Archivi annuali: 2007

Una marchetta non fa mai male

Magari c’è qualcuno che ha letto questo articolo di Rep.it sui “4500 siti turistici italiani infettati” e si è chiesto quanto c’è di vero.
Qualcosa c’è: per gli anglofoni, guardate cosa dice Trend Micro, Websense, Symantec (quest’ultimo scriveva della cosa già venerdì, ma probabilmente nel weekend qui da noi c’era altro da fare). Questo “The Italian job” è così pericoloso? è probabile, anche se ovviamente tutti i link che ho citato parlano pro domo sua e quindi cercano di ingigantire il problema. Ma anche Rep. sembra avere la sua bella convenienza: altrimenti, perché avrebbe scritto «Ma solo chi naviga in Internet con una vecchia versione del browser Explorer è vulnerabile al virus. Per contrastarlo si deve aggiornare la versione di Explorer andando sul sito www.microsoft.com.»? Sì, lo so che ci sono tutti quelli che navigano in Internet senza usare Windows oppure senza usare IE; e lo so che a Rep. probabilmente se ne dimenticano facilmente. Ma era anche necessario fare la marchetta per IE7?
Aggiornamento: ora che ne parla anche il Corsera, mi sa che l’avviso non era una marchetta ma semplicemente una versione italianizzata di quanto scritto sul sito della Trend Micro.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-19 10:58

Pista pseudociclabile: aggiornamento

Ad onor del vero, la pista pseudociclabile di cui ho parlato la settimana scorsa oggi si riesce a vedere. In questi giorni hanno infatti disegnato delle strisce bianche ai lati, e dipinto per terra delle sagome di bicicletta e delle strisce pedonali che la attraversano. Diciamo che la scusa “non me ne ero accorto” diventerà un po’ più difficile da sostenere, anche se non credo che la cosa toccherà le coscienze di qualcuno in più.
Giusto per fare un esempio, oggi a pranzo c’era un’auto parcheggiata tranquillamente sulla pista ciclabile, il che non è nemmeno una cosa così facile vista l’altezza del marciapiede. Per i curiosi, la targa è CJ493GT e la macchina metteva in bella vista un contrassegno invalidi. Purtroppo non avevo tempo da perdere: mi sarebbe piaciuto stare a vedere quanto invalidi fossero coloro che ci sarebbero saliti. L’auto infatti non aveva modifiche ai comandi: la cosa è assolutamente normale perché può essere di un accompagnatore, ma naturalmente in questo caso le esenzioni del contrassegno valgono solamente quando l’accompagnatore per l’appunto accompagna, e ho come il sospetto che quello non fosse il caso.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-18 13:44

Siamo davvero ricchi!

Stefano Scardovi mi segnala questa slide del Tg2 che mostra quali sarebbero stati i redditi medi 2004 in alcune regioni. Ragazzi, se il reddito medio qui in Lombardia era di 20 milioni di euro, di Berlusconi ce ne dovevano essere davvero tanti per alzare così la media! (Per la Calabria, avranno considerato anche i redditi della ‘ndrangheta, immagino…)
A parte le battute, è triste notare come nessuno al Tg2 si sia accorto dello strafalcione, come se pensassero ancora in lire e quindi trovassero naturale attaccare tre zeri in fondo ai prezzi.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-18 10:58

Amnesie di un viaggiatore involontario (libro)

[copertina] “David Madsen”, così dice la terza di copertina di questo libro (David Madsen, Amnesie di un viaggiatore involontario [A box of dreams], Meridiano Zero – Primo parallelo 2007 [2003], pag. 222, € 14, ISBN 978-888237139-5, trad. Francesco Francis), è lo pseudonimo di un professore inglese (di filosofia e teologia, aggiungono le scarne note che ho trovato in giro. Questo è il suo terzo libro, che confesso avere comprato per caso attratto dal titolo, e per la bella copertina disegnata da Valerio Bindi. Però la scelta è stata davvero ottima, sempre che amiate come me il nonsense allo stato puro e una storia che si dipana senza capo né coda. Il viaggiatore in questione si ritrova in un treno diretto non si sa dove, senza sapere chi è, in compagnia dello psicologo Sigmund Freud – che però non è quel Freud! – e di un grasso e laido controllore, per finire in un non meglio identificato paesino mitteleuropeo dove le mucche sono davvero pazze e sembra che l’unico cibo sia il pane. Il tutto con avventure sessuali di vari tipi… ma ribadisco, è meglio lo leggiate per conto vostro!
Aggiornamento: ho avuto uno scambio di mail con l’editore di Meridiano Zero, che mi ha assicurato che la scelta di avere un titolo molto diverso dall’originale è stata voluta e concordata anche con l’ottimo traduttore Francesco Francis. Elimino quindi il mio giudizio negativo sulla scelta, anche se personalmente credo che sarebbe stato più nello spirito dell’opera inserire il titolo effettivo, e non quello originario, nella finta recensione che si trova verso la fine del libro. Sarebbe stato un ulteriore anello nel vortice di “sogno dentro un sogno”!

