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quello che non oso mettere nel mio blog ufficiale

ENGRISH: Emergency hammer

Emergency

Gli Eurostar City hanno le vecchie carrozze dei treni semplicemente rifatte sul vecchio telaio, e fin qua non c’è nulla di male. Solo che le scritte quadrilingue si sono evolute: adesso non abbiamo più il “Keine Gegenstaende aus dem Fenster werfen” ma l’avviso che in caso di emergenza si può spaccare il vetro. La versione italiana, a parte la ricercatezza del frangivetro, ha un senso. Quella francese pure, almeno per le mie limitate conoscenze. Ma notate nella versione inglese la cura posta nel tradurre “usare” (infinito usato come imperativo impersonale) con “to use”. La frase significa più o meno “Per usare il martello di emergenza”. Non parliamo poi del tedesco: non solo l’infinito rimane, ma viene usato un verbo che significa “trafficare” e gli si fa reggere un genitivo invece del corretto mit+dativo. Diciamo che io leggo qualcosa che assomiglia più o meno a “del martello di emergenza per armeggiare”… Si spera solo che un non madrelingua sia abbastanza intelligente da capire l’uso del martelletto senza dover leggere le istruzioni per l’uso!

(foto presa il 16 ottobre 2009 a Milano Centrale)

October 20, 2009 Archivi

Orwell Y2K #20: incazzato

Scopro da PTWG che il Corsera, o almeno uno dei suoi giornalisti, non è molto contento della legge sullo scudo fiscale: come potete notare nella prima immagine, il voto di fiducia è stato “incazzato”.

Ma dev’essere andata male ovunque: la rubrica 24 Ore di Repubblica infatti spiega come o si termina il voto entro domani oppure ci sarà la “gigliottina”… (grazie a Silvia C. per la segnalazione!)

IncazzatoIncazzato2Gigliottina

October 1, 2009 Archivi

ITALICA STAMPA: coccodrilli

È morto Mike Bongiorno. Una volta si sapeva che le redazioni dei giornali avevano sempre pronti i “coccodrilli”, articoli pronti con la biografia dell’illustre persona morta più o meno improvvisamente. Ma un po’ come i manufatturieri hanno smesso di tenere il magazzino e ordinano all’istante dai loro fornitori, anche i quotidiani immagino abbiano subappaltato il tutto… a wikipedia. Nelle varie immagini potete vedere le biografie su alcuni giornali online e quella di wikipedia. Semplice, vero?

Bongiorno-tgcomBongiorno-corBongiorno-repBongiorno-staBongiorno-wiki

September 8, 2009 Archivi

Orwell Y2K #19: 30mila megawat

Non so bene quale agenzia di stampa abbia scritto, a proposito del rave party salentino in cui è morta una ragazza, che la potenza degli impianti di amplificazione era di 30mila megawat (con una t sola, sì).
Considerando che la potenza totale dell’energia elettrica usata in Italia è inferiore ai 40mila megawatt (con due t) sarebbe stato un ottimo sistema per arrivare a un blackout. Ad ogni buon conto, come ho scritto da me, la famosa coppia Cor+Rep ci si è buttata a pesce sopra. L’unica differenza è che a Repubblica qualcuno ci ha dato un occhio e ha corretto il dato; al Corrierone niente da fare. In questi casi forse meglio avere Orwell in azione, no?

Megawat-repMegawat-rep2Megawat-cor

August 18, 2009 Archivi

Orwell Y2K #18: Pil e percento

Dario mi segnala questa gustosa chicca della homepage di Repubblica ieri sera (dopo che era morta Farrah Fawcett e prima che morisse Michael Jackson) Nella prima immagine si legge che il governatore della Banca d’Italia avrebbe detto “Pil 2009 sotto il 5%”, manco fosse una partecipazione azionaria nell’azienda Italia. Anche stavolta però qualcuno era sufficientemente sveglio da accorgersene, e dopo qualche minuto il testo è correttamente diventato “Pil 2009 calerà del 5%”
 
La vita dei titolisti dev’essere proprio dura!

Pil1Pil2

June 26, 2009 Archivi

Orwell Y2K #17: la Coppa Bilancio

Mettiamola così: tutto il cine del doppio mondiale per le monoposto è finito a tarallucci e vino, come probabilmente si poteva immaginare. Non so se sia vero che la Ferrari ha stravinto e costretto alla disfatta Mosley, come dice Repubblica, né la cosa mi interessa più di tanto.
 
Molto più divertente notare come nella versione iniziale dell’articolo, il tetto alla spesa che è stato abolito non era il “budget cap” ma un “budget cup” che fa pensare più che altro a un trofeo al risparmio: il tutto sia nell’occhiello che nel corpo dell’articolo… e fortuna che non c’erano commenti di qualche “Ferrari fun club”! Diamo però atto a quelli di Repubblica: in pochi minuti lo svarione è stato corretto in entrambe le occorrenze.

