Archivi annuali: 2008

Comma 22

In Telecom sono costretto a cambiare password al pc ogni tot mesi (tre o quattro, non ricordo), per “evidenti ragioni di sicurezza”. Con un bellissimo sistema automatico, la password per accedere al mio PC viene copiata come password di rete, e quindi devi ricordare solo una password e non due.
Generalmente, qualche giorno prima della scadenza della password, il sistema ti avvisa della cosa, e tu puoi cambiarla con tutta tranquillità. Stavolta non è capitato, o forse il fatto che dieci giorni fa avessi detto via webmail “no, non la cambio adesso” ha bloccato tutti gli altri avvisi. Sta di fatto che stamattina quando ho tentato di collegarmi sono stato bloccato e invitato a cambiare password. Va bene, dico io, ecco qua la password vecchia ed ecco qua e qua la password nuova. Aspetto cinque, dieci, trenta, sessanta secondi e compare un’altra finestrella d’errore: “Non posso contattare il dominio TELECOMITALIA”. Riprovo da capo (è lunedì mattina, non potete pretendere chissà quali lampi di genio dal sottoscritto): stesso risultato. Poi prendo il caffè e mi viene un’Idea Meravigliosa. Mi metto davanti al PC di un collega che era ancora giù alla macchinetta, faccio login col mio utente e la mia password, mi arriva il messaggio di errore “your password has expired”, cambio password, e voilà, tutto a posto prima che il collega ritorni in ufficio.
Il caffè aveva stimolato i miei neuroni a sufficienza per immaginare che anche la password di dominio era contemporaneamente scaduta, e quindi non riuscivo a entrare per cambiare password. Comma 22, appunto. Non ci vorrebbe molto per evitare questi problemi: basterebbe far durare la password di dominio dieci giorni più di quella locale. Ma come forse ricordate non è possibile parlare con i gestori della sicurezza in Telecom…

Ultimo aggiornamento: 2008-01-14 09:57

Thyssen-Krupp

Immagino che abbiate già letto tutti questo articolo del Corsera.
Ma onestamente, vi aspettavate qualcosa di diverso da una multinazionale? O forse pensavate che fuori dall’Italia fossero tutti parenti di Lupo de’ Lupis, il lupo tanto buonino? Nei contratti di lavoro c’è scritto che tu non puoi parlare male dell’azienda, e dire che non si faceva nulla per la sicurezza cos’è, se non “parlare male”?
Venerdì Ezio Mauro (che è stato direttore de La Stampa, e quindi Torino la conosce bene) ha scritto questo. Non leggetelo se non siete d’animo forte.
Aggiornamento (14 gennaio): leggendo il corrispondente articolo su La Stampa (che qui gioca in casa), si rafforza la sensazione che le notizie sul dossier della Thyssen-Krupp, che in teoria immagino fossero un memo interno confidenziale, siano state casualmente fatte uscire fuori direttamente da Guariniello che si voleva togliere qualche sassolino dalla scarpa.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-13 22:13

Altro che coda lunga

Ricordate la quantità abnorme di libri che ho letto nel 2007? Bene, ieri su Tuttolibri c’era la classifica dei cento libri più venduti nell’anno appena passato, e ci ho dato un’occhiata. Il primo che abbia letto anch’io è in posizione 26; peccato sia Il piccolo principe che ho letto sì da grande, ma una quindicina di anni fa. Ho letto altri cinque o sei classici in classifica: l’unico libro contemporaneo è in posizione 72, Donne informate sui fatti di Carlo Freccero, che però ho letto nel 2006.
Continuo a rovinare le statistiche di lettura degli italiani, insomma.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-13 21:57

Quando le idee sono chiare

Premessa: è ovvio che in un paese come l’Italia non si può fare una legge elettorale. Ci sono troppi partiti con troppi interessi diversi, a destra, a sinistra, al centro, sopra, sotto, eccetera. L’unica possibilità che mi viene in mente è selezionarne cinque o sei, e poi sorteggiare quella che verrà promulgata.
Comunque Silvio B. non perde l’occasione per lamentarsi, e fin qua nulla di strano. Però c’è un passaggio che non mi torna. Cito dall’articolo:
«Berlusconi ribadisce: il “porcellum” di Calderoli, ritoccato, andrebbe benissimo, mentre a questo punto il traguardo ideale resta il modello francese. “Sono d’accordo con Veltroni, ha dato buoni risultati. Per fare in Italia quello che Sarkozy ha fatto in Francia in poco tempo servirebbero 2-3 anni. Ci vuole un solo turno, una sola scheda, un solo voto. Speriamo si trovi l’accordo”.»
Ora, il modello francese può darsi abbia una sola scheda e un solo voto, ma sicuramente ha due turni. Mi resta solo un dubbio: è fuso Berlusconi, sono fusi quelli di Repubblica o semplicemente si parte dal presupposto che tanto è tutta una farsa e quindi non bisogna fare attenzione a quel che viene detto?

Ultimo aggiornamento: 2008-01-13 20:36

ATM e i disabili

Stamattina, mentre scendevo in metropolitana (Zara M3)a comprare il giornale e un carnet di biglietti, ho notato che l’ascensore che porta dal mezzanino all’aria aperta aveva un cavalletto davanti con un cartello “Fuori servizio”. Se non ricordo male – a dire il vero, quell’ascensore non l’ho mai utilizzato, quindi non è che ci faccia più di tanto caso – la situazione è così da un mesetto o giù di lì.
Come ho scritto, a me personalmente la cosa non fa né caldo né freddo. A me, inteso come uno che vede che nelle paline di quella stazione della metropolitana c’è un bel simbolino che indica che la stazione in questione è “attrezzata per la fruizione da parte degli handicappati”, la cosa infastidisce parecchio. Ma tanto sarà sicuramente colpa di qualcun altro che non ha dato ad ATM il permesso di riparare l’ascensore.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-13 17:13

vi ricordate qualche mia notiziola dell’anno scorso?

La mia prima idea era fare un sondaggio tipo “tra le notiziole che ho scritto l’anno scorso, ve n’è piaciuta una in particolare?”. Poi ho pensato due cose: innanzitutto che non ricordo nemmeno io cosa ho scritto, quindi figuriamoci voi; la seconda è che non avevo voglia di mettermi lì a fare una cernita per farvi votare. Quindi lascio perdere la prima idea e passo alla seconda, come da titolo.
La ricerca nel blog funziona, ma posso anche farla per voi se mi dite “quando hai parlato di XY”, magari faccio più in fretta io a ricordarmi le parole esatte. Se non risponderà nessuno, avrò la conferma di quello che penso sull’usa-e-getta; altrimenti scoprirò cose che probabilmente non avrei voluto sapere :-)

Ultimo aggiornamento: 2008-01-11 12:27

Eee…ccolo

Lo dice Suzukimaruti. Lo dice Ilaria. Mediaworld ha messo in catalogo online l’Asus Eee. Trecento euro (negli Usa è trecento dollari :-( ).
Per chi non lo sapesse ancora, l’Eee è un subnotebook, il che significa che è piccolo e leggero, non come un palmare ma comunque qualcosa che si può portare in giro più facilmente di un notebook. Ovviamente le risorse hardware sono ridotte, ma come sistema per prendere appunti a una riunione o guardare un film è perfetto.

Ultimo aggiornamento: 2008-01-11 11:30