ma-ni-fe-stia-mo!

[.mau. vessillifero] Oggi i dipendenti del gruppo Telecom (e quindi il Vostro Affezionato) erano in sciopero contro il piano industriale di Tronchetti Provera, o per la precisione quello che sembra essere il suo piano, visto che è ancora tutto fumoso; la parola “industriale” possiamo però toglierla tranquillamente. Lo sciopero comprendeva anche una manifestazione, anzi due: i Cobas a Roma e la Triplice qui a Milano. Considerando che tanto era abbastanza chiaro che al top management dello sciopero non gliene poteva fregare una cippa, e che il tutto era fatto a nuora perché suocera intenda, mi sono affrettato a presenziare.
Il concentramento era alle 9 in porta Venezia: manco a farlo apposta, ieri quando Regina ha fatto pulizia deve avere azzerato il volume della radiosveglia che quindi si è accesa ma non ha emesso suono, e mi sono svegliato in ritardo, tanto che sono uscito di casa alle 8.50. Non che fosse un problema: non pensavo che il corteo sarebbe partito prima delle 10 e quindi, visto che tanto non pioveva anche se il cielo non è che fosse chissà che cosa nemmeno per gli standard milanesi, me la sono fatta tranquillamente a piedi, con la maglietta rossa di ordinanza. Occhei, la maglietta è quella con la scritta “la matematica è un gioco da ragazzi”, ma potevo sempre dire che era una scritta contro la finanza creativa di MTP, no?
Una volta arrivato, mi sono trovato i colleghi del piano di sopra e mi è stata subito cacciata in mano una bandiera (vedi foto sopra), per la serie “tanto sei qua, non hai nulla da fare e sei alto”. No, non è vero: per prima cosa ho incontrato i Cobas che distribuivano un volantino dove non si capiva esattamente se ce l’avevano di più contro Tronchetti, Prodi o la CGIL-CISL-UIL, come del resto è sempre stata la loro storia. A dire il vero mi sono preoccupato un po’, perché non è che ci fosse troppa gente: così ad occhio un trecento-quattrocento persone. Ma ero semplicemente in anticipo: man mano che passava il tempo, infatti, la cima del corteo andava un po’ avanti sui bastioni per fare spazio a chi stava arrivando, e penso che alla fine ci saranno state più di duemila persone a sfilare: non tantissime, ma facevano un bell’effetto per strada. Ci siamo trovati con Massimo, abbiamo preso un caffè, e siamo rimasti in attesa degli altri colleghi, che non spuntavano. Solo alla fine siamo riusciti a telefonare a Franco – cosa non banale, visto il rumore e il fatto che mi ero dimenticato di mettere in carica il mio telefonino – che ci ha detto che erano tutti verso il fondo, e ci siamo così uniti. Bisogna dire che il gruppo rozzanese ex-tutto era ben rappresentato: eravamo in tredici, quindi metà del totale, e credo che in ufficio fosse rimasta una o due persone al massimo. Quando alle 10.15 siamo finalmente partiti, ho fatto come al mio solito l’elastico, su e giù per il corteo fino a quando sono riuscito a trovare il gruppetto degli ex-colleghi cseltini da salutare: devo dire che non mi è sembrato uno di quei cortei “cattivi”, e le facce della gente erano sì incazzate ma nemmeno troppo. Molto peggio erano gli automobilisti bloccati dal nostro passaggio: quando abbiamo attraversato viale Tunisia, il rumore dei clacson sovrastava quello dei fischietti. Ah, a proposito: c’era un tipo un po’ strano che aveva un sacco di fischietti e li vendeva a un euro l’uno. Non so quanti affari abbia fatto, visto che dal pulmino del sindacato uscivano fuori fischietti a iosa…
Noi siamo arrivati in piazza Einaudi verso le 11.15, mentre stava già parlando il primo oratore, immagino del sindacato della gomma visto che si riferiva soprattutto a Pirelli. Dal palchetto nel parcheggio, pieno di gente che non si sapeva bene chi fosse, si sono poi alternati ben due segretari generali (Angeletti per la UIL e Bonanni per la CISL), inframmezzati dal segretario della SLC-CGIL Emilio Bonanni, che a sentirlo così sembrava più prodiano di Prodi quando ha proposto di avere l’ultimo miglio separato per permettere più occupazione… anche se si deve essere accorto di quanto stava dicendo e ha subito aggiunto che però va benissimo se questa nuova società rimane all’interno del gruppo. Angeletti mi sembrava un po’ fuori dalla storia, mentre invece Bonanni è stato di un logorroico da far paura, tanto che molta gente ha iniziato ad andarsene.
Qualche appunto di colore: nonostante in assoluto ci fossero più bandiere della SLC, quelli della Fistel-Cisl sono riusciti a mettersi tutti intorno al palco, dimostrando un’ottima capacità di scelta dei posti più visibili. C’era poi un gruppo di bandiere Uilcom, che formava una specie di ridotta, e addirittura qualcuno con le bandiere UGL; quelli però se ne stavano ben lontani dal centro della manifestazione, forse anche comprensibilmente. Il panettiere dall’altro lato di via Melchiorre Gioia deve essersi fregato le mani, vista la quantità di gente che si è fiondata nel negozio per comprarsi un po’ di pizza al taglio: io sono arrivato al solito troppo tardi, ma tanto mi sono accontentato di un paio di pagnottine, non essendo un tipo troppo pretenzioso. Infine una nota lessicale: la differenza tra CGIL e CISL è chiarissima. Bonanni non si è indirizzato ai lavoratori chiamandoli “compagne e compagni”, ma bensì “amiche e amici”…

