Uno potrebbe immaginare che il venerdì santo i giornali, anche se gratuiti, non abbiano penuria di notizie: però City non ha potuto fare a meno di citare la “formula per il sedere (femminile) perfetto”, tirata fuori da un certo David Holmes, docente di psicologia della Manchester Metropolitan University che a quanto pare sta trovandosi una nicchia anche alla BBC.
Il problema non è tanto scriverlo oggi, anche se è da una settimana che si trova l’articolo in rete, quanto l’idea di una formula: per chi non può farne a meno, il LIVELLO DI PERFEZIONE (l’hanno scritto maiuscolo loro!) è dato da (S+C)(B+F)/(T-V), dove V è il rapporto tra fianchi e vita, e gli altri valori, da dare in una scala da 1 a 20, sono rispettivamente “overall Shape”, con modello ideale di forma quello di una pesca; “Curviness” (più è rotondo, meglio è); “Bounciness” (lo sballonzolio, anzi la sua assenza); “Firmness” (sodezza); “skin Texture” (l’assenza di cellulite). Il tutto ricavato mediante un sondaggio di autovalutazione su 2000 donne.
Posso solo essere d’accordo con Cory Silverberg: che almeno serva ad abituare i ragazzi a fare i conti!
Chiamatemi Kowalski. Il ritorno
All’ultima recita milanese, siamo riusciti a vedere Paolo “Little King” Rossi con il suo spettacolo 2006, che però, come dice il nome stesso, è una rivisitazione del primo spettacolo che lo rese noto al pubblico: Kowalski (per i curiosi, è il cognome di sua nonna. Da piccolo, Paolo avrebbe voluto chiamarsi così e non Rossi, e ci credo!) Alcuni pezzi sono quindi reperti del passato, più o meno noti tanto che potevo pronunciare le battute in contemporanea; altri sono stati rivisitati, oppure creati all’ultimo momento come tutti quelli sui risultati elettorali.
Paolo Rossi ieri ha affermato di avere l’influenza e 38 di febbre; non posso garantire sulla veridicità dell’affermazione, anche se si è indubbiamente ingarbugliato più di una volta uscendone fuori con un aplomb invidiabile, ma ad ogni modo l’abbiamo visto scoppiettante, a differenza dell’ultima volta. Come sempre lo spettacolo è finto-improvvisato, nel senso che sembra lasco ma è chiaro che è tutto preparato dalla A alla Z. La band musicale, con Syria come vocalist e i musicisti Emanuele DellAquila, Alex Orciari e Marco Parenti, è un supporto ottimo.
flussi elettorali
Mantellini segnala due documenti di SWG sulle considerazioni postelezioni.
Personalmente ho trovato il primo un po’ deludente. La spiegazione per cui i sondaggi e gli exit poll si sono rivelati farlocchi può essere riassunta così: (a) “limpossibilità di monitorare, o meglio arrivare ad alcuni segmenti dellopinione pubblica”; (b) “lincremento significativo dei voti validamente espressi”; (c) “la tendenza (superiore a quella tradizionalmente e fisiologicamente registrata) a non dichiarare correttamente la propria preferenza o orientamento al voto”. Così spannometricamente, il punto (a) dovrebbe dare un effetto noto e quindi già considerato nelle stime prodotte; il punto (b) avrebbe dovuto essere considerato non tanto nei sondaggi, che sono ex ante, ma in fase di exit poll; e in fin dei conti i famosi americani l’avevano anche detto; il punto (c) si può tradurre come “cattivoni! non hanno fatto come al solito!” che non è esattamente il massimo.
Il meglio lo si raggiunge con la frase «Fin dora è certo è che i sondaggi hanno rilevato correttamente la distanza (quattro punti percentuali) tra centro sinistra e centro destra, ma in termini relativi e non assoluti». Qualcuno riesce a spiegarmi cosa significa?
Molto più interessante invece il secondo testo, che presenta i risultati grezzi dell’instant poll che ha condotto insieme a Libero (portale, non giornale). In pratica, si vede che i votanti volontari sono più estremisti, il che non è così strano: Rifondazione e AN prendono il 3% in più e la Rosa nel Pugno (che è estremista in una direzione ortogonale a quella destra-sinistra :-) praticamente raddoppia i consensi, passando dal 2.6 reale al 5 simulato. L’errore vero si ha con i partiti di centrodestra: la Lega raccoglie on line un punto in meno, l’UDC più di due punti in meno, e Forza Italia ben quattro punti. Il mio commento personale: o gli elettori del Polo hanno paura di essere sgamati da chissà quale diavoleria informatica, o almeno una delle Tre I berlusconiane ha avuto un esito subottimale :-)
Detto tutto questo, trovo molto interessante il fatto che un sondaggista abbia voluto mettere così in pubblico le sue considerazioni, anche quando non concordo con esse. È comunque un segno di attenzione.
