Quell’anno la crisi era stata davvero dura. Le spese natalizie erano crollate, e anche i saldi, che pure erano stati anticipati al 27 dicembre, rimasero per la maggior parte invenduti. Il vecchio presidente era preoccupato: il suo ottimismo e le sue battute che avevano sempre avuto tanto successo venivano snobbate e il consenso calava inesorabilmente nonostante le domande nei sondaggi venissero calibrate sempre più accuratamente. Durante l’ennesimo colloquio con il suo fidato consigliere di tanti anni, però, a un certo punto si illuminò.
«Cribbio! Perché non ci ho pensato prima? Facciamo come quando ero giovane. Presto, promuoviamo Natale 2!»
«Natale 2?»
«Ma certo! Guarda, ho già pronto lo slogan: “Un’oasi per i vostri acquisti, a poche settimane di distanza dalla Natività”. Sarà un successone!»
«Ma la Chiesa, il Vaticano…»
«Sciocchezze. Due parole alle persone giuste che tu conosci e finirà tutto a posto. Tanto ti pago anche per questo, no? Sbrigatela tu, ma in fretta. Non posso perdere ancora consenso.»
E in effetti il consigliere fece del suo meglio. Il giorno dopo il presidente della CEI fece un lungo discorso magnificando l’antica festa della Candelora, la presentazione di Gesù al Tempio che dopo tutto era una nuova manifestazione del Natale; subito dopo un Consiglio dei ministri straordinario decretò il 2 febbraio festività civile, con il nome di Festa della Libertà. Le televisioni seguirono a ruota, chiamando informalmente la festa Natale 2 come suggerito dall’alto e raccontando con lunghi servizi filmati la gioia della gente che era pronta a condividere i regali in occasione della Nuova Natività. I primi giorni il morale degli italiani sembrò risollevarsi e la popolarità del premier tornò alle stelle; ma presto il quadro mutò completamente. Dopo che le prime catene di negozi comunicarono che avrebbero rifiutato le Libere Tredicesime, stipendi virtuali convertibili in titoli di Stato a lungo termine, la situazione precipitò. I primi a manifestare furono gli abitanti delle regioni che una volta erano definite “rosse”, e i media fecero il possibile per minimizzarle e nasconderle agli occhi dei telespettatori; ma i tumulti crebbero sempre più, giungendo alla nota Rivolta di sant’Antonio Abate che il 17 gennaio vide decine di migliaia di persone distruggere i negozi del Quadrilatero della Moda milanese.
La reazione del governo fu scomposta. Con un decreto legge vennero istituite le Milizie Pacificatrici che in realtà comprendevano picchiatori professionisti, ma anche i rivoltosi si erano armati creando i Comitati per una Nuova Italia; a fine gennaio si era ormai giunti alla guerra civile. L’anziano premier era a fatica riuscito a fuggire per i Caraibi, ormai fuori dai giochi politici; i pochi parlamentari che si trovavano a Montecitorio e Palazzo Madama prima dell’assedio popolare del 26 gennaio insediarono un governo di unità nazionale che però non aveva nessun potere pratico; l’Unione europea, che per sicurezza aveva temporaneamente sospeso gli accordi di Schengen e bloccato le frontiere con l’Italia, stava discutendo se inviare per la prima volta nella storia un contingente militare in una nazione dell’Unione.
Il primo febbraio era la vigilia di Natale 2, ma nessuno ci pensava più. Mentre gli scontri infuriavano per le strade teoricamente sgombre visto il coprifuoco e la neve che scendeva copiosa nelle regioni del nord non riusciva ad attutire i rumori delle armi, successe però l’incredibile. Una luce come una geograficamente impossibile aurora boreale illuminò le città; la neve smise di cadere e si diffuse un tepore; le armi tacquero. Il mattino dopo i capi di Milizie e Comitati si riunirono per siglare una tregua, che fortunatamente venne rispettata da tutti; dopo un paio di settimane si insediò un nuovo governo che finalmente ebbe un sostegno generale, e l’economia nazionale ripartì con tale forza che tutto il mondo rimase stupito dalla Terza Repubblica Italiana, risorta dalle sue ceneri come l’araba fenice. Molti all’estero si chiesero come era stata possibile una simile metamorfosi; ma i capi dei combattenti non osarono mai confessare che la notte di Natale 2 ciascuno di loro udì una voce che diceva «Gloria a Dio nell’alto dei cieli, e pace in Italia agli uomini di buona volontà». Molti di loro hanno creduto a un’allucinazione; ma qualcuno è stato convinto che i miracoli possono avvenire, e Natale può anche capitare il giorno di Natale 2.