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quello che non oso mettere nel mio blog ufficiale

Prospero Pirotti

[se volete sapere tutto di Prospero Pirotti da lui stesso medesimo, andate sul suo sito oppure sul suo blog]

Le due immagini che vedete qua sotto sono la scansione della Diffida arrivatami ieri a firma Prospero Pirotti. Prima di proseguire la lettura vi invito a guardarle e prendervi tutto il tempo necessario per ricomporvi.

Se per una qualunque ragione, caro lettore, tu non eri su Usenet alla fine degli anni ’90 ti sei perso le gesta di Prospero Pirotti, e non puoi capire di cosa si sta parlando. L’anno scorso ne ho scritto qualcosa sul mio blog (vedi qua e qua), ma si trattava di fatti appunto relativi al 2007. Non ho nessun problema ad ammettere che la Prospero Pirotti FAQ, che potete trovare in rete con una semplice ricerca, sia mia; e continuo ad essere pronto a sostenerne ogni singola parola. Lascio a chi mi legge decidere se a suo parere sia o no “vistosamente lesiva dell’immagine dello scrivente”. Naturalmente, visto che aveva senso pubblicarla solo in una cornice temporale ben precisa, dopo il 1999 ho smesso di postarla su Usenet, e nel 2001, quando ho creato il mio nuovo sito, non me la sono nemmeno salvata perché non mi interessava più.

Come potete leggere (tralasciate la parte del “Flaggello”, che avrà rovinato la vita di Prospero Pirotti ma della quale io non so nulla), il Nostro ha scoperto che la sua “ControFAQ” scritta al tempo non è più presente negli archivi Google: cosa che personalmente mi dispiace anche. Prospero Pirotti ha così deciso che “io sarei stato esortato a emendare in pubblico detta FAQ” (non so bene dove, né quando: sicuramente nel 1999 lo fece, e in effetti la mia FAQ fu emendata), e avrei “replicato in modo provocatorio” (immagino che si riferisca al commento che scrisse sul mio blog, di testo Ti devo notificare una querela in uno con Google: l'indirizzo me lo dai tu, o me lo devo cercare da me? che io non approvai e a cui risposi privatamente Prospero, non sei tu che notifichi le querele, e lo Stato, se gli dici Maurizio Codogno - Milano, ovviamente mi sa trovare...) e quindi, “premesso tutto questo” invita formalmente Google Italia e il sottoscritto a far sì che vengano ripristinati i link ai suoi post e a una pagina del suo sito. Se non lo facciamo entro domani avvierà causa civile.

Se io fossi un po’ meno bastardo di quanto sono, mi preoccuperei per la salute mentale di Prospero Pirotti: secondo lui, a quanto pare, io ho così tanta influenza su Google Italia da convincere loro a cancellare un post (di cui poi non me ne poteva fregare di meno). Ma non è un mio problema. Se proprio Prospero Pirotti mi denuncerà, vorrà dire che il gioco si farà un po’ più duro. Inutile dire che non mi sogno nemmeno di mettere un link come richiesto; quello che potrei fare, se me lo chiedesse, è recuperare il testo della famosa FAQ e della ControFAQ e metterli insieme in un file sul mio sito, perché in fin dei conti sono un’interessante testimonianza storica – e mostrano anche Prospero Pirotti molto meglio di quanto possa farlo io da solo. Però me lo deve chiedere. Non “ingiungere”; nemmeno “pietire”, perché non sarebbe un favore che faccio a lui.

Ah. Se mai a Prospero Pirotti capitasse di leggere questo testo (cosa non troppo difficile, visto che dovrebbe venire indicizzato abbastanza bene da Google) sappia che da me non avrà più una parola di risposta. L’unica cosa che farò è mettere su la pagina in questione.

P.S.: un link a un thread del 1999 sopravvissuto alla decimazione da parte di Google potrebbe esservi utile per capire il Pirotti-pensiero.

Aggiornamento: (17 novembre) Una ricerca un po’ più accurata mi ha fatto trovare una copia della ControFAQ pirottiana, datata 22 giugno 1999; o se preferite c’è questa versione del 14 settembre 2000 (nove mesi dopo che avevo smesso di postare le FAQ… Ma si sa che le sinapsi non sempre sono veloci). O ancora si può vedere la prima edizione delle ControFAQ. Naturalmente una qualunque persona dotata di un minimo di raziocinio sa che non ho alcuna possibilità di modificare il link inserito in un post di nove anni fa, esattamente come non posso modificare un elenco del telefono di nove anni fa. Ma quello non sarebbe un vero problema, visto che come ho scritto posso fare un’opera storica, mettere nel mio sito FAQ e una qualunque delle ControFAQ e vedere schizzare in cima ai motori di ricerca quella versione. Dal mio punto di vista sarebbe anche più divertente 🙂

