Georgia’s on my mind

Cosa direste voi se vi trovaste tra i commenti del blog uno il cui testo recita così?

OMG , vedete quello che accade in Siria ? A dispetto di una brutale repressione del governo , le manifestazioni continuano

E che direste se scopriste che questo commento è stato fatto a un post di tredici mesi fa, che parlava di un errore che io avevo involontariamente introdotto in Wikipedia?
Immagino che pensereste subito a uno spam fatto anche relativamente bene dal punto di vista sintattico, anche se con ancora qualche piccolo problema semantico per essere associato a un messaggio pertinente, o almeno recente. La cosa più interessante è però che non ci sono link specifici: anche l’URL indicata dal mittente è un http://travel.yahoo.com/ che di per sé immagino esista, e non credo che il signor Yahoo! abbia bisogno di spammarmi così. L’unica idea che mi viene in mente è che il messaggio sia un’esca: dopo un giorno o due qualcuno fa una googlata con quel testo e vede chi l’ha approvato ed è spammabile. Altre idee?
Ah, se qualcuno si chiedesse il perché del titolo di questo post: l’IP da cui proviene il commento è assegnato a JSC “Silknet” Ana Nakashidze 95 Tsinamdzgvrishvili Str. 0112 Tbilisi GEORGIA.

Qual è lo scopo di un’enciclopedia?

Ieri ho ricevuto una email che iniziava così (ho eliminato i nomi perché non sono quelli che mi interessano:

Wikipedia e' un'enciclopedia libera e collaborativa o un posto dove vandalismi e prepotenze autoritarie restano impunite ?
Caro amministratore di Wikipedia,
scrivo a te ed agli altri amministratori dell'enciclopedia per segnalare alcuni brutti casi di vandalismo perpetrati dall'utente XXXX ed un' ancor piu' grave serie di prepotenze e di decisioni arbitrarie e unilaterali attuate dal tuo collega amministratore YYYY ai danni dell'utente ZZZZ che da anni contribuisce a Wikipedia oltre che contro me stesso (WWWW).

Io ho una politica molto precisa in questi casi: se uno scrive a N persone, significa che non è interessato alla mia risposta e quindi non rispondo. Nel caso di Wikipedia uno potrebbe dire “sì, ma se l’utente è stato bloccato non può che usare le email private per comunicare”; certo, ma allora sceglie una singola persona, o un piccolo gruppetto esplicitato nel soggetto della email.
Il motivo del contendere, ad ogni buon conto, è il trattamento riservato alla voce sul Centro Ricerche per le Energie Non Convenzionali – Istituto Eni Donegani. Ora, anche se non rispondo a un’email ciò non significa che io non dia almeno un’occhiata a cosa è successo: qui c’è la voce come mi è apparsa, voce che mi sembrava assolutamente normale nonostante gli indiscriminati tagli che sarebbero stati fatti alla voce stessa. A questo punto ho provato a vedere la cronologia, per capire cosa fosse successo: un mesetto fa la voce era così, e qualche settimana fa addirittura così.
Beh, non posso dare torto a chi ha asciugato pesantemente la voce. Tanto per darvi un’idea, ora la sua dimensione è leggermente inferiore ai 14 KB; la versione del 3 febbraio era di 66 KB e quella del 24 gennaio di quasi 93 KB. Per fare un confronto, la voce dedicata alla FIAT consta di circa 53 KB. Certo, ci sono voci molto più ampie: Italia, per esempio, tocca i 173 KB. Però ha senso inserire l’elenco di tutti i premi vinti dal CRENC, inserire la lista di tutte le collaborazioni del CRENC, inserire un capitolo per ciascun tipo di ricerca fatta dal CRENC? A mio parere, no.
C’è una storiella, raccontata da Lewis Carroll in Sylvie and Bruno concluded, in cui una nazione voleva avere una mappa sempre più dettagliata del proprio territorio, finché ne venne proposta una in scala 1:1. Cito: “I contadini si opposero: dicevano che avrebbe coperto l’intero paese e chiuso fuori il sole! Così adesso usiamo il paese stesso come mappa, e vi assicuro che funziona altrettanto bene!” (Sì, ne ha anche parlato Borges, ma io sono più fighetto e più matematico, quindi vi prendete questa citazione qui)
Ecco: la voce sul CRENC stava diventando l’equivalente della mappa 1:1, e questo per un’enciclopedia, una qualunque enciclopedia, è un male. L’enciclopedia è un compendio, cioè un riassunto: deve essere un punto di partenza, non di arrivo. Riassumere è un’arte complicata e che richiede molto tempo, lo diceva già Pascal: ma il valore aggiunto di un’enciclopedia è proprio quello di permettere al consultatore di farsi un’idea abbastanza in fretta. Il bello di un’enciclopedia in Rete è che si ha comunque la possibilità di approfondire le cose con un semplice clic; è quello il vantaggio competitivo, non il “ma tanto i bit costano poco, quindi possiamo mettere tutto quello che vogliamo”. I bit costano poco, ma il tempo di chi la consulta continua a essere lo stesso!
[Giusto per la cronaca: non entro nel merito delle “prepotenze e decisioni arbitrarie e unilaterali” indicate nel messaggio. Non ho dati a disposizione, e mettermi a spulciare tutte le pagine di discussione è troppo per me. D’altra parte la soluzione non dovrebbe essere scrivere a tutti i sysop di Wikipedia, di questo sono certo]

