Un'altra Amina

Chi mi conosce sa che non mando in giro appelli vari, che nella maggior parte dei casi sono bufale oppure sono tristemente scaduti. Questa volta faccio un’eccezione perché conosco bene chi ha scritto l’appello qui sotto (siamo stati compagni di scuola) e mi ha confermato che il suo è un racconto in prima persona.
Lascio la parola a lui:


From: Andrea Stroppiana
Date: Apr 21, 2005 5:45 PM
 
Cari amici,
L’ONG per la quale lavoro ha un progetto in Yemen di diritti umani che io seguo in prima persona. Avvocati volontari difendono gratuitamente bambini e donne in conflitto con la legge.
Abbiamo un caso disperato una ragazzina, Amina Tuhaif, che in maggio sarà fucilata. I nostri avvocati hanno tentato di tutto e ora è in momento della protesta che resta l’unico strumento che abbiamo per salvarle la vita. L’ho conosciuta in carcere a Sana’a in Aprile. La legge yemenita, la costituzione del paese e la stessa Sharia sarebbero dalla nostra parte, ma la situazione senza una spallata non si sblocca, i giudici si sono decisi a dare una punizione esemplare a questa donna che si proclama innocente in quanto donna (14 anni al momento del supposto delitto)
Il file in Italiano (Amina Al Tuhaif) racconta la storia e chi lo può pubblicare ovunque si possa fare, lo faccia e mi faccia sapere, che lo comunico all’ambasciata yemenita a Roma, ma senza modificare il testo per favore, non vogliamo articoli scandalo più di quello che già sono!!!!!!!!!!!! Il file in inglese è invece una comunicazione da inviare con internet in Yemen, gli indirizzi sono sul file stesso all’inizio.
Siamo un po’ in ritardo, ma conto su di voi, su ciascuno di voi.
Grazie


Oggi è il 22 aprile 2005. Fate i vostri conti.

<em>Sta scherzando, Mr Feynman!</em>

[copertina]Feynman fu sempre una persona diciamo eccentrica, e sicuramente pronta a fare qualunque
cosa pur di stupire. In questo libro (Richard P. Feynman, Sta scherzando, Mr. Feynman!, Zanichelli Le Ellissi, p.348, €, 34.80, ISBN 88-08-03718-5, trad. Sylvie Coyaud) racconta tutto quello che ha fatto, dallo scassinare le casseforti durante la seconda guerra mondiale al suonare in un complesso di samba brasiliano a Rio; dal decidere di fare il pittore al divertirsi nei topless bar. Leggendo le pagine resta sempre la voglia di prendere Feynman a schiaffi perché troppo saccente. Direi che è persino peggio di me, e dire che non è così semplice! Certo che di avventure ne ha avute davvero parecchie, ben più di quanto si potrebbe pensare che capiti a una persona. Il libro ha secondo me due pecche, però. Innanzitutto il prezzo obbrobrioso: d’accordo – e anche qui, insomma… – che è un’edizione rilegata, ma è l’unica a disposizione per chi vuole comprarselo. Poi c’è il testo. Scorre sicuramente bene, anche se il “rock duro” fa un po’ ridere. Ma nel colophon trovo scritto “revisione scientifica di Antonella Fruscione”. Non so quanto la fisica presente sia stata revisionata, si sa che non la capisco in ogni caso. Ma c’è un capitoletto dove Feynman racconta il suo successo nel calcolare a memoria alcuni valori di ex. Garantisco che la traduzione dei termini matematici è assolutamente casuale.

Ratzinger

A parte tutte le battute che si sono sprecate sul nome, vorrei spezzare una lancia a favore del Benedetto XVI, da pessimo cattolico romano quale io sono.
Come papa di transizione, avrei di gran lunga preferito Martini, perché è una persona che ha dimostrato di sapere ascoltare; d’altra parte, avremmo potuto avere Ruini che sarebbe stato molto peggio. Che dire del PapaUmpa? Una cosa che mi pare sfugga a molti è che tutto quello che un cardinale fa per prepararsi il posto (nel nostro caso, gli anni come Prefetto per la Congregazione per la Fede prima, e le uscite “elettorali” degli ultimi mesi) sono appunto una campagna elettorale. Però quando sei papa, a parte dare un po’ di posti curiali a chi ti ha votato, hai due grossi vantaggi rispetto a un presidente o re qualunque. Non ti dovranno più rieleggere né rischi un voto di fiducia; e non hai eredi cui assicurare un posticino o posticione. La mentalità tedesca – che a me in generale piace, sarei dovuto nascere prussiano – dovrebbe essere un plus, soprattutto se non cederà alla tentazione di cercare di fare il piacione: tanto il carisma di Wojtyla non ce l’ha :-)
Insomma, credo (e spero) che saremo favorevolmente sorpresi.

