Ieri sera la temperatura si era molto abbassata, il termometro dell’auto segnava tre gradi, e c’era anche qualche gocciolina di pioggia. Quando accendo il motore, oltre alla solita segnalazione “autonomia limitata” – assicuro che non puoi non accorgerti di essere finito in riserva con la 147 – mi arriva un disegnino di fiocco di neve e la scritta “possibilità di ghiaccio sulla strada”.
Mi sto chiedendo se questo messaggio appaia semplicemente perché la temperatura è sotto i quattro gradi, oppure verifichi anche l’umidità…
proposte occupazionali
Da una parte abbiamo i lavoratori di Retequattro che perderanno il posto di lavoro se l’emittente deve essere assunta in cielo. Dall’altra ci sono i lavoratori di Alitalia che perderanno il posto di lavoro se qualcosa non accadrà. Non vedete un embrione (no, scusate, il termine non è politicamente corretto) di possibilità?
Il governo potrebbe creare Telealitalia impiegando i lavoratori in esubero della nostra compagnia di bandiera. I notiziari potranno essere tenuti dai piloti, che sono già abituati a dare notizie varie su ritardi condizioni meteo e località sorvolate nel percorso: gli assistenti di volo possono diventare i protagonisti di programmi di varietà molto migliori di quelli che si vedono adesso in televisione; i lavoratori dei servizi a terra verranno riciclati come teleoperatori. Anche le telenovelas, punto di forza di Retequattro, potranno venire gestite senza problemi: avete presente le scene con la lista d’attesa, gli orari di partenza lentamente spostati in avanti che nemmeno Bergman, le mille storie di vita nel corridoio dell’aereo?
Purtroppo non mi pare possibile completare l’opera e creare una nuova compagnia aerea (AirFede?) con i dipendenti di Retequattro. Una imperdonabile pecca in questo per il resto perfetto piano.
Fine di un amore?
La cattura di Saddam Hussein era riuscita a togliere dai titoloni il fallimento della Conferenza Intergovernativa, ma il rinvio alle Camere della legge Gasparri aveva riportato le cronache sulla politica nostrana.
Ma niente paura: oggi scopriamo che per la prima volta dopo quattro anni Valeria Marini non ha dormito nella casa di Vittorio Cecchi Gori.
Proprietà intellettuale, pardon industriale
Chi volesse scoprire in anteprima cosa si pensa in Italia rispetto alla proprietà intellettuale può rivolgersi direttamente alla fonte, vale a dire il capitolo italiano della Associazione Internazionale per la Protezione della Proprietà Industriale. Tremiamo.
<em>Come smettere di farsi le seghe mentali</em>
Il libro (Ponte alle Grazie, 121 pagine, ISBN 88-7928-662-5, 9 €) meriterebbe solo per il titolo – che per amor di precisione termina con “… e godersi la vita” – di essere acquistato. In fin dei conti non è neppure poi troppo caro, ti viene più o meno a costare come un paio di DVD in affitto da Blockbuster. Sono anche convinto che l’autore Giulio Cesare Giacobbe, che insegna tra l’altro Fondamenti delle discipline psicologiche orientali (qualunque cosa siano) all’Università di Genova, abbia scritto delle idee interessanti. Che aiutino o meno le persone, non lo so: sono abbastanza convinto che ognuno è un caso a sé. Di nuovo, però: il libro è breve, quindi non si perde troppo tempo a leggerlo.
C’è una cosa che però mi sta davvero sulle palle: lo stile utilizzato dall’autore. Mi sarebbe stato benissimo se si fosse limitato ad essere leggero, anzi avrei apprezzato la scelta di non nascondersi dietro ai paroloni ed esprimere i concetti in modo lineare. Mi vanno bene anche le battute qua e là. Ma qui il caro Giulio Cesare ha utilizzato un gergo falso giovanilistico che a me personalmente risulta particolarmente sgradito, soprattutto perché assolutamente staccato dal contenuto. Un vero peccato.
Pirro 2003
Così Carl’Azeglio ha rimandato alle Camere la legge intitolata “Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della Rai- Radiotelevisione italiana Spa, nonchè delega al governo per l’emanazione del testo unico della radiotelevisione”, insomma la Legge Gasparri. Questo ha subito mandato in fibrillazione la sinistra: stavo andando al corso di improvvisazione quando radio Popolare ha fatto un notiziario straordinario per comunicare urbi et orbi la notizia, e subito manifestazioni di giubilo sono iniziate in tante parti d’Italia. È vero che Sua Emittenza il Cav. Silvio Berlusconi aveva già fatto presagire la notizia, diffondendo un comunicato che affermava che “un eventuale rinvio alle camere della legge Gasparri non sarebbe comunque un vulnus politico per il Governo”. Ma è anche vero che il Cav., pur di mantenere viva l’attenzione su di sé, è capace di dire tutto e il contrario di tutto.
