archivi di .mau.

quello che non oso mettere nel mio blog ufficiale

FAIL: INPS e disoccupazione

Disoccupazione

Siamo in tempi di crisi, e purtroppo molte persone rimangono disoccupate.
Giustamente l'INPS cerca di fare in modo di semplificare le procedure per ottenere l'assegno di disoccupazione, anche se non so quante persone tra coloro che hanno perso il lavoro siano così a loro agio con computer e Internet.
Però mettere un comunicato (sulla porta degli uffici milanesi di via Melchiorre Gioia) intitolato DISOCCUPAZIONE SEMPLICE E VELOCE non è esattamente un segnale rassicurante, non trovate?

August 5, 2010 Archivi

CURIOSITÀ: Il Noia

Ilnoia

Chiavari è una città abbastanza grande da avere un vescovo, e quindi non è certo strano che ci sia un grande edificio così ad occhio dell'inizio del secolo scorso (per la precisione è del 1927) destinato a uso scolastico. Non è nemmeno strano che in cima a tale palazzo sia scritto a lettere cubitali a chi è dedicato. Però scrivere Scuole Elementari Fortunato Solari <b>detto il Noia</b> mi sembra davvero una presa per i fondelli del benefattore…

July 29, 2010 Archivi

NOTIZIE: Il futuro

Notizie

Il desaparecido (ma vivo e vegeto, non preoccupatevi) Paul The Wine Guy aveva una rubrica dal nome "Basta con le cazzate, torniamo alle notizie importanti" in cui venivano raccolte le locandine più interessanti dai quotidiani locali.

Il Levante è un settimanale della riviera ligure di Levante (mannò): nel numero del 22 luglio, a parte il trafiletto del concorso Totobaristi, la notizia più importante è di gran lunga quella che ci fa sapere che i Vip locali hanno chiesto all'astrologo cosa fare del futuro. Si sa, del doman non v'è certezza…

July 26, 2010 Archivi

ITAGLIANO: articolo “il”

Dopo i listolanti cinesi e più o meno assieme ai pallucchieli cinesi, i negozi cinesi di massaggi si sono fatti strada nelle nostre città. Non so se ci sia qualcuno che prepara in serie i tabelloni pubblicitari di tali negozi: questo qualcuno però mi sa che conosca solamente l'articolo "il", come si può vedere dai due cartelli. Certo che gli inglesi, con il loro unico articolo, sono più avvantaggiati nelle traduzioni dal cinese!

(foto prese in via Fiuggi, a Milano, nel giugno 2010)

Massaggi1Massaggi2

June 28, 2010 Archivi

ITAGLIANO: supererebbe

Supererebbe

Il congiuntivo, questo sconosciuto. Come vedete sulle istruzioni di questo videppoker, nel corso di una partita non è ammesso superare i 10000 punti: niente da eccepire. Ma la frase è “Qualora una vincita estratta fornisse un valore di punti che sommato a quelli presenti in ‘punti della partita’  supererebbe il valore di 10000…
Sì, “supererebbe”, non “superasse”. D’accordo, non è una gran cosa. D’accordo, il giocatore tipico di un videopoker non credo abbia mai letto quella schermata. Epperò…
(come bonus, potete vedere riflesso nello schermo il mio marsupio king size 🙂

April 6, 2010 Archivi

ENGRISH: Sealed to

Sealed-to

Questa che ho fotografato è la confezione che conteneva le chiavi di casa mia.
Come vedete, le chiavi sono state sigillate all’origine, o almeno lo
sono state in italiano e credo anche in francese e spagnolo.
Per i madrelingua inglesi no. Le chiavi sono state sigillate VERSO
l’origine. Non mi è ben chiara la logica di avere un complemento di
moto a luogo invece che il logico stato in luogo; però forse dopo
essere state sigillate le chiavi vengono inviate al famoso punto di
coordinate cartesiane (0,0,0), da cui potranno partire verso tutto il
mondo.

March 30, 2010 Archivi

RACCONTO: Natale 2

Quell’anno la crisi era stata davvero dura. Le spese natalizie erano crollate, e anche i saldi, che pure erano stati anticipati al 27 dicembre, rimasero per la maggior parte invenduti. Il vecchio presidente era preoccupato: il suo ottimismo e le sue battute che avevano sempre avuto tanto successo venivano snobbate e il consenso calava inesorabilmente nonostante le domande nei sondaggi venissero calibrate sempre più accuratamente. Durante l’ennesimo colloquio con il suo fidato consigliere di tanti anni, però, a un certo punto si illuminò.

«Cribbio! Perché non ci ho pensato prima? Facciamo come quando ero giovane. Presto, promuoviamo Natale 2!»

«Natale 2?»

«Ma certo! Guarda, ho già pronto lo slogan: “Un’oasi per i vostri acquisti, a poche settimane di distanza dalla Natività”. Sarà un successone!»

«Ma la Chiesa, il Vaticano…»

«Sciocchezze. Due parole alle persone giuste che tu conosci e finirà tutto a posto. Tanto ti pago anche per questo, no? Sbrigatela tu, ma in fretta. Non posso perdere ancora consenso.»

