un uomo di destra, ma non ci si può fare molto; prendiamo già come dato positivo il fatto che stavolta, a differenza delle due ultime legislature, non mi pare si siano verificate delazioni dall’Italia dei Valori a Forza Italia, il che significa che Tonino sta imparando a scegliere i suoi uomini.
D’altra parte, mi sa che Di Pietro stia anche imparando a posizionarsi correttamente. Basta vedere il “magnaccia” affibbiato a Berlusconi, e se vogliamo anche le mussolinesche pose bucoliche, che sono l’unica risposta possibile alla retorica del “presidente operaio” che non dia l’aria di essere una trita scopiazzatura; scopiazzatura che è il modo con cui negli ultimi anni il centrosinistra ha sperato di attirare i voti moderati, senza riuscire a capire che non ha senso prendere un succedaneo quando puoi scegliere l’originale.
Detto tutto questo, aggiungo che sono quasi completamente d’accordo con l’analisi di Alessandro Gilioli, che tra l’altro dice le cose in maniera sicuramente più comprensibile di un casinista come me. Il “quasi” è dovuto al fatto che io i flosci tizi non li ho votati, come forse ricorderete. È inutile fare i fighetti “da circoscrizione 1” e prendere in giro Di Pietro per i suoi congiuntivi, per il suo modo di vestirsi o per quello che dice: i fighetti da circoscrizione 1 sono e saranno la minoranza, come si vede dagli apprezzamenti per le uscite “politicalli scorrect” non solo di Bossi e Calderoli ma anche di illustri esponenti del Popolo delle Libertà che tanto si sono indignati per avere sentito apostrofare così Il Loro Capo. E poi, scusate, “magnaccia” è praticamente una parola già sdoganata di suo: per indicare le richieste da parte di Sìlviolo per piazzare qualche soubrettuccia, “pappone” sarebbe stato peggio, no? (Ovviamente un termine come “lenone”, anche se magari lo conosce, non sarebbe mai stato potuto pronunciare da Di Pietro. Sono lemmi da Padri Nobili della sinistra.)
Ultimo aggiornamento: 2008-06-30 14:07