Archivi annuali: 2006

non sono nei top100

e probabilmente nemmeno nei top200. A qix.it hanno stilato la classifica dei cento blog italiani più seguiti (che poi non sono cento ma più di 200… ma quindici byte di celebrità non li si nega a nessuno).
Potrei sicuramente salire in classifica se mi venisse conteggiato il posizionamento su Alexa, ma il fatto che il mio blog sia parte di un dominio lo squalifica. Ma se è solo per questo, potrei probabilmente salire in classifica iniziando a mettere un po’ di link in giro. Ma ne vale davvero la pena? Il mio affezionato pubblico mi è più che sufficiente, e già così è una faticaccia bloccare lo spam che si intrufola nei commenti e nei trackback – che non a caso ho ormai bloccato, anche se con dispiacere perché l’idea di permettere ai lettori di vedere chi altro ha parlato di un certo argomento è molto interessante.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-23 19:30

Incrocio pericoloso

Ieri Anna ed io siamo andati a Usseglio a trovare mia mamma, mio fratello con moglie e figli, e soprattutto un po’ di fresco – è persino piovuto nel pomeriggio!
La sera siamo rientrati verso Milano, e a mezzanotte e un quarto eravamo su via Lario, praticamente a casa. Peccato che a fare gli ultimi 300 metri ci abbiamo messo dieci minuti.
Da ieri, infatti, è chiuso l’incrocio tra viale Zara e viale Marche, perché devono rimettere a nuovo i binari del tram per prepararsi alla metrotranvia Milano-Cinisello che l’anno scorso si diceva essere pronta per quest’anno, e quest’anno per il 2007. Il comunicato ufficiale del Comune di Milano spiega che hanno rifatto il piano dei lavori, con doppi turni e quant’altro, per concentrare nel mese di agosto lavori che sarebbero dovuti durare quattro mesi. Non so: hanno messo a senso unico alcune vie qui intorno per sopportare i flussi delle autovetture, ma mi sa tanto che non abbiano fatto i conti giusti. Da viale Marche impediscono di arrivare fino a viale Zara e fanno girare a destra in via Lario insieme a chi arriva dritto: peccato che poi debbano tagliare la strada per girare nuovamente a sinistra. Ancora all’una, guardando dalla finestra, vedevo tutto l’incrocio bloccato; e naturalmente nessun vigile che fosse stato distaccato per sbrogliare la matassa. Non oso pensare a domani mattina, né tanto meno a domani pomeriggio, quando la zona è già bloccata per conto suo.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-23 17:09

raggiungeremo quota 32?

In questo momento la temperatura nel soggiorno di casa nostra è 31.6 gradi, nonostante la camera e il bagno – dove arriva il sole – abbiano le tapparelle abbassate. Anna e io siamo sul terrazzo con il ventilatore acceso. Non ci voglio credere.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-23 16:58

Baricco e i Barbari

A me Baricco non piace (come scrittore, intendo: come persona, non l’ho mai incontrato). Quindi non sto leggendo “I barbari”, quello che dovrebbe essere il Grande Racconto a Puntate dell’estate di Repubblica; né pertanto so di che cosa parli esattamente.
Però oggi mi è capitato di leggere il capitolo 14 della saga. A parte scoprire che Baricco ha il vezzo di scrivere “obbiezione” con due b (la variante è corretta, ma sicuramente minoritaria) e notare come non riesca a distinguere i milioni dai miliardi, affermando che Page e Brin si sono fatti solo 20 milioni di dollari, la parte finale del capitolo mi ha fatto pensare. Parlando di come potere organizzare i tre milioni di risultati ottenuti da una ricerca su “lasagna”, spiega come nell’era Avanti Google quelli di Altavista (se siete giovani, non potete sapere che era il motore di ricerca più famoso prima dell’avvento di Google) pensarono di utilizzare degli editor che studiassero i risultati e li ordinassero per rilevanza. Prosegue scrivendo
«Anche un bambino avrebbe capito che non poteva funzionare. Però ci provarono, e per noi questo segna un’importante pietra miliare: è l’ultimo disperato tentativo di affidare all’intelligenza e alla cultura un giudizio sulla rilevanza dei luoghi del sapere. Da lì in poi, sarebbe stato tutto diverso. Da lì in poi, c’erano le terre dei barbari.»
Questo paragrafo è molto più profondo di quanto Baricco probabilmente pensi, perché rappresenta uno spartiacque di ancora un altro tipo. Dal mio punto di vista, come persona che ha anche una certa qual cultura scientifica, non c’è nessun problema a usare un sistema puramente statistico come quello di Google per avere un aiuto nella ricerca di quello che voglio. La cosa non è affatto diversa da quando ricavo le proprietà di un gas usando dei parametri, come la pressione, che sono puramente statistici; conosco i miei limiti, e mi accontento di qualcosa di approssimato, sapendo che il risultato è più che sufficiente per i miei scopi. Baricco, mi sa tanto, non riesce a comprendere questa possibilità: per lui è l’Uomo che deve essere a capo di tutto, quasi fosse un creazionista. E in questo furore, non si rende nemmeno conto che non sarebbe comunque possibile che tutti gli Uomini si accordassero su quale tra i tre milioni di pagine che contengono il termine “lasagna” sia la più importante.
Insomma, siamo alla solita diatriba: l’umanista si ritiene superiore ai barbari, e non gli viene nemmeno in mente, nonostante quanto faccia finta di affermare, che i “barbari” potrebbero avere qualcosa di utile. Io lo lascio tranquillamente in quella che lui crede essere una Fort Alamo ma non è altro che una turris eburnea. Si diverta pure così.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 20:25

