Archivi annuali: 2003

Sondaggi elettorali

L’arte del sondaggio elettorale è sempre stata molto legata al committente: chi non si ricorda le bandierine di Emilio Fede? Né c’è poi da stupirsi più di tanto, visto che un loro effetto collaterale sta nella pubblicità, per convincere la gente che ogni resistenza è futile. Se proprio ci sono delle brutte notizie, queste vengono fornite in segreto…
Operazioni come quella di Repubblica di oggi sono però francamente esagerate. Si titola a tante colonne “Tra i Poli è l’ora del sorpasso: Ulivo e Prc superano la Cdl”, e poi scopri che il sondaggio è stato fatto su 700 persone – che sono già pochine – e di queste la metà non risponde o dice che è indecisa.
C’è un gustoso racconto di Asimov (Franchise, in italiano Oggi si vota), dove ogni quattro anni il gigantesco cervello elettronico decide qual è l’elettore per gli Stati Uniti (no, non solo per il presidente: tutte le elezioni locali sono gestite da Multivac interpretando le risposte a un migliaio di domande fatte al poveretto). Arriveremo anche noi a questo?

Ultimo aggiornamento: 2003-06-24 10:23

Nome di battaglia Lia

Sabato sera abbiamo sfidato le zanzare – beh, ci siamo spalmati chili di autan – e siamo andati al Paolo Pini a vedere lo spettacolo teatrale in questione, nel cartellone di quest’anno di “Da vicino nessuno è normale”.
Non venitemi a dire che pensavano a me: al limite questo era vero l’anno scorso, quando c’era il filo conduttore “ma i matematici sono davvero tutti matti?” Più che altro, il Paolo Pini era il manicomio di Milano, da cui il nome dell’associazione culturale.
Biglietto di ingresso, 8 €, di cui una non meglio identificata parte devoluta per le spese legali per il 25 aprile 2001. E chi si ricorda esattamente cosa era successo? Inizio teorico, ore 21:30. Siamo arrivati alle 21:40 e non si poteva nemmeno entrare, e poi abbiamo dovuto aspettare fino alle 22:10. Peggio che noi a impro.
La produzione era di chiaro stile sperimentale: tre attori del Teatro della Cooperativa – Marta Marangoni, Rossana Mola e Renato Sarti che è anche il regista – si alternano a rievocare le scene raccontate dalle donne che hanno fatto la Resistenza a Niguarda, partendo da un po’ di storia spicciola con il ricordo delle cooperative nate alla fine dell’800 quando Niguarda era ancora un comune separato da Milano. Palco spoglio, proiezione con le vie della zona alla fine, quando si racconta la morte della compagna Lia. Le storie erano un po’ confuse, perché hanno voluto lasciare le testimonianze intatte: certo che passare da una storia all’altra senza nemmeno uno stacco lascia piuttosto perplessi, e richiede un minimo di attenzione per capire che l’attrice adesso è un’altra persona.
Commento? il testo è molto interessante. Ho dei dubbi però sulla resa teatrale, oltre che essere certo che lo spettacolo non è stato affatto provato in maniera completa: non è bello che le attrici coprano il video, quando sarebbe bastato spostare un po’ il video per avere la scena completa… Spero che nelle prossime repliche – ne ho vista una pubblicizzata per metà settimana – migliori la resa scenica.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-23 19:21

Unifichiamo

Ho inserito le vecchie notiziole dentro MT, in modo da avere un unico blog. Per comodità, ho evitato di categorizzare quelle fino al 2002, ma non credo sia un gran problema.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-23 11:51