esami di guida

Trafiletto su City di oggi. Un settantenne sudcoreano, tale Seo Sang-moon, ha superato l’esame di teoria per la patente al 272.mo tentativo.
Fin qua nulla di troppo strano, almeno per le notizie di un quotidiano gratuito: però pensare che il tipo, analfabeta, abbia imparato le regole del codice attraverso i test (“ogni fallimento mi insegnava qualcosa di nuovo”) mi preoccupa un po’.

Le fumate del conclave

Dai che ci va ancora bene che in questo momento le micropolveri a Roma sono sottosoglia. Pensate sennò ai problemi diplomatici che potrebbero sorgere con questo fumo… Sì, sarà anacronistico, ma fa tanto folklore, e non vedo perché abolire la tradizione.
Modernizzarla però sì. Che questo fumo non si capisce mai di primo acchito se è bianco o nero, e può capitare che la gente applauda per sbaglio: Ciò Non È Bello. Perché allora non passare al colore? Fumata verde, habemus papam; fumata rossa, c’è da aspettare un po’. Se le Frecce Tricolori riescono a fare la bandiera italiana con gli scarichi dei jet, sarà ben facile mettere qualche candelotto nella stufa, no?
L’unico problema che vedo è se l’addetto alla bruciatura delle schede è daltonico, e qualche cardinale buontempone gli sostituisce le fascette che indicano il colore. Ma sono certo che lo Spirito Santo ovvierebbe anche a questo.

il punto politico odierno

Il nostro Presidente del Consiglio a quanto pare sta applicando la famosa Ostrichpolitik: fino a che non va a trovare Carl’Azeglio, la crisi di governo non esiste. Dirò di più: ha perfettamente ragione. Occhei, non è stato educato far tornare prima dalla Bulgaria Ciampi, che ha dovuto far riassettare in fretta e furia le stanze al Quirinale per nulla: ma è anche vero che tanto nel weekend è piovuto, quindi non è che si sia perso chissà quale programma a Castelporziano. Magari non è nemmeno bello avergli fatto rimandare la riunione del Consiglio Supremo di Difesa, ma tanto nessuno sa esattamente a che serva.
Perché Silvio ha ragione? per la banale ragione che una crisi di governo si apre quando il governo non ha la fiducia in Parlamento. Ora, i coccodè, pardon ciccidì, hanno spergiurato che loro continueranno ad appoggiare il governo; tra ministri, viceministri e sottosegretari ne sono comunque rimasti così tanti che si riesce tranquillamente a tappare i buchi; quindi dov’è il problema? L’opposizione non ci prova nemmeno a chiedere un voto di fiducia, perché poi rischierebbe davvero che il governo caschi, e senza conoscere i risultati delle regionali in Basilicata, notoriamente una regione chiave, votare a giugno sarebbe un’incognita.
Peccato che questo non sia un conclave: sarebbe molto bello chiudere tutti in una delle ville berlusconiane fino a che non escono con una soluzione. Se tutto va bene, riusciremmo a congelare tutto per un anno, in modo che l’attuale governo non faccia nulla: dovrebbe essere un miglioramento.
Ps: per chi tentasse di leggere il futuro sui fondi (pubblicitari) delle pagine di repubblica.it, posso dire che i collegamenti sponsorizzati dieci minuti fa riguardavano siti di prestiti (chiaro riferimento alla necessità di una manovra aggiuntiva), mentre ora si parla di tende e zanzariere, per scacciare via quei tafani ex-democristiani. I prestiti restano sempre nel “vedi anche”, insieme a
“benessere” (?), regali (??) e viaggi a londra. Silvio, chiedi aiuto al tuo amico Tony!

Da che pulpito

Sul suo editoriale odierno sulla prima pagina di Repubblica, Scalfari si lamenta che in Vaticano «si amministra la religione da parte di un gerontocomio nel quale i settantenni sono considerati giovani e i sessantenni poco più che ragazzi.». Scalfari, lo dice.