Ultimo aggiornamento: 2007-06-18 10:30

Luna-PAC Serafini (mostra)

In piena zona Cesarini (la mostra chiude oggi) Anna e io siamo andati al PAC a vedere la “mostra ontologica” dedicata a Luigi Serafini. È una delle rarissime volte in cui sono d’accordo con Sgarbi, che si è gloriato del fatto di averla fortissimamente voluta. Serafini è troppo di tutto. Non è che mi piacciano tutte le sue opere e installazioni, intendiamoci, però le sue opere surrealiste sono assolutamente favolose, e l’ingresso, con Coppia di Hirundòmani mostra alla competente Autorità Aviaria il permesso di soggiorno al PAC, fa subito capire di che pasta è fatto il Nostro. Per chi lo conosce da lunga data, ci sono tra l’altro un centinaio di tavole originali del Codex Seraphinianus (che hanno appena ristampato da Rizzoli… peccato costi 89 euro), la sua enciclopedia illustrata scritta in una lingua completamente inventata a partire dalla forma delle “lettere”.
Purtroppo non c’era in vendita un poster di Geometrindi e Matematindi, che altrimenti mi sarei comprato al volo: mi sono così limitato ad acquistare il catalogo della mostra. Certo che la spiegazione della successione di Fibonacci dove i conigli diventano a un certo punto conigli e cubigli getta nuove luci sull’algebra!

Ultimo aggiornamento: 2007-06-17 18:35

Rahmatullah liberato?

A quanto sembra, è stato liberato Rahmatullah Hanefi, l’operatore afghano di Emergency che era stato imprigionato subito dopo la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Sono contento
almeno per lui, anche se Sayed e Ajmal non torneranno comunque in vita.
Mi chiedo però che cosa sia esattamente successo. Tutta questa parte dell’affaire Mastrogiacomo è stata una partita a scacchi tra vari attori: il governo afghano, quello italiano ed Emergency, più non so chi altri. Non c’è ovviamente nessuna ragione per liberare Rahmatullah oggi e non il mese scorso o tra due mesi. Potrebbe darsi che stia molto male e non vogliano farne un martire; può darsi che si siano accorti che senza i medici di Emergency non riescano a fare andare avanti gli ospedali; può persino darsi che effettivamente Prodi abbia fatto qualcosa di utile (sperando che poi non finiamo per perderci noi) per portare alla sua liberazione. Credo però che non lo sapremo mai.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-16 20:55

Regicidio

Silvio B. ha affermato che per scalzare l’attuale governo “ci vorrebbe un regicidio”. Inutile, si ricorda ancora di quando il premier era lui.

Ultimo aggiornamento: 2007-06-16 19:49

Il matrimonio di Tuya (film)

[locandina] Avevo bisogno di guadagnare qualche Punto Moglie™: ieri sera mi sono fatto così trascinare all’Apollo a vedere questo film che ha appena vinto l’Orso d’Oro al festival di Berlino.
Punti positivi: dura novantasei minuti, non due ore e mezzo come adesso sembra la misura minima per fare Un’Opera D’Arte. Si vedono le steppe della Mongolia interna, che non credo riuscirò mai a visitare. Si vedono i pezzi di Cina che si sta modernizzando – si fa per dire, mi sembrava un film neorealista o al massimo dell’inizio degli anni ’60. Credo di avere visto per la prima volta una zangola. La protagonista è davvero carina. Per qualcuno (io non sono tra questi, ma per onestà lo aggiungo) c’è un film che non finisce con “e tutti vissero felici e contenti”. Per tutti, non ci sono personaggi tagliati con l’accetta, o buonerrimi o kattivissimi.
Ciò detto, la storia – che non ho capito perché viene definita “commedia”. Sì, non è una tragedia, ma qualcosa in mezzo ci sarà pure! – secondo me non regge per nulla, e ci sono dei salti logici assolutamente assurdi che non aiutano certo la comprensione. Per chi non ne sa nulla, Tuya è una pastora il cui marito è rimasto storpio; i due divorziano perché Tuya possa trovare un nuovo uomo che la aiuti, ma lei pretende che il suo ex-marito rimanga comunque con loro. Di per sé alla fine ci riuscirà, ma… (non è che possa dire tutto!) Le musiche, chiaramente locali, sono letteralmente strazianti; quando Batoer suonava il flauto mi tappavo le orecchie per evitare i fischi stridenti, e le “musiche da matrimonio” mi hanno fatto rivalutare le prefiche.
La mia vera fregatura è che ho fatto troppo il muso, e quindi di Punti Moglie™ ne ho poi guadagnati pochini!

Ultimo aggiornamento: 2007-06-16 13:16