E in effetti il consigliere fece del suo meglio. Il giorno dopo il presidente della CEI fece un lungo discorso magnificando l’antica festa della Candelora, la presentazione di Gesù al Tempio che dopo tutto era una nuova manifestazione del Natale; subito dopo un Consiglio dei ministri straordinario decretò il 2 febbraio festività civile, con il nome di Festa della Libertà. Le televisioni seguirono a ruota, chiamando informalmente la festa Natale 2 come suggerito dall’alto e raccontando con lunghi servizi filmati la gioia della gente che era pronta a condividere i regali in occasione della Nuova Natività. I primi giorni il morale degli italiani sembrò risollevarsi e la popolarità del premier tornò alle stelle; ma presto il quadro mutò completamente. Dopo che le prime catene di negozi comunicarono che avrebbero rifiutato le Libere Tredicesime, stipendi virtuali convertibili in titoli di Stato a lungo termine, la situazione precipitò. I primi a manifestare furono gli abitanti delle regioni che una volta erano definite “rosse”, e i media fecero il possibile per minimizzarle e nasconderle agli occhi dei telespettatori; ma i tumulti crebbero sempre più, giungendo alla nota Rivolta di sant’Antonio Abate che il 17 gennaio vide decine di migliaia di persone distruggere i negozi del Quadrilatero della Moda milanese.

La reazione del governo fu scomposta. Con un decreto legge vennero istituite le Milizie Pacificatrici che in realtà comprendevano picchiatori professionisti, ma anche i rivoltosi si erano armati creando i Comitati per una Nuova Italia; a fine gennaio si era ormai giunti alla guerra civile. L’anziano premier era a fatica riuscito a fuggire per i Caraibi, ormai fuori dai giochi politici; i pochi parlamentari che si trovavano a Montecitorio e Palazzo Madama prima dell’assedio popolare del 26 gennaio insediarono un governo di unità nazionale che però non aveva nessun potere pratico; l’Unione europea, che per sicurezza aveva temporaneamente sospeso gli accordi di Schengen e bloccato le frontiere con l’Italia, stava discutendo se inviare per la prima volta nella storia un contingente militare in una nazione dell’Unione.

Il primo febbraio era la vigilia di Natale 2, ma nessuno ci pensava più. Mentre gli scontri infuriavano per le strade teoricamente sgombre visto il coprifuoco e la neve che scendeva copiosa nelle regioni del nord non riusciva ad attutire i rumori delle armi, successe però l’incredibile. Una luce come una geograficamente impossibile aurora boreale illuminò le città; la neve smise di cadere e si diffuse un tepore; le armi tacquero. Il mattino dopo i capi di Milizie e Comitati si riunirono per siglare una tregua, che fortunatamente venne rispettata da tutti; dopo un paio di settimane si insediò un nuovo governo che finalmente ebbe un sostegno generale, e l’economia nazionale ripartì con tale forza che tutto il mondo rimase stupito dalla Terza Repubblica Italiana, risorta dalle sue ceneri come l’araba fenice. Molti all’estero si chiesero come era stata possibile una simile metamorfosi; ma i capi dei combattenti non osarono mai confessare che la notte di Natale 2 ciascuno di loro udì una voce che diceva «Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in Italia agli uomini di buona volontà». Molti di loro hanno creduto a un’allucinazione; ma qualcuno è stato convinto che i miracoli possono avvenire, e Natale può anche capitare il giorno di Natale 2.

March 2, 2010 Archivi

Orwell Y2K #21: lo spazio cresce

Sta per iniziare il Salone di Ginevra, e Quattroruote è naturalmente pronto sul pezzo. Però almeno all'inizio non era così pronto; come si può vedere nella prima delle due schermate qui presenti. In pratica, la superficie espositiva era stata limitata a 80 metri quadrati; un alloggetto nemmeno troppo grande. Dopo un po', per fortuna, qualcuno si è accorto che qualcosa non tornava… 🙂

80mq80mq-b

February 19, 2010 Archivi

TOPONOMASTICA: “subalterni numerici”

Subalterni

Ogni tanto tra le vie di una città ce ne sono alcune che non sono vere vie, nel senso che sono traverse che continuano la numerazione di quella principale: a Torino ad esempio il condominio dove abitavo aveva un palazzo al numero 36 e l'altro al 40 interno 4. Lo stesso capita a Milano, ma in questo caso non abbiamo degli interni ma dei "subalterni numerici" (la parola "civico" gliela passo, a Milano è tutto civico anche se ormai di civismo ce n'è pochino).
Mi chiedo se ci siano dei subalterni letterali, oppure pittografici, o ancora ideografici…

(foto scattata il 16 gennaio 2010)

February 11, 2010 Archivi

CARTELLI: Oiggehcrap

Oiggehcrap

Il Comune di Milano ha deciso che via Predabissi era sufficientemente vicina alla linea rossa della metropolitana per meritare di avere le strisce blu. Vabbè, la cosa non è poi così interessante, non ho problemi ad ammetterlo. Più interessante chiedersi cosa stessero pensando gli operai che hanno messo il cartello; magari, considerando che la via è ancora piuttosto disastrata a causa dei pluriennali lavori per il parcheggio interrato lì vicino, non volevano rafforzare l'idea che si potesse anche parcheggiare?

(foto scattata il 9 febbraio 2010)

February 9, 2010 Archivi
(i miei cookie)