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November 17, 2008 Archivi

Il livello della stampa italiana

Oggi pomeriggio il PresConsMin della Repubblica Italiana, S.E. il cavalier Silvio Berlusconi, ai margini di un incontro ufficiale con il presidente della Federazione Russa Dmitri Medvedev, se n’è uscito con una battuta su Barack Obama, dicendo che il prossimo presidente è «giovane, bello e anche abbronzato». Come ho scritto sul mio blog , semplicemente non fa ridere, tutto qua.
Quelle qui sotto sono le schermate della home page di quattro tra i primi cinque quotidiani non sportivi italiani, prese adesso. Per tutti, quella non-notizia è stata ritenuta la cosa più importante da scrivere. Per la cronaca, Il Sole – 24 Ore aveva il titoletto "Gaffe di Berlusconi su Obama: è bello, giovane e abbronzato" in home page, ma in un riquadro defilato; Il Giornale parla nel secondo articolo dell’incontro col presidente russo e nel riassunto scrive "Poi scherza sul neoeletto presidente Obama […]".
Se continuiamo a scavare così dopo avere toccato già da un pezzo il fondo, chissà se riusciamo ad arrivare dall’altra parte.
(Autopromozione: la mia battuta al riguardo che ho postato su Friendfeed è stata "una su tre riesce anche a Berlusconi" . Non farà ridere nemmeno questa, ma almeno ha avuto una visibilità molto minore.)

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November 6, 2008 Archivi

CARTELLI: Tapis roulant in stile sardo

La Stazione Centrale di Milano è in fase di ristrutturazione. Nella foga di ristrutturare tutto, credo che qualcuno abbia anche pensato
alla lingua italiana e alla necessità di non fare disuguaglianze tra italiani e stranieri. Vittorio Bertola ha già detto di come l’Engrish sia stato usato per rendere impossibile a un turista non italiofono capire cosa sta succedendo: ma che fare per gli italiani?
Semplice. Come potete vedere nella foto, i tapis roulant hanno guadagnato una "t" e sono diventati tappetti mobili. Ad essere sinceri, oggi quelli che ho preso io non si muovevano per nulla, ma è anche vero che io sono tutto meno che un tappetto e magari sono stati invidiosi…

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November 2, 2008 Archivi ,

Orwell Y2K #9 – Milioni o miliardi, che cambia?

Gli USA sono una Grande Nazione, e fanno tutto in grande. Così Mario Calabresi, in questo suo reportage, non ha avuto nemmeno un attimo di dubbio nello scrivere che Barack Obama era riuscito a raccogliere 600 miliardi di dollari di offerte dai suoi sostenitori, qualcosa come il cinque per cento del PIL USA. Ci sono volute solamente quattro ore, come potete vedere dalla terza immagine, perché qualcuno facesse un controllo di realtà e rimettesse la cifra giusta. Certo che uno magari potrebbe anche accorgersene subito di certi strafalcioni… che poi va a finire che qualcuno li riprende e la gente inizia a crederci!

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October 30, 2008 Archivi ,

Perché si parla di blogoSFERA?

Quando ci si riferisce all’insieme dei blog – pardon, quando i blog che parlano dell’insieme dei blog si riferiscono all’insieme dei blog: perché basta provare a infilare anche solo l’alluce in MySpace e ci si accorgerà che i piranha sono ben poca cosa – si parla di blogosfera, o blogopalla nel caso il parlante decida che la consonante “s” e la consonante “f” l’una vicina all’altra portano inevitabilmente alla parola “sfiga” e un Very Important Bloggher non è mai assimilabile anche indirettamente alla sfiga.
Il nome è una scopiazzatura dagli USA, e fin qua non c’era nemmeno bisogno di dirlo. Ma nessuno sembra accorgersi dell’assunto che sta dietro a questa similitudine: che l’universo dei blog è isotropo. Come una sfera, in qualunque modo la giri, rimane sempre perfettamente sovrapponibile a sé stessa, così il mondo dei blog dovrebbe essere identico da qualunque parte lo si guardi. Corollario: non esistono le blogstar e le blogstarlette.
Occhei, c’è qualcosa che non va nel mio ragionamento. Lo so che mi state dicendo che il vero modello è quello di un centro
centrale, fucina di talentuosi talenti, che irradia la propria blogghità in un vasto universo di sempre più rarefatti blogghini. E io vi dico che questo è impossibile: un VIB non potrebbe mai stare nascosto al centro. Al limite posso concedere di riesumare la teoria la Terra è cava e vedere i VIB tutto intorno alla superficie terrestre, immanenti e permanenti come per loro diritto divino.

Va bene, va bene. Basta con la retorica da quattro soldi e parliamo più seriamente, anzi più geometricamente.