Egon Schiele

Oggi giretto turistico oltreconfine, con Anna e la sua amica Barbara, per andare al museo di arte moderna alla mostra su Egon Schiele, con ottima scelta di tempi – nel senso che domenica prossima chiude.
Cominciamo a parlare della mostra. E’ molto bella e interessante, direi che segue con completezza la produzione artistica del Nostro – non che sia difficilissimo, visto che ha cominciato a dipingere nel 1906 ed è morto nel ’18 – e soprattutto l’allestimento è perfetto. Finalmente una mostra dove l’illuminazione è curata in maniera perfetta, e i quadri si possono vedere senza problemi di riverbero. Inoltre, non c’era molta gente e quindi ci siamo potuti godere davvero la mostra. Per un ignorantone come me, poi, c’era quel minimo di notizie che mi ha permesso di inquadrare la vita e le opere, anche se resto dell’idea che una spiegazione di un paragrafo o due per opera sarebbe interessante. Niente da fare.
Adesso passiamo alle cose brutte. Mi hanno fatto lasciare alla reception il mio marsupio (agggh!) No, questa è semplicemente una cosa swizzera, d’accordo. In compenso, nessuno ci ha chiesto i documenti alla frontiera, facciamo pari e patta. Il bookshop della mostra era ridottino, e i prezzi incredibilmente alti – 35 Sfr per una riproduzione di un quadro: avevamo però a disposizione i distributori dell’acqua, e ciò è stato oltremodo utile, anche se il clima lassù era meno umido di quello milanese nonostante il lago. Il video che ci siamo visti all’interno della mostra era troppo lento – è durato 45 minuti, e tra l’altro dopo il 1914 non c’è stato più detto nulla, come se il regista avesse finito il tempo. Peccato, perché avrebbe dato degli utili spunti.
La cosa peggiore è stata però uscire dal parcheggio. Siamo entrati fiduciosi, perché abbiamo visto una macchinetta convertitrice di euro in franchi svizzeri – cambio urfido, d’accordo, ma occorre sapersi accontentare. No, niente carte di credito. Incredibile, vero? Bene, quando siamo tornati abbiamo scoperto che la macchinetta in questione non era funzionante. Nessun cartello sulla convertitrice: immagino che avremmo dovuto accorgercene perché la spia in questione era spenta. Risultato: sono andato a farmi cambiare un po’ di euro in franchi dal venditore di kebab dall’altro lato della strada, ottenendo un cambio da strozzino napoletano: inoltre, è scattata l’ora e quindi ho pagato altri due franchi. (No, non sono dovuto tornare a farmi cambiare altri soldi: conoscendo la puntualità svizzera, mi sono già fatto cambiare tutto)

Ultimo aggiornamento: 2003-06-22 19:27

Ancora su Harry Potter

Bene. L’estate è iniziata anche astronomicamente, e la Feltrinelli di Piazza del Duomo è inondata di copie di Harry Potter and the Order of the Phoenix. Le hanno sparse ovunque, tipo una caccia al tesoro alla rovescia: così, mentre attendevo che Anna si scegliesse ancora qualche libro, io ne ho leggiucchiato una dozzina di pagine.
Commenti: innanzitutto le pagine del libro sono solamente 766 (settecentosessantasei). La legge del serial continua a valere, ma sembra che l’asintoto finale resterà sotto le 1000 pagine.
Mi chiedo inoltre quanta gente abbia voglia di spendere 27.50 € per un libro scritto in inglese. Non sarà Shakespeare, ma non è neppurre banalissimo: insomma, sciropparsi tutto quello non è esattamente una passeggiata. Ma magari lo si lascerà sulla libreria, un po’ come ho fatto io per una vita con Die unendliche Geschichte, mai letto in lingua originale.
Sulla storia in sé, dieci pagine non bastano a dare un giudizio, anche se l’incipit mi ha ricordato un po’ il buonanima del Douglas Adams (Dirk Gently, non la Guida). Aspetto speranzioso qualche recensione.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-21 15:37

Produttività

Oggi è stata una giornata produttiva per il lavoro, anche se il “lavoro” era roba vecchia che ho dovuto riprendere. Ma accontentiamoci.
La cosa è indipendente dal fatto che non avessi aggiornato le notiziole: più che altro non avevo nulla da dire.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-20 18:19

Temi di italiano

Ugo si chiede come mai non mi sono messo a commentare la traccia del tema di italiano con un estratto del Libro nero del comunismo, visto che secondo lui non perdo occasione di sparlare del nostro Presidente del Consiglio democraticamente eletto dal Popolo Italiano.
Il fatto è che quella citazione è assolutamente condivisibile, e se per un refuso il libro fosse stato citato come “Ideologia nazifascista: come nasce e cresce un cancro” tutti avrebbero intonato dei peana.
Insomma, quelle frasi mi sembrano tanto uno specchietto per le allodole che nascondono la struttura complessiva di tutta la traccia, che parte dai totalitarismi di destra con “poche” vittime per un’escalation fino ai cento milioni (??) di vittime dei comunisti ex-comunisti post-comunisti (con un nemmeno velato accenno alle foibe, ben separate dai morti civili in guerra. Mica come gli ebrei, che sono stati finalmente riabilitati e ritenuti morti “normali”!)
Ma è più istruttivo scoprire che nella traccia tecnico-scientifica abbiamo una citazione tratta dalla Introduzione a “Celebrazioni Ufficiali Italiane per la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2002” da parte del presidente del Consiglio dei Ministri. Abbiamo un Presidente Scienziato!
Le tracce dei temi
Aggiornamento:Massimo Gramellini fa notare che nella citazione del suo “Buongiorno” mancana alcune parole dopo “Pio Albergo Trivulzio”: per la precisione, «l’ospizio da cui partì Tangentopoli». Non rischiamo di fare andare i poveri maturandi fuoritema!

Ultimo aggiornamento: 2003-06-19 11:34

i veri benefit

A Rozzano ferve la festa dell’Unità.
I manifestini affissi per pubblicizzarla indicano le date (13-23 giugno), il luogo (il centro polisportivo) e terminano specificando
“locale coperto – niente zanzare”.

Ultimo aggiornamento: 2003-06-19 09:48