Ci abbiamo messo solo diciassette mesi, ma ieri Silvio ha consegnato a Carl’Azeglio il primo esemplare della Bandiera Nazionale Codificata, il quale “ha espresso vivo apprezzamento per la soluzione del problema della codifica dei colori della Bandiera Nazionale, nel rispetto della tradizione bicentenaria del Tricolore italiano, simbolo dei valori fondamentali della Patria e delle sue istituzioni.” (lo dice lui stesso!)
I pignoli potranno essere interessati a sapere che il verde ha come codice 17-6153, il bianco 11-0601 e il rosso 18-1662. I numeri non sono usciti oggi al lotto.
Ma la cosa più divertente almeno per me è stata scoprire che la commissione che ha codificato i colori era presieduta dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale, il cui cognome è… Granata. Chissà se c’erano anche dei Rossi, Bianchi, Verdi nella commissione!
Proposta modifica codice penale
Oggi abbiamo iniziato a verniciare il nostro box, per vedere se rimane meno polvere. Ieri Anna aveva lavato per terra, e tolto le biciclette, che aveva lasciato (legate, visto che non si sa mai) nella rampa dei box al primo piano interrato, in un posto dove in teoria dovremmo mettere lo spazio ufficiale per le bici, e dove da un paio di mesi ce n’è una scassata di non si sa chi.
Stamattina iniziamo il lavoro, poi tra una mano e l’altra vado a vedere le bici e scopro che:
– ad Anna hanno tolto il sellino (presumo per fregare il led posteriore che le avevo comprato e che faceva più giochi di SuperCar; ma il sellino comunque non si trova)
– a me hanno strappato il magnete del ciclocomputer. Notate che hanno lasciato il computer vero e proprio: peccato sia inutilizzabile.
Chiaramente è qualcuno che ha un box in questa casa, visto che era assolutamente impossibile sapere che proprio ieri Anna avrebbe lasciato lì le bici, che non sono visibili dalla strada. I nostri amati dirimpettai sono in vacanza dall’inizio della settimana, a quanto ne so.
Come da titolo, per certa gente secondo me occorrerebbe una pena tipo essere appesi per le palle (nel caso siano maschi, per le donne ci devo ancora pensare su). Una delle cose che mi fanno maggiormente incazzare è il vandalismo per il gusto di farlo.
sysadmin appreciation day
Essendo l’ultimo venerdì di luglio, oggi dovrebbe essere la festa dell’amministratore di sistema.
Peccato che non possa testare la versione lobotomizzata del programmone in fase di dismissione – versione che avevo scritto un anno fa – perché l’ambiente di test è stato spento, e adesso mi dice “licenza non valida” (nemmeno “scaduta”).
Peccato che non riesca a testare la versione sul sistema di esercizio, perché mi arriva un errore che non riesco a comprendere su un software sottostante di cui non conoscevo nemmeno l’esistenza.
Peccato che – quando ho provato a far finta di niente e sostituire al vecchio sistema il nuovo – funzionicchiasse, ma non potessi esserne certo, quindi ho rimesso su il vecchio, seguendo il vecchio detto “mai fare modifiche il venerdì pomeriggio”.
Peccato che certe parti del vecchio sistema (che per fortuna non dipendevano da me) non siano ripartite.
Bel Sysadm Appreciation Day, vero?
Queste sì che sono notizie
Repubblica online: “mappato il batterio dell’acne, più facile la lotta ai brufoli”. Adesso sì che possiamo dormire tranquilli.
la chiesa di John Kerry
Visto quanto qui in Italia parlano della convention democratica – così resta meno da dire dei problemi nostrani – magari vi è capitato di scoprire che Kerry si professa cattolico. Notate negli USA prendono molto sul serio il voler conoscere la religione dei (candidati) presidenti, che generalmente sono battisti o presbiteriani: mi pare ci sia stato solamente un ateo professo, e i cattolici sono stati sdoganati solo con l’altro JFK.
Ho beccato questo articolo del Weekly Standard (immagino di ispirazione repubblicana), in cui si parla della chiesa frequentata dal nostro, il “Centro Paolista di Boston” se non ho capito male. A parte l’immagine buffa di un sit-in contro gli antiabortisti davanti a una chiesa cattolica, è interessante leggere come riescano a recitare un Credo tagliando i pezzi sulla “Chiesa una, santa, cattolica e apostolica” e soprattutto su “Gesù Cristo unigenito figlio di Dio”. Non so, l’articolo sembra scritto da uno dei nostri giornalisti vaticanisti, che non sanno che appena ci si allontana dalle Alpi l’accordo con il Vaticano è molto più formale che altro…
insulti in latino
Per la serie “fino a che ci puoi sparare parolacce, una lingua non è davvero morta” consiglio a chi non si scandalizza di dare un’occhiata alla pagina degli insulti latini, con comoda traduzione in inglese.
Ho dei dubbi su certe costruzioni, a dire il vero.
La vera storia dell’ultimo re socialista (libro)
Roy Lewis è abbastanza noto agli italiani per Il più grande uomo scimmia del Pleistocene, che ha avuto un certo successo una decina di anni fa. Questa volta (Roy Lewis, La vera storia dell’ultimo re socialista, Adelphi Fabula, pag. 248, ISBN 8845910024, 12.39 €, trad. Carlo Brera) si è cimentato in una ucronia, vale a dire “cosa sarebbe successo se…”. Nel nostro caso, le rivoluzioni del 1848 non furono sconfitte dalla reazione, ma i socialisti britannici riuscirono a consolidare un mondo egualitario, sotto l’occhio di un’elite separata che continuava a sviluppare nuove invenzioni, tenendole però per sé in modo da non “turbare lo sviluppo”. Ma anche in questo mondo parallelo gli inglesi non possono fare a meno di un re, anzi di un Cittadino re: il libro racconta appunto la storia vista dagli occhi del re-imperatore Giorgio Akbar I, che avrebbe tanto preferito fare il matematico e non il finto regnante.
La Storia però tende sempre a tornare sul suo tracciato, così troviamo ad esempio Churchill, e gli equivalenti di Roosevelt e John Kennedy. E Lewis sembra avercela sia con il socialismo che con il capitalismo, ciascuno dei quali non è capace a risolvere i problemi dell’umanità. Insomma, nonostante l’indubbia piacevolezza del libro rimane questa vena triste, se non addirittura qualunquista.
i sogni NON son desideri
Ora, capisco che io possa sognare Mike Bongiorno: ieri sera Anna faceva zapping e a un certo punto ce lo siamo trovati. Capisco anche che se sogno di lui, mi tocca rispondere a una serie di quiz. Ma perché, avendo sbagliato due risposte su dieci, il premio che vinco è un bandierone di Forza Italia? Anzi, un bandierone 1.50×3 metri con asta inclusa, sfondo bianco e all’interno una serie di bandiere e stemmi vari del coso di Silvio B. A dire il vero avevo anche una specie di cabina impacchettata, che pesava un accidente e stava al pelo nel montacarichi lì vicino.
Ma quello che è peggio è che mi sono svegliato e riaddormentato, e dopo un po’ ho sognato di leggere un libro di psicologia o giù di lì che raccontava proprio di quel tipo di bandiera, e ho pensato nel sonno “però! proprio quando l’ho vinta!”
Dire che non avevo nemmeno mangiato pesante…