Non esiste una blogosfera: esiste un blogocono (avrei dovuto forse dire un blogogaussianoide, ma ho promesso di essere serio), messo rovesciato, dove i pochi VIB tengono sulle proprie spalle tutte le possibili conversazioni, che vengono inesorabilmente attratte verso di loro non appena raggiungono una seppur minima massa critica. Ma un cono non può stare in equilibrio sulla punta! come è possibile che non sia già cascato? Elementare, mio caro Blogson. Basta tagliare la punta, e l’equilibrio, per quanto poco stabile, è comunque tecnicamente stabile. E chi è la singola punta del cono? Ma è chiaro: beppegrillo™! Tutto torna. Finalmente si può comprendere l’utilità del pingue genovese nel mondo dei blog: è la pietra angolare, l’equivalente della casellina vuota nel Gioco dei 15 che permette di muovere tutto il resto. Insomma, il blogocono sarebbe poi un blogotroncocono, ma credo che possiamo limitarci alla forma più semplice.

Vi invito insomma a usare la dizione “blogocono” al posto di “blogosfera”: la proprietà intellettuale del termine resta mia, ma potete utilizzarlo liberamente anche in contesti commerciali/tramezzinici, senza nessuna royalty da pagare. Perché qua
siamo tutti amici, no?

October 17, 2008 Archivi

Orwell Y2K #8 – Kuckerberg

Il fondatore di Facebook sarà anche diventato milionario, ma ciò non toglie che a Rep.it non sappiano scrivere il suo nome. La prima
immagine è stata rubata da Matteo Balocco, la seconda l’ho salvata dopo che Massimo Mantellini ha fatto notare la cosa. Chissà cosa ne penserà Vittorio Cucconi.

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October 14, 2008 Archivi

Orwell Y2K #7 – Beatificazione preventiva

Rubo il titolo al prof Farfi, che si è accorto di come il titolista del Corsera abbia pensato che XII fosse troppo poco e ha regalato nove unità a papa Pacelli. Il guaio è che l’articolo è apparso ieri sera, e stamattina alle 10:30 era ancora così. Poi dite che l’italica stampa è sempre prona sui dettami del Vaticano!

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October 7, 2008 Archivi

Orwell Y2K #6 – Tempi di reazione: chi la dura la vince

La scorsa settimana ho parlato sul mio blog di un articolo del Corsera tradott… ehm, ispirato da uno studio inglese che ha scoperto una cosa incredibile: mandare SMS mentre si guida peggiora i tempi di reazione. Peccato che, come si vede nella prima schermata, secondo chi ha scritto l’articolo i tempi di reazione si riducono del 35%, concetto ribadito nel testo. Una delle solite cose che restano generalmente in saecola saeculorum.
Solo che ieri pomeriggio Marco Pratellesi, il direttore di Corriere.it, ha avuto l’idea di scrivere sul suo blog un post intitolato le gaffe dei quotidiani online, e subito Licia ha fatto notare qualche loro gaffe, tra cui questa. Pratellesi ha subito corretto il testo dell’articolo, come si vede dalla seconda schermata: peccato si sia dimenticato dell’occhiello 🙂 A questo punto mi ci sono messo anch’io, e finalmente chi capitasse per caso su quella pagina può leggerla correttamente.

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September 23, 2008 Archivi

Orwell Y2K #5 – il grande freddo

Due giorni fa avevo postato sul mio blog principale una notiziola che prendeva in giro il fatto che per riparare un componente del LHC «l’acceleratore dovrà essere portato a temperature superiori allo zero assoluto», cosa non molto difficile dato che non è possibile raggiungere e tanto meno andare sotto lo zero assoluto. Oggi mi sono accorto che l’articolo è stato emendato, e ora ha un buffo ma tecnicamente corretto «l’acceleratore dovrà essere portato a temperature superiori a quelle di esercizio prossime allo zero assoluto».
Tutto è bene quel che finisce bene, però la documentazione la lascio lo stesso!

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September 22, 2008 Archivi

Orwell Y2K #4 – Nessuno lo crede, a lui!

Ieri un articolo del Corsera raccontava di come un duplice assassino sia andato alla redazione del TG4 chiedendo di essere intervistato, in qualità appunto di assassino. Solo che il titolo dell’articolo era questo: «Sono l’assassino, Fede mi intervisti» Ma nessuno lo crede e lui se ne va», come si vede nella prima immagine.
Sul mio blog c’è stata una vivace discussione su quel pronome “lo”, infilato in maniera diciamo azzardata. È possibile che il titolista
pensasse a una frase tipo “nessuno ha creduto che lui avesse ammazzato le due donne”, ma la prima sensazione è che volesse dire “nessuno ha creduto a lui”, e usato il pronome accusativo “lo” al posto del dativo “gli”.
Ad ogni modo, al Corsera qualcun altro la pensava come me, e adesso il titolo è diventato “Ma nessuno ci crede”, seguendo la prima
possibilità indicata sopra ma in un modo grammaticalmente accettabile…

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September 19, 2008 Archivi
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