Venerdì scorso era Venerdì Santo, e così Repubblica ha pensato bene di dedicare l’articolo principale del suo Venerdì alla croce. Come si vede nel ritaglio qui allegato, hanno anche aggiunto una colonnina dove spiegano la differenza tra le varie croci, il che non fa mai male.
È però capitato che Anna, leggendo l’articolo, mi ha chiesto qual era la differenza tra la croce cristiana e quella latina, che le sembravano uguali. Ho dato un’occhiata all’articolo, e ho notato la differenza: le due didascalie erano invertite. La croce latina, che è quella della pianta di molte chiese occidentali medievali, deve avere le navate abbastanza larghe, mentre la croce cristiana, essendo fondalmentalmente fatta di due assi di legno – lasciate stare il crocefisso di san Damiano – ha le braccia molto più strette.
Quello che probabilmente è capitato, almeno leggendo la didascalia, è che qualcuno sia andato a copiare la definizione di Wikipedia (che inizia “La croce latina è una croceformata da due segmenti di diversa misura che si intersecano ad angoloretto, in cui il segmento minore è circa a tre quarti del segmentomaggiore.”), abbia scoperto che c’è anche una voce “Croce cristiana“, e abbia deciso siano due cose distinte. Niente male, direi.