Ancora sulle tasse

Non credo che occorra chissà quali conoscenze matematiche per intuire che se la Finanziaria ha (parecchie) maggiori entrate (e poche spese in meno) questo significa che il contribuente in media pagherà di più. È vero che le nuove imposte non sono necessariamente quella sui redditi, ma è il ministero stesso ad affermare che la “rimodulazione” delle aliquote IRE – notato tra l’altro che il verbo “rimodulare” è diventato sinonimo di aumentare? – porterà quasi mezzo miliardo in più all’erario.
Ci vuole un po’ di matematica in più per capire che di per sé è possibile che – nonostante un aumento medio pro capite – il numero di persone che pagheranno meno tasse potrebbe anche essere del 90% (o del 70%, si mettano d’accordo prima); però la cosa è improbabile, e comunque significherebbe che il 30% che paga di più ci perde molto di più di quanto ci guadagni il resto del 70%. Esempio banale: ci sono dieci persone che pagano mille euro ciascuno, per un totale di 10.000 euro. L’anno dopo il totale da pagare è di 10.200 euro, ma sette persone pagano dieci euro in meno, quindi 990 a testa. Le tre persone rimanenti dovranno pagare i 200 euro di aumento e i 70 euro risparmiati dagli altri, e quindi pagheranno novanta euro in più ciascuno.
Intendiamoci: questo è un esempio forzato, ma spero che renda l’idea dei problemi nel tirare fuori numeri a capocchia. Lo faceva Silvio, lo fa Romano: su questo c’è continuità.

Quando manca il senso dell’umorismo

La famosa frase ripetuta nove volte dal nostro PresDelCons è stata messa sotto forma di rap: all’autore è andata anche bene, perché c’era una – spero involontaria – rima in mezzo alla frase, e quindi l’effetto è probabilmente stato simpatico (“probabilmente” perché a me il rap non piace, quindi non so giudicare).
Questo rap è stato presentato nel TG2 delle 13 di venerdì scorso: nulla di così strano, visto il taglio “ggggiovane” di quel telegiornale (leggi, più Novella 2000 che Micromega). Però la cosa non è piaciuta a qualcuno: così quattro parlamentari della maggioranza hanno presentato una richiesta al CdA Rai per valutare se il Tg sia stato colpevole di «vilipendio alle istituzioni», dimostrando così che la mancanza di umorismo non è appannaggio del centrodestra ma è distribuita in maniera assolutamente bipartisan.
Mi sembra doveroso fare nomi cognomi e appartenenza politica dei valenti controllori del servizio pubblico televisivo, come indicati dal Corsera (chissà perché, Repubblica.it non fa i nomi…): Loredana de Petris (Verdi), Giorgio Merlo (Margherita), Gennaro Migliore (Rifondazione comunista), Esterino Montino (Ds). Lo so che se – come temo – non cambierà la legge elettorale non sarà possibile utilizzare il nostro voto, ma non si sa mai.
(vedi anche Mantellini)

più tasse per tanti

Io sono una persona con un reddito medioalto, il che naturalmente non significa al livello dei Ceppalonidi, ma semplicemente qualcosina oltre i 50.000 euro l’anno. Non mi sono messo a fare i conti di quello che succederà con le nuove aliquote IRPEF, anzi IRE, ma sono ragionevolmente certo che pagherò parecchio di più di tasse, non avendo moglie né figli a carico e vedendomi così tagliare tutte le possibili deduzioni. Se devo fare una stima, la differenza sarà tra i cinquanta e i cento euro il mese: il tutto senza contare le tasse locali che sicuramente cresceranno.
Nonostante tutto, non mi lamento più di tanto della cosa: erano i soldi che Berlusconi mi aveva regalato togliendoli a chi guadagna di meno, e adesso torneranno via. Non mi lamento nemmeno per i soliti che continueranno a non pagare tasse: tanto non lo facevano nemmeno prima. Potrei giusto commentare sommessamente che mi sa tanto che i macchinoni dei nulladichiaranti non sono intestati a loro, e che forse i controlli incrociati dovrebbero essere fatti in maniera un po’ più intelligente.
Mi lamento un po’ del