Budgetcup1Budgetcup2

June 24, 2009 Archivi

Orwell Y2K #16: calendari all’inglese

Immagino che a Enrico Franceschini, corrispondente di Repubblica dal Regno Unito, abbiano regalato un abbonamento all’Economist e ai suoi supplementi. Così oggi ci propina questo articolo dove riporta il giochetto del supplemento “Intelligent Life” (senza nessun link, come da tradizione) su quale anno è stato il più importante.
Bisogna dargliene atto: non ha tradotto pedissequamente l’articolo, ma ha cercato di localizzarlo per i lettori nostrani, con una citazione virgiliana: “Il tempo fugge”. Però la prima pubblicazione dell’articolo indicava sì l’autore, ma aggiungeva come anno di nascita un assai improbabile 284, come notate nel primo ritaglio; solo dopo qualche anima pia ha corretto in “intorno al 30 avanti Cristo”. Ma da dove salta fuori questo 284? Io ho una teoria. Se andate a controllare Wikiquote, la citazione originale latina – dalle Georgiche – è Sed fugit interea, fugit inreparabile tempus. (III, 284). Terzo libro, verso 284. Vuoi vedere che nella fretta il 284 è stato preso come anno di pubblicazione?
 
P.S.: per la cronaca, Franceschini sta attento alla matematica. Un articolo parallelo di Intelligent Life diceva infatti “The Gospel of Matthew places Jesus’s birth under the reign of Herod the Great, who died in 4BC. The Gospel of Luke says that he was born during the first census of Judea in 6AD. The consensus is that he was born between 6 and 4BC. Let’s call it 5BC for the sake of simplicity” il che è un errore fattuale, visto che 4BC è il 4 avanti Cristo (before Christ) e 6 AD è il 6 dopo Cristo (Anno Domini) e il 5 a.C. è fuori dall’intervallo. Solo che la correzione ha portato a una presunta data di nascita al 5 d.C. che non è sostenuta da nessuno… e scommetto che quella parte dell’articolo non verrà corretta, o al più metteranno la maiuscola su Giudea. Dire che sarebbe bastato continuare a consultare Wikipedia 🙂

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June 17, 2009 Archivi

Orwell Y2K #15: esorciziamo!

Capita a tutti di fare un refuso: nulla di male. È già un po’ più pericoloso se il refuso è nel titolo: ma almeno uno può immaginare che
proprio perché così prominente verrà subito corretto.
Invece no: a meno che non sia la cache del mio browser a fare le bizze, la parola “Esorciziamo” è rimasta in bella mostra sulla Stampa dalle 10:45 alle 17:30, e probabilmente era così anche in home page (non ho pensato di verificare, mannaggia a me).
Vabbè, era tutto un modo per evitare che qualcuno pensasse alle parole del sassofonista Maroni che ha praticamente rivendicato il diritto humptydumptiano di far significare alle parole quello che vuole lui. Tanto a destra i soldi per pagarle un po’ di più ce li hanno.

EsorciziamoEsorciziamo2

June 15, 2009 Archivi

Orwell Y2K #14: La Giudica ispanica

Barack Obama ha nominato il nuovo giudice della Corte Suprema USA: è Sonya Sotomaior, magistrato di origine portoricana, e Repubblica.it ha subito preparato un articolo a riguardo.

Il titolista di repubblica.it, oltre a fare un po’ di confusione tra le i e le y (tanto si leggono uguali, no?) aveva però deciso che il femminile di “giudice” doveva essere necessariamente “giudica”. Forse avrei dovuto chiamarlo “il titolisto”: l’unica ragione per scrivere “giudica” è non voler usare un appellativo maschile per una donna, ma onestamente non riesco a vedere il problema quando come in questo caso la parola tanto finisce in -e e quindi è già neutrale di suo. In effetti dopo cinque minuti il titolo è stato corretto, come potete vedere: per questa volta il neologismo no pasará.

GiudicaGiudica2

May 26, 2009 Archivi

Orwell Y2K #13: Com’è difficile trovare le parole giuste!

Premessa: le immagini non sono mie, ma le ho prese da ByteLiberi, che è stato molto più sveglio di me a salvare il tutto.
 
Contesto: oggi è stata pubblicata la sentenza del processo a David Mills: i giudici di primo grado hanno sentenziato che l’avvocato inglese mentì a favore di Berlusconi. La notizia, ancorché scontata (perché altrimenti l’avrebbero condannato?) è sufficientemente importante da finire in cima a tutti i quotidiani online… compreso quello che è proprietà di Paolo B.
 
È chiaro che c’è un conflitto di interessi all’opra; bisogna muoversi con attenzione. Il primo titolo sembrava andare bene:
 
– I magistrati all’attacco di Berlusconi: / “L’avvocato Mills corrotto da lui”
 
In fin dei conti si spiega che sono stati i magistrati a travisare la realtà, e non Silvio a corrompere: notate le virgolette. Però qualcuno deve aver pensato che il lettore tipo avrebbe potuto avere dei problemi a capire, così qualche minuto dopo il titolo è cambiato:
 
– Milano, toghe all’attacco di Berlusconi: / “Il legale Mills fu corrotto dal premier”
 
Parlare di toghe fa sempre bene, e poi meglio non scrivere di avvocati, che da noi ce ne sono tanti. Neanche questo però andava troppo bene: la terza versione elimina i riferimenti al “corrotto”, ché non si sa mai.
 
– Milano, toghe all’attacco di Berlusconi: / “Mills mentì per garantirgli l’impunità”
 
E infine il tocco finale: qualcuno in alto deve aver dato l’input, e il titolo si congela in
 
– Caso Mills, le toghe contro il premier / Berlusconi: “Riferirò in parlamento”
 
(io avrei scritto Parlamento maiuscolo, ma probabilmente ha ragione il titolista del Giornale).

Questo è un caso perfetto di riscrittura della realtà: leggete solo l’ultimo titolo e provate a capire qual è la materia del contendere. Impossibile, vero? Ecco.

Rotolo1Rotolo2Rotolo3Rotolo4

May 19, 2009 Archivi
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