Cina perduta (mostra)

La giornata di oggi non ispirava molto. Almeno fosse nevicato si faceva a pallate, ma con la pioggia? Ne abbiamo approfittato per andare a vedere la mostra di fotografie scattate in Cina tra il 1893 e il 1914 dal missionario Leone Nani. La mostra (ingresso 5 €) si trova nei sotterranei di Palazzo Reale, e resterà fino al 25 gennaio, per essere poi allestita a Bergamo, presso il Museo Diocesano “Bernareggi”.
L’abbiamo trovata piacevole. Nulla di trascendentale, e forse qualche spiegazione in più sul contesto del tempo sarebbe stata utile, ma le fotografie parlavano già da sole, mostrando questa grande nazione che stava appena aprendosi allo scambio con gli occidentali. Così si vedono i benestanti del tempo che si facevano fotografare… con un orologio al centro dell’immagine! Ma ci sono anche le foto dei contadini e degli operai di allora, che danno un contrasto ancora maggiore.

chiuso per ponte

Sarà che oggi la giornata non dà grandi soddisfazioni meteorologiche, a differenza di Natale e Santo Stefano; sarà che in quei giorni in realtà non sono poi andato in giro e comunque non mi aspettavo chissà che: ma oggi Milano aveva proprio l’aria di non essere nei negozi, non foss’altro che perché erano in gran parte chiusi. Ingorghi ce n’erano comunque, ma davano più l’aria di essere legati ai riflessi bradipici degli automobilisti che a una reale presenza di traffico.
Poi ci si mette anche Repubblica con le sue statistiche sbattute in prima pagina per mostrare il calo drammatico dei consumi natalizi. Peccato che poi aprendo le pagine interne si scopre che quelli erano le stime dell'”Intesa Consumatori” (?), mentre Confesercenti ha cifre relativamente positive. Non mi si venga a dire che i commercianti fanno finta di non piangere miseria, o che hanno tenuto chiuso oggi perché ormai distrutti dalla mancanza di clienti.

Matemilano (mostra)

Colpevolmente tardi (erano già le 17 passate, e la chiusura è alle 18:30) siamo andati al Museo della Scienza e della Tecnica per vedere la mostra sulla matematica.
Fa (tristemente) piacere notare all’ingresso che la mostra è dedicata a Franco Conti, che penso avrebbe apprezzato la cosa. Meno piacere leggere i “cartelloni sponsorizzati” all’inizio: in teoria dovevano mostrare come la matematica pervade la vita reale, ma a me in pratica davano tanto l’idea di una pubblicità malfatta, e anche piuttosto irritante. D’accordo che ci vogliono gli sponsor, ma almeno siano un po’ più seri!
Fortunatamente il resto della mostra è molto più interessante. Le aree tematiche presenti sono quattro: Massimi e minimi, dove si possono vedere in pratica le superfici che minimizzano il perimetro a parità di area, oppure scoprire qual è il modo più economico per unire tra loro tre punti; visualizzazione, con tutti i trucchi relativi alla prospettiva – ma sapete che un bambino di tre anni generalmente non riesce a riconoscere una vista prospettica? – con esempi pratici; topologia, dagli anelli Borromei ai problemi di collegamento di tre punti senza intersezioni nel piano o nei nastri di Möbius; simmetria, dove vengono mostrati i vari tipi di simmetria possibile notando come non sono “tutti uguali”.
Aggiungo che i giovani che spiegano le cose dietro i vari esempi sono davvero bravi. Non so se oggi l’atmosfera fosse più rilassata rispetto a quando arrivano le torme di scolari, ma mi hanno dato l’idea di essere davvero interessati a dare spiegazioni e a interagire con dei rompiballe come me e il padre di Anna (rompiballe, non saputelli, almeno in questo caso…). Da un lato, questo rende davvero piacevole la visita: dall’altro, spero che sia un punto di partenza per una didattica della matematica che non spaventi i ragazzi.

Dove sono

Per i curiosi, e sperando non si rovini troppo la mia privacy, ho aggiunto le mie coordinate a GeoUrl. Se ho fatto le cose per bene, c’è il link a destra.
Non so esattamente l’utilità pratica: sono a zero miglia da Gnueconomy, ma lo sapevo già da prima. Tanto Neri non va all’Esselunga di viale Zara :-)

Leggende metropolitane

Occhei, riconosco che non è molto natalizio, ma tant’è.
Dovete sapere che a Auckland esiste un ristorante che si chiama Pompino. Ho provato a vedere in rete se c’era una spiegazione di come è stato dato quel nome, e ne ho trovate due: peccato che mi suonino entrambe come bufala.
Ipotesi 1: John Drinnan, 5 settembre 2003. “In Auckland an Englishman and his Filipino partner run a restaurant Pompino­ an amalgamation of Pom and Filipino, apparently unaware the word was Italian slang for a sexual act.”
Ipotesi 2: noizyblog. “A recently opened central Auckland restaurant has left a bad taste with Italian teacher Arduina Cortesi. She says she was horrified to see the name Pompino, a vulgar term for oral sex on the Queen St restaurant, opposite the Ferry Building. Thinking the proprietors had made a mistake she rang the owner and found he ‘not only knew but thought it was a huge joke and when I suggested otherwise he put the phone down’.
The council told Ms Cortesi it had no jurisdiction over restaurant names.”
Misteri…

Buone feste

O tu che passi da queste parti, accetta benigno i miei migliori auguri di [inserisci la cosa bella che preferisci]!

sempre meglio!

Installato il simpatico programma Micro$oft di controllo sicurezza, scopro che miracolosamente Windows Update adesso funziona. Questo non è poi così strano, come ben sa chiunque abbia a che fare con i calcolatori. Non è nemmeno strano che mi dia un allarme rosso perché ho dei file system non NTFS (ad esempio, quelli con linux…).
Un po’ più strano è che il tool mi dica che ci sono delle patch di sicurezza che non ha trovato, ma Windows Update dice che almeno per la sicurezza sono a posto. Che si mettessero un po’ d’accordo!

Macché scienza e scienza!

Seguendo Larry Wall, io ho sempre affermato che l’informatica è un’arte.
Essendo bloccato con il Windows Update, stamattina faccio un’ultima prova e mi connetto via modem. Risultato: funziona tutto perfettamente.
Bravo furbo, mi direte voi: il tuo firewall bloccherà qualcosa!
Peccato che qui in ufficio io abbia due portatili: d’accordo che quello aziendale ha 2000 e non XP, ma è collegato alla stessa rete, ed è tranquillamente riuscito a fare gli aggiornamenti di sicurezza.
Ribadisco: arte, non scienza.
Aggiornamento: il collega del piano di sopra mi ha confermato che XP ha un “controllo di licenza” che sballa quando si ha un proxy con NAT; occorre quindi cercarsi Hfnetchk dal sito Microsoft, lanciarlo in locale, e poi prendersi le patch a manina. Come sempre, avere i programmi ufficiali non solo non aiuta, ma incasina.