dati.camera

Gli amichetti di Wikimedia Italia mi segnalano il sito dati.camera. Citando dalla home page del sito, «una piattaforma di pubblicazione e condivisione di Linked Open Data sull’attività e gli organi della Camera, da scaricare o interrogare liberamente».
Ma la cosa migliore è che i dati sono rilasciati secondo una licenza CC-BY-SA: per i non addetti ai lavori, è possibile riutilizzarli ovunque, anche in ambito commerciale, purché se ne indichi la fonte e si lasci gli stessi diritti nella propria opera. Insomma, le stesse regole (purtroppo spesso disattese soprattutto dai media) che usa Wikipedia. Per l’Italia è una rivoluzione copernicana: una bellissima iniziativa che merita una più ampia pubblicità oltre che il doveroso plauso.

Problema della domenica: Equa suddivisione

La figura disegnata qui sotto può essere suddivisa in tre parti uguali seguendo la quadrettatura, come si può vedere. Esiste però una seconda possibile suddivisione, sempre seguendo la quadrettatura. Le tre parti possono essere ruotate o anche rovesciate: quello che conta è che siano identiche.
[suddivisione in tre parti uguali]
(un aiutino lo trovate sulla pagina http://xmau.com/mate/problemi/p013.html; la risposta verrà postata mercoledì, a partire da quel link)

Scommessina

Dopo il proscioglimento di Berlusconi per prescrizione nel caso Mills, il suo avvocato:«Longo non nasconde la propria insoddisfazione per la prescrizione del proprio assistito: “Una sentenza così è da impugnare tutta la vita…”. »
Non so come, ma non credo che ci sarà un ricorso in appello da parte della difesa, anche se il quotidiano di famiglia cerca di intorbidire le acque scrivendo che «i tempi per un nuovo processo sarebbero strettissimi anche se la Suprema corte dovesse accogliere il ricorso della procura. La pubblica accusa aveva, infatti, fatto coincidere la prescrizione col giorno 17 luglio 2012». Cosa faccia l’accusa è un conto: la difesa avrebbe pieno diritto di andare in secondo e terzo grado per chiedere una revisione del processo e togliere la “macchia infamante” della prescrizione, chiedendo un’assoluzione piena. Ma sono pronto a scommettere che non ci sarà alcun ricorso… o meglio sarà fatto immediatamente dopo l’eventuale ricorso dell’accusa (che io, se fossi nei panni del PM, non farei per manifesta inutilità)
Poi comunque qualcuno mi spiegherà perché adesso siano arretrati al 1995 con l’atto di corruzione. Mentre capivo la logica che dice “la corruzione si ha quando sono stati dati i soldi, non quando sono stati usati”, quella di “bastava interrogarlo prima” non ha un grande senso, se soldi a Mills gliene sono stati dati anche dopo…

_Enciclopedia universale dei numeri_ (libro)

[copertina] Questo libro (Georges Ifrah, Enciclopedia universale dei numeri [Historie Universelles des Chiffres], Mondadori – Doc 2008 [1981, 1994], pag. XXV+1602, € 38, ISBN 978-88-04-58333-2, trad. Paolo Frassi, Daniela Nicolò, Adriana Pancaro Sivestri, Luciano Revelli) è un’opera monumentale, ancora di più pensando che è stata composta da una sola persona. La parte più corposa del testo racconta tutti i sistemi di numerazione sviluppati dall’umanità. Sono davvero tanti, anche perché soprattutto nell’antichità questi sistemi si evolvevano e pertanto non si può parlare di un singolo sistema ma di una famiglia di sistemi. Inoltre anche il passaggio al sistema di numerazione attuale non è così semplice: si fa in fretta a dire “è stato inventato dagli indiani”, ma ci sono letteralmente decine di sistemi indiani, ciascuno con i suoi bei simboli diligentemente riportati nelle numerosissime tavole. Il testo si conclude con due appendici, una sulla storia del calcolo automatico, e un saggio sul concetto di informazione. Il giudizio sul libro? beh, secondo me una cura dimagrante gli avrebbe fatto bene: non tanto per eliminare cose che potrebbero sembrare completamente fuori tema, tipo la spiegazione di come in sanscrito i numeri venivano indicati con perifrasi per evitare ripetizioni ed essere più poetici (sono cose interessanti), quanto per evitare la ripetizione multipla degli stessi concetti non solo tra i diversi capitoli ma anche a distanza di poche pagine. La lettura (sì, me lo sono letto da cima a fondo) risulta insomma pesante: probabilmente è più semplice usare il testo come una vera enciclopedia e cercare l’informazione che serve. Traduzione senza infamia e senza lode; parecchi refusi però nel testo.

trascinamento

[e perché mai quella sarebbe una base?]
Oggi il Corriere della Sera è stata una fonte molto interessante per chi va a caccia di errori. A pagina 5, in un articolo sul costo dei carburanti che potrebbe vanificare la minima riduzione dell’inflazione che si è avuta questo mese, era presente la frase che ho ritagliato e mostrato qui sopra.
Che c’è di strano, magari vi state chiedendo? Semplice. L’effetto trascinamento esiste, in effetti: ed è vero che anche se i prezzi al consumo rimanessero costanti per tutto il resto dell’anno avremmo un tasso medio annuo dell’1,6%. Ma non è affatto vero che “di meno non si potrà fare”! Chi è che dice che i prezzi al consumo possono solo salire? Abbiamo avuto un caso di “inflazione negativa” (l’avevo chiamata deflazione, ma il termine ancorché corretto etimologicamente non ha proprio quel significato pratico) non più tardi di tre anni e mezzo fa, non nel Giurassico.
Vi dico subito che spero non accada di nuovo una cosa del genere, perché significherebbe trovarsi in una crisi ancora peggiore dell’attuale, ma almeno in teoria la cosa funziona così. Insomma, la matematica non è un’opinione nemmeno sulle pagine di un giornale!

insegua quel twit!

[followers, cioè inseguitori]
Quello qui sopra è il ritaglio di un articolo del Corsera odierno (pagina 6 taglio basso, per la cronaca), in un articolo dove si parlava degli strani messaggi spediti ieri su Twitter dall’account della CGIL. Per quanto mi riguarda i messaggi non erano nemmeno così strani, ma non importa: quello che mi ha lasciato basito è la nota della redazione che ha “spiegato” come i follower dell’account Twitter siano gli inseguitori. Mi chiedo perché un qualsivoglia componente di una redazione decida che una parola inglese non sia comprensibile ai lettori del quotidiano, decida di inserire una traduzione esplicativa, e sbagli completamente questa traduzione: tra l’altro “inseguitore” non è nemmeno una traduzione di “follower”, se non nell’ambito della meccanica.
Capisco che “seguace” possa sembrare un po’ esagerato, “ammiratore, discepolo” non siano necessariamente veri, “aderente” sia troppo formale: ma allora che si usi una perifrasi, “coloro che seguono gli aggiornamenti”… oppure si scriva “lettori abituali” o qualcosa del genere!
(per i grammar nazi: usare il plurale per follower è invece corretto, visto che la parola è stata scritta in corsivo e quindi segue le regole della lingua di partenza non essendo un prestito ma una citazione)