Il fantasma di Canterville (teatro)

Ieri sera, sperando di non essermi preso una multa – siamo dovuti andare in auto visto il blocco dei mezzi, e c’era una telecamera che non mi piaceva all’inizio di Via Manzoni – siamo andati al teatro dei Filodrammatici a vedere Lucia Poli, nell’opera molto liberamente tratta dal racconto omonimo di Oscar Wilde.
Per prima cosa, due parole sul teatro, dove non ero mai andato. Sta dietro la Scala, e dall’esterno sembra un normale condominio. Il teatro vero e proprio è nei sotterranei, ed è una vera e propria bomboniera. La scala, bellissima, è in stile impero: c’è una piccola platea e due livelli di galleria, ciascuno con un paio di file di poltrone. La nota di colore: un caffè costa un euro, un prezzo più che civile.
Passando allo spettacolo vero e proprio, l’allestimento è molto particolare. Abbiamo Lucia Poli che fa la mattatrice, nei panni della governante del castello di Canterville; è coadiuvata da un quartetto di cantanti/musicisti che ogni tanto diventano i personaggi del racconto, con una commistione tra testo e musica molto piacevole. Ma come ho detto è la bravura direi quasi mostruosa di Lucia Poli che tiene in piedi tutto lo spettacolo, con il corpo e la voce, anzi le voci, come quando da sola regge entrambe le parti del dialogo tra la governante e il fantasma.
Ultima nota: è vero che il biglietto costerebbe 20 € più prevendita, ma ad esempio con la carta Filo6 si pagano 54 euro per sei biglietti da usare liberamente: noi ad esempio li abbiamo usati tutti contemporaneamente. Nove euro per biglietto: come si fa a dire che il teatro è caro, quando un film te ne costa sette?

Forza Italia

Non so se www.forza-italia.it sia il sito vero o uno scherzo. Però il sondaggio che appare oggi in basso a destra è perfetto.
Titolo: RIFORMA TV
Domanda: La Gasparri
(a) e’ una buona legge
(b) sara’ una rivoluzione
(c) era necessaria
Null’altro da aggiungere.

ripedaliamo!

A parte lo sciopero, mi ero dimenticato di scrivere che ieri, dopo solo un mese e mezzo, ho ripreso la bicicletta per andare in ufficio.
Non è stato così difficile: il freddo era sopportabile, e l’unico problema resta a livello delle mie gambe che non hanno apprezzato il tipo di movimento, ben diverso dalla camminata.

sciopero selvaggio bus

Stamattina ci siamo svegliati alle 9:30, per una volta.
Accesa la radio, abbiamo scoperto che a Milano hanno deciso di scioperare a oltranza per il contratto.
Bah. Può essere anche vero che uno sciopero “per riuscire bene deve fare male”, ma non mi sembra proprio che sia giusto arrivare a scioperare all’improvviso. Qui non si dà un disservizio, ma si impedisce alla gente di programmarsi le proprie giornate. Non so quanto tutto ciò possa aiutare i tranvieri, credo ben poco.

Naming Authority: 1994-2003

Boh, forse la categoria corretta sarebbe “politica”, oppure “piagnucolio”.
Per la gioia della parte del mio pubblico che ama conoscere i retroscena dell’internette all’italiana, ho scritto un commento su quanto successo all’Assemblea della Naming Authority dello scorso 9 dicembre. Per il momento, lo trovate nelle mie pagine relative alla NA.

Attenti al ghiaccio

Ieri sera la temperatura si era molto abbassata, il termometro dell’auto segnava tre gradi, e c’era anche qualche gocciolina di pioggia. Quando accendo il motore, oltre alla solita segnalazione “autonomia limitata” – assicuro che non puoi non accorgerti di essere finito in riserva con la 147 – mi arriva un disegnino di fiocco di neve e la scritta “possibilità di ghiaccio sulla strada”.
Mi sto chiedendo se questo messaggio appaia semplicemente perché la temperatura è sotto i quattro gradi, oppure verifichi anche l’umidità…

proposte occupazionali

Da una parte abbiamo i lavoratori di Retequattro che perderanno il posto di lavoro se l’emittente deve essere assunta in cielo. Dall’altra ci sono i lavoratori di Alitalia che perderanno il posto di lavoro se qualcosa non accadrà. Non vedete un embrione (no, scusate, il termine non è politicamente corretto) di possibilità?
Il governo potrebbe creare Telealitalia impiegando i lavoratori in esubero della nostra compagnia di bandiera. I notiziari potranno essere tenuti dai piloti, che sono già abituati a dare notizie varie su ritardi condizioni meteo e località sorvolate nel percorso: gli assistenti di volo possono diventare i protagonisti di programmi di varietà molto migliori di quelli che si vedono adesso in televisione; i lavoratori dei servizi a terra verranno riciclati come teleoperatori. Anche le telenovelas, punto di forza di Retequattro, potranno venire gestite senza problemi: avete presente le scene con la lista d’attesa, gli orari di partenza lentamente spostati in avanti che nemmeno Bergman, le mille storie di vita nel corridoio dell’aereo?
Purtroppo non mi pare possibile completare l’opera e creare una nuova compagnia aerea (AirFede?) con i dipendenti di Retequattro. Una imperdonabile pecca in questo per il resto perfetto piano.