Google Calendar
Con un po’ di ritardo rispetto alle aspettative, è uscita la versione Google dell’agenda: la trovate a http://www.google.com/calendar (o calendar.google.com se preferite)
Da un primissimo sguardo non mi pare ci sia nulla di sensazionale, se non la possibilità di avere più agende personali – così si può dare l’accesso a sezioni diverse a persone diverse – e naturalmente l’integrazione a gmail, oltre a cosette buffe come l’agenda mobile che ti fa sempre vedere i prossimi n giorni con n che definisci tu.
Come sempre occorre avere un account google: nel caso, basta chiedere e se ne fornisce uno. E come (quasi) sempre, al momento l’interfaccia è solo in inglese. Attenzione infine alla lentezza…
Küng e Ratzinger
Oggi La Stampa pubblica un intervento di Hans Küng a proposito di papa Benedetto XVI. Non che ci sia nulla di veramente nuovo, ma è interessante leggerlo dopo avere fatto la tara alle affermazioni “il papa non capisce un tubo”. In pratica, Küng dice che Ratzinger è un conservatore e loro due sono in disaccordo su tutto, ma almeno Ratzi è uno studioso e c’è qualche speranza che prenda delle decisioni “buone” (secondo Küng, chiaramente).
Sottinteso: Wojtyla era un mistico e non capiva assolutamente nulla. Fortuna che adesso c’è un tetesko, ancorché bavarese.
Manualetto di campagna elettorale (libro)
Quando ho visto il nome dell’autore ho subito pensato che il libro fosse una parodia. Invece no: l’autore è il fratello minore di Cicerone, che gli scrisse questo libretto (Quinto Tullio Cicerone, Manualetto di campagna elettorale [Commentariolum petitionis], Salerno editore “Faville” 20062, pag. 276, 14, ISBN 88-8402-515-X, trad. e note Paolo Fedeli) su come fare per riuscire a farsi eleggere console nel 64 a.C. Molti di questi consigli sono utilizzabili ancora oggi, e quindi non è un caso che il libro sia stato ripubblicato in prossimità delle politiche del 2006.
Il guaio è che questo è per l’appunto un “commentariolum”, quindi occupa poche pagine. Anche rimpolpandolo con il testo a fronte e aggiungendo un’introduzione forse più lunga del testo, occorreva ancora inserire del materiale e così possiamo trovare anche due testi del Vero Cicerone: la concisa Lettera ad Attico, scritta mentre pensava di entrare in campagna elettorale, e l’orazione In difesa di Murena, tenuta mentre era console e a favore di un altro candidato al consolato. Vabbè, anche questi testi sono a loro modo interessanti. Ma nonostante introduzione e note in gran copia, confesso di non essere riuscito a trovare uno schemetto conciso che spiegasse quali erano le cariche elettive nella Repubblica e soprattutto come avvenissero effettivamente le elezioni al consolato. Chissà, forse non sono state ritenute sufficientemente degne.
Assemblea Telecom
Dopo l’assaggio di lunedì (ma tanto Telecom Italia Media non se la fila nessuno) oggi è il gran giorno dell’assemblea degli azionisti Telecom Italia. Come mi ha fatto notare Ugo, lo aveva già scritto Beppegrillo™, facendo i suoi soliti millenovecentocinque commenti (alle 11:40 di oggi, per amor di precisione)
Stamattina all’ingresso c’erano un paio di striscioni tenuti senza troppa convinzione, all’interno una serie maggiore del solito di parcheggi interni bloccati, improbabili bodyguard che assomigliavano tanto a quelli di Matrix, fotografi che si piazzavano più o meno ovunque, colleghi che cercavano da vedere qualcosa dalla finestra davanti alla mia scrivania senza vedere niente perché il mio davanzale è pieno di roba.
Per i curiosi, MTP è arrivato alle 11:10. Non saprei dire con che auto, però mi dicono che non ha parcheggiato secondo le strisce :-)
ufficio oggetti smarriti
Stasera, mentre rientravo a velocità non troppo sostenuta per timore che il manubrio della bici saltasse di nuovo (non l’ha fatto, e tra l’altro non riesco nemmeno a capire come sia successo stamattina: quella vite è lunghissima, e oggi gli ho fatto fare sì e no un paio di giri) ho visto per terra sull’Alzaia un abbonamento di quelli elettronici ATM. Essendo io in fondo in fondo un Bravo Ragazzo mi sono fermato, l’ho preso e l’ho portato all’ATM Point di Cadorna, nella speranza che loro (che dovrebbero avere i dati anagrafici) lo riconsegnino al proprietario.
Mettiamola così: se Mattia Cozzolino passerà mai di qua senza che quell’abbonamento gli sia stato restituito, sappia che non è colpa mia.