160% in meno

Ormai lo sappiamo: non appena si parla di percentuali, casca l’asino. Stavolta Repubblica ci spiega come i farmaci italiani per cui occorre una ricetta sono più economici dei farmaci equivalenti all’estero. Ma molto più economici:
«Risultato: i farmaci lanciati dopo il 1990 costano al pubblico del Bel Paese dal 5 al 100% in meno, mentre, guardando i prezzi che l’industria applica alla distribuzione si risparmia dal 10 al 160%.».
Considerando che risparmiare il 100% significa ottenere qualcosa gratis, un risparmio del 160% vuol forse dire che è l’industria a pagare i distributori?

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 17:07

Telco 2.0

Via Storie di me, segnalo il Telco 2.0 manifesto. Lo scopo dei proponenti è quello di proporre un nuovo ambiente per le telecomunicazioni, un po’ come il paradigma Web 2.0 per le applicazioni internet. Non che si capisca bene cosa sia il web 2.0, ma lasciamo stare.
Naturalmente la mia azienda sta facendo esattamente l’opposto di quanto indicato nel manifesto, cioè per la separazione della connettività dalle applicazioni; ma questo è solo naturale. Premesso questo, se devo essere sincero il manifesto mi sembra comunque tanta fuffa.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 11:05

Il congegno traslante (libro)

[copertina]
Lo ammetto. Il libro (Paolo Vallerga, Il congegno traslante, Rose&Poison 2005, pag. 272, € 13, ISBN 88-89691-00-X) l’ho comprato perché conosco l’autore dai tempi in cui facevo improvvisazione teatrale, così, quando ci siamo visti l’anno scorso alla Fiera del Libro, ho fatto che comprarlo. Leggerlo naturalmente è una cosa diversa: ci ho messo un anno per riprenderlo.
Il mio giudizio sul libro è diviso. La storia, basata sui giochi di ruolo della saga di Conquest sempre creati dalla vulcanica mente del Vallerga, è di tipica ambientazione fantasy, con una quantità di scherzi e giochi di parole che strizzano l’occhio al mondo di oggi in stile pratchettiano. Indubbiamente è parecchio divertente, e si lascia leggere piacevolmente; in certi punti mi sono piegato in due dalle risa. Purtroppo però il libro soffre della mancanza di un buon editor; la prosa – non per il linguaggio in stile finto medievale, ma proprio in assoluto – ha spesso delle cadute che infastidiscono abbastanza il lettore anche se armato delle migliori intenzioni. Speriamo insomma in un futuro più “certificato”!

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 10:52

dall'email al gossip

Oggi mi limito a citare Metro, che fa una graziosa summa dei salti mortali che in estate bisogna fare per riempire le pagine di un giornale ancorché gratuito.
Si comincia in prima pagina con il lancio di uno studio statunitense per cui l’email è ormai considerata obsoleta tra i giovani e usata solo per “occasioni formali”. Ho scritto “lancio”, ma in realtà a pagina 3 non c’è traccia dell’articolo; sarà stato inviato via chat, presumo.
Per la serie “discriminazioni lavorative”, veniamo a sapere che una poliziotta neozelandese ha dovuto lasciare il suo secondo lavoro, anche se era legale e per loro è lecito avere un secondo lavoro. Ma fare la prostituta a quanto pare non va bene. Ma il sesso, che già tira sempre, in estate la fa da padrone: scopriamo così che in Gran Bretagna un terzo dei pesci maschi produce uova, presumibilmente a causa degli estrogeni nei fiumi. Ma soprattutto noi maschietti dobbiamo fare attenzione: sembra che dividere il letto con la partner possa ridurre l’agilità mentale al risveglio. Mi chiedo innanzitutto come mai la cosa non sia simmetrica, ma soprattutto mi domando la ragione di un simile comportamento. Insomma: vogliamo mica dire che è tutta una strategia evolutiva che fa in modo che il maschio non riesca subito ad accorgersi della faccia struccata della femmina al mattino?
Termino con una informazione di cui nessuno poteva fare a meno. Dopo ceh Aida Yespica nel reality spagnolo “Superviventes” (la loro Isola dei Famosi) ha baciato Jordi Rosello che non so chi sia ma non importa, il suo fidanzato Dj Francesco ha comunicato urbi et orbi che non è più il suo fidanzato. Non andatevi a buttare giù dai ponti per la ferale notizia: i fiumi sono in secca.
Aggiornamento: pungolato da Massimo, sono andato sul sito del Pew a cercare la notizia sull’uso di email e chat. L’ho trovata, e ho scoperto che è di luglio… 2005. Ma la cosa più divertente è che in effetti mercoledì sul sito è stato pubblicato un nuovo report, che però riguarda i blogghisti e la loro tendenza a scrivere racconti. Insomma, qualcosa che nella blogopalla italiana sarebbe subito stato portato ad esempio e citato alla noia, e invece viene snobbato in questo modo. È sicuramente un gomblotto dei Poteri Forti.

Ultimo aggiornamento: 2006-07-21 09:59