Lunedì sera uso la mia vecchia Tipo per andare a fare la spesa.
Martedì mattina, viste le nuvole che non prevedevano nulla di buono, lascio perdere la bicicletta e riprendo la macchina, che tanto era sotto casa. Arrivo, e l’apertura centralizzata non funziona. Vabbé, mi si sarà scaricata la pila. Torno su, prendo l’altro mazzo di chiavi, e vedo che non funziona neppure questo. Comincia a venirmi un dubbio, apro con le chiavi, l’antifurto non suona… e il motorino d’avviamento non dà segni di vita. Insomma, batteria a zero.
Il guaio è che la Tipo mi servirebbe ancora per solo un mese, e non mi sembra bello comprare una batteria per un mese.
Il secondo guaio è che stasera devo spostarmi la macchina, e sono da solo perché Anna è al cinema. Proverò a farla partire collegando le due batterie… incrociate le dita per me!
Cipollini e il (non) Tour
Anche quest’anno il patron del Tour ha deciso di non invitare al Tour de France la squadra del Re Leone, e anche quest’anno qui in Italia si stracciano tutti le vesti.
Ma tanto lo si sapeva: i francesi vogliono squadre francesi, e Leblanc si è legato al dito da anni il fatto che Cipollini non appena arrivano le montagne se ne torna a casa. Ma noi si sopravvive lo stesso, no?
Giombini alive and kicking
Il nome di Marcello Giombini non dovrebbe dire nulla alla quasi totalità dei miei sette lettori: a me dice invece parecchio.
Giombini è stato il primo musicista liturgico italiano postconciliare. In pratica, quando ero un bimbetto e c’era la cosiddetta “messa beat”, i complessini chitarra basso e batteria suonavano i suoi brani.
La gerarchia ecclesiastica è sempre stata molto critica nei confronti dei suoi Salmi per il nostro tempo: non ho capito se la ragione fossero i suoi trascorsi non esattamente “puri” (Giombini è noto anche come autore di colonne sonore di film horror, e fors’anche tendenti al pornosoft…) oppure per i testi che sicuramente non avevano imprimatur. Alcuni dei suoi canti hanno avuto il testo modificato d’imperio, tanto per spiegarsi…
A noi ragazzini del testo non ce ne poteva importare di meno, e ci divertivamo a suonare quella musica pop, con reminescenze “very 60s” dai Beatles in giù.
Ho scoperto che il nostro ha un suo sito – dove avrebbe potuto evitare Java, a dire il vero – e che si è rimesso a fare nuovi salmi, stavolta evitando di scrivere le parole :-). Chissà se vale la pena di comprarsi il CD!
_Infinities_ (teatro)
Ho terminato la giornata culturale andando con Anna e suo padre a vedere Infinities alla Bovisa.
Devo dire che l’allestimento di Ronconi è molto suggestivo, e anche l’idea di Barrow di provare a fare un “teatro scientifico” ha i suoi meriti: finito lo spettacolo ti ritrovi a pensare ai paradossi filosofici implicati dalle idee sull’infinito.
Certo che non è facile spiegare alla massa di ventenni che facevano parte del nostro cartellone cosa veniva fatto, o perlomeno spiegare che se fossero rimasti zitti gli altri sarebbero riusciti ad apprezzare meglio lo spettacolo.
Fiera del libro
Tra i miei molti impegni mondani di domenica c’è stata la visita alla Fiera del Libro. La domenica non è esattamente il giorno migliore per vedere gli stand, ma fortunatamente ci sono ampi spazi, e basta saltare come mia abitudine gli stand dei grandi editori per riuscire a vedere un po’ di cose che tanto non si troverebbero in giro. Inutile dire che ho anche saltato i convegni, stupendomi persino del messaggio agli altoparlanti “È inutile che proviate ad andare a vedere Santoro, la sala è già strapiena”.
Ho notato un numero forse maggiore del solito di stand di editoria religiosa – più o meno tutte le religioni, forse ho saltato gli islamici. Chissà se è un segno del millenarismo. Ne ho approfittato per prendermi un libro di storie sul Talmud, oltre che una lettura della musica bachiana dal punto di vista cristiano. Ora mi tocca leggerli :-)
cogliamo l'occasione
Ieri ho scoperto che in un palazzo vicino a casa mia c’è stato un incendio. Il cartello appeso dal loro amministrazione spiegava che per questo motivo era vietato usare l’ingresso bruciato, e occorreva servirsi dell’altro. Infine, “colgo l’occasione per porgere i miei migliori saluti”.
D’accordo che le formule di chiusura sono standardizzate, ma provare a cogliere un’occasione migliore?
de La Palisse
Dal giornale gratuito di stamattina (Metro): “In uno studio pubblicato dal quotidiano Observer, il politologo Glen Newey ha concluso che la menzogna è una parte importante
della politica”. Però.
In altre news, City invece fa uno scoop: Paul McCartney rivela che aveva offerto un suo brano a Frank Sinatra che però lo rifiutò. “Credevo che la mia Suicide fossa una bella canzone, ma evidentemente The Voice pensò che mi stessi prendendo gioco di lui e me la rispedì”. Sarà: ma com’è che Sir Paul non l’ha riciclata per sé stesso?
24-5=18
Questo è stato uno degli errori che ho fatto nella finale dei giochi matematici. A dire il vero ho letto male il problema, ho trovato un “6” (il numero di tessere usate da uno dei due ragazzi) e non sono stato capace a contare fino a 5 (il numero di tessere usate dal secondo ragazzo, c’era l’apposito disegno)
Fortunatamente ho sbagliato anche due dei tre problemi geometrici, quindi non mi devo mangiare le mani!