Bene. Adesso che succede? Mi spiace raffreddare gli entusiasmi facendo notare che non capiterà nulla. La maggioranza parlamentare è abbastanza alta da permettere una prova di forza, e riapprovare il testo parola per parola, al che il Presidente non può fare altro che promulgarla.
Ma immaginiamo che vengano recepiti i motivi indicati nel messaggio del Presidente. Che si dice? Riguardo al famigerato “Retequattro sul satellite” (e Raitre senza pubblicità, ricordo ai dimentichi. In effetti quella sarebbe una bella cosa…), semplicemente che nella legge manca la data specifica di termine della “fase di attuazione” indicata nella sentenza della Corte Costituzionale: insomma quando ci saranno i fantomatici canali digitali terrestri. C’è anche scritto che la data deve essere ben anteriore al 31 dicembre 2004: possiamo immaginare che venga scritto nero su bianco “30 giugno” e che la Rai sia amabilmente convinta a fare partire i suoi canali digitali (che tanto paghiamo noi: ma rispetto a certi cachet di artisti potrebbe anche essere un miglioramento) per quella data. Perfetta sinergia.
Il secondo punto è quello del SIC, il modo cioè in cui si riesce a mettere tutto nello stesso calderone e accrescere a dismisura la torta di cui non si può superare il 20%. L’affermazione sull’eccessiva grandezza della torta è molto generica, e si specifica solo il pericolo di un inaridimento della raccolta sulla carta stampata. Che ci vuole a fare un piccolo emendamento che obbliga a fare la carità, pardon impone una quota minima di pubblicità che vada alla carta stampata? Avremo Il Giornale e Il Foglio con tanta pubblicità, e tutti felici.
Insomma, che ci abbiamo guadagnato?
Curiosità finale: con nonchalance davvero apprezzabile, Ciampi fa notare come
“Si rende, infine, indispensabile espungere dal testo della legge il comma 14 dell’articolo 23”, che si rifà a un decreto legislativo – quello che permetteva di ficcare ovunque antenne “per accelerare lo sviluppo digitale italiano” – che è stato dichiarato incostituzionale due mesi fa. Fare un po’ più d’attenzione?
Teorie sul traffico
Stante lo sciopero dei bus di ieri e una nottata in cui ho dormito male, sono uscito alle 6:50 per andare in ufficio in auto, riprendendo la via di casa alle 15:40 – e mettendoci un’ora perché per strada c’erano tutti. Meglio comunque di chi ha preso la Tangenziale Est, con tre incidenti la mattina e il blocco dei produttori di latte nel pomeriggio.
Mentre ero a casa, Radio Popolare è rimasta fedele al suo motto di “radio di servizio” e verso le 18:40 ha chiesto a chi era in auto di telefonarre loro, per dare impressioni in diretta sul traffico e sui punti caldi. Spero che avessero tutti l’auricolare.
Risultato? C’era meno traffico del solito, cosa ancora più incredibile con la vicinanza di Natale. Possibilità al riguardo:
– molta gente non ha realmente bisogno di muoversi in città, e lo fa solo per non sentirsi sola. Con la paura degli ingorghi, ha pensato bene che poteva aspettare un giorno.
– il lunedì i parrucchieri sono chiusi, quindi il traffico si riduce automaticamente.
– sono tram e bus a creare artificialmente traffico.
Aggiungo solo che in tarda serata ho visto un numero quasi normale di mezzi pubblici, anche se ovviamente tutti vuoti: chi rischia di trovarsi a mezzanotte ad aspettare il tram?
Perspicacia
Scopro su Leggo che il senatore Rockefeller, vicepresidente della Commissione Intelligence – uno che se ne intende – afferma che luogo e circostanze della cattura di Saddam Hussein escluderebbero che fosse a capo della resistenza irachena, commentando “È inquietante, perché significa che i guerriglieri non stanno lottando per lui, ma contro gli Stati Uniti”. D’accordo che parliamo di una nazione dove la maggioranza della gente è convinta che l’attentato alle Torri Gemelle sia stato opera di Saddam, ma non credevo si arrivasse a questo punto.
Tra l’altro, Leggo mostra anche una foto capovolta dell’ex dittatore in cui si ravviserebbero le fattezze di Satana. Fantasia al potere.