Così domani gli assistenti di volo Alitalia hanno deciso di scioperare dalle 11 alle 15 rifiutando di passare a dare il bicchiere di cocacola e i tre biscottini a chi vola, e l’azienda ha minacciato la denuncia perché siamo ancora in periodo di garanzia.
Mah. Visto quello che danno, non credo ci saranno veri disagi…
(tanto mercoledì e venerdì andrò a Roma in treno :-) )
_Pensa a Fleba_ (libro)
Iain Banks è un esponente della fantascienza anni ’80. Eppure questo primo romanzo del “ciclo della Cultura” (Iain M. Banks, Pensa a Fleba, Fanucci Solaria 2002 [1987], p. 520, € 15.40, ISBN 88-347-0820-2, trad. Roldano Romanelli) a me ha fatto venire in mente le grandi saghe del passato, dal John Carter di Burroughs ai non-A di Van Vogt. Ovviamente lo stile è di quelli che fanno le cose in grande, con le guerre galattiche che impegnano migliaia di pianeti, distruzione di orbitali dove abitano miliardi di persone, astronavi così enormi da contenere tutta una serie di hangar per le riparazioni di astronavi normali, e così via. Non ci si può aspettare dalla storia altro che una serie continua di cambiamenti di scena, con la trama generale piuttosto sottile: ma bisogna ammettere che il libro si lascia leggere con piacere, aiutato anche dalla traduzione precisa.
Mi sto rammollendo
Atti Giudiziari
Domenica sera abbiamo controllato la buca delle lettere. Ce ne dimentichiamo spesso, ma in fin dei conti eravamo arrivati sabato notte, e quindi non è che fosse successo chissà cosa ad aspettare un giorno. Tra i pacchi di pubblicità mi sono trovato una busta verdolina “Posteitaliane” con il mio indirizzo scritto a mano. Apro la busta e trovo un foglietto verdolino simile a quelli che mi imbucano sempre quando ricevo una raccomandata, e che era in effetti un avviso di raccomandata giacente: non però una raccomandata semplice, bensì degli Atti Giudiziari.
Devo dare atto alle Poste che stanno cercando di proteggere la privacy della gente, soprattutto nel caso in cui sia il portiere a ricevere la posta per il palazzo… almeno fino a che il portiere non riceverà lui stesso uno di questi avvisi e saprà così riconoscerlo al volo. Ad ogni modo la cosa più preoccupante era legata alla località di provenienza della raccomandata: Lamezia Terme. Non ci vuole poi molto a temere uno scambio di persona e ritrovarsi così in un’inchiesta anti ‘ndrangheta…
Ieri verso mezzogiorno, approfittando del fatto che ero in ferie, io e Anna siamo andati all’ufficio postale e abbiamo ritirato la simpatica busta, sempre dello stesso verdolino. La apro, e scopro che il catasto di Torino mi avvisa (automaticamente) che un certo immobile al mio vecchio indirizzo torinese è mio per un sesto, e che ho sessanta giorni di tempo per presentare ricorso. Non ci sono bollettini di pagamento allegati. Provo a sentire mia madre, che prima di Natale si era lamentata perché aveva ricevuto una botta di ICI arretrata da pagare per un’appartamentino che teniamo in affitto, e mi dice che ha ricevuto pure lei la lettera, ma non sa cosa sia.
Intanto, prendendo la posta mentre tornavamo a casa – ve l’ho detto che non guardiamo mai! – trovo un’altra busta verdolina più un avviso di raccomandata standard che arriva da Milano. Vabbè, mi dico, tanto il mio ufficio postale è aperto fino alle 19, nel pomeriggio tornerò a prendere anche questa roba. Scopro così che l’avviso normale era semplicemente un memento per l’altro (buono a sapersi, quindi butterò via il secondo che mi arriverà oggi o domani) e che il secondo Atto Giudiziario era quasi identico al primo, se non per il numero di catasto e la dimensione dell’immobile. Alla fine ho capito – spero – l’arcano. Possediamo due posti auto che erano stati male accatastati, tanto che noi abbiamo sempre pagato per un altro box; quest’autunno finalmente era stata fatta la correzione (e adesso dobbiamo ripagare il notaio per rifare l’atto…) e quindi lo Stato ci comunica la cosa. L’unico problema sarà ora capire cosa dobbiamo fare per spiegare che ci abbiamo comunque pagato le tasse sopra…
Problemi di personalità PC
Visto che il mio pc continua a bloccarsi, avevo pensato di provare ad aggiornargli i driver andando al sito Asus. Il guaio è che al primo tentativo di lancio del setup (lo ammetto, direttamente da WinZip) mi è andato addirittura in schermo blu; al secondo mi ha detto che non ho una motherboard Asus. Ciò non è bello.
a seguito di democratica votazione
Il nostro contratto di lavoro è scaduto a fine dicembre (o era fine ottobre? non ricordo esattamente). Nulla di così tragico, intendiamoci. Quello che mi preoccupa di più è il lessico usato dal rappresentante sindacale per dire che nell’assemblea che si è tenuta a Santa Palomba – noi siamo esclusi, qui nelle colonie penali rozzanesi – si è votato sulla bozza. Testo testuale:
I lavoratori a seguito di democratica votazione si sono espressi nel seguente modo :
(sì, lo so, lo spazio prima dei due punti lo si mette in francese ma non in italiano. Ma visto che il delegato RSU fa appunto Francese di cognome, quella gliela posso lasciare andare)
Quando leggo un testo del genere, la prima cosa che mi viene in mente è il Mondo Piccolo, con Peppone che quando deve preparare un discorso seppur minimo inizia con una serie di paroloni e frasi fatte affastellate alla bell’e meglio. Qui lo posso fare perché mi ci diverto e se non vi piace come scrivo basta che non mi leggiate, ma in un caso come quello che ci voleva a scrivere ad esempio “La bozza di piattaforma è stata messa ai voti, col seguente risultato:”? È ancora un testo bello formale, ma almeno non siamo “a seguito di democratica votazione”…
Che intelligenza hai?
Tra i tanti quizzini che si trovano in rete, direi che il più gettonato tra Natale e Capodanno è stato questo What kind of intelligence do you have?.
Purtroppo non so dirvi quali siano i risultati possibili, e nemmeno se esista il responso “mi dispiace, ma tu di intelligenza non ne hai”. Posso comunicare però che io non risulto avere un’intelligenza logico-matematica, né musicale, ma bensì linguistica. Potrebbe anche essere vero, fate voi. Però l’idea di poter fare l’avvocato o il politico mi preoccupa, e sullo “spiegarmi bene” avrei dei dubbi…
spinta evolutiva dei calzini
Anna ancora a suo tempo definì che io avrei dovuto indossare solamente calzini blu e lunghi. Esistono vincoli peggiori nella mia vita, quindi ho acconsentito… e poi qualche volta riesco a contrabbandare nero e antracite come colori validi.
A questo punto sta però sorgendo un problema. Non tutti i calzini sono uguali, anche se blu e lunghi: quindi devo stare attento quando li rimetto nell’armadio ad accoppiarli correttamente. Sono convintissimo di farlo: peccato che in questo momento, dopo l’ultima lavatrice, scopro di avere ben sei calzini spaiati. La spiegazione più immediata, che i dispersi siano rimasti nella cesta della biancheria, non è valida; le differenze tra i calzini sono poi piuttosto visibili, e quindi è anche improbabile che abbia messo assieme tutti quei calzini diversi. Insomma, abbiamo una prova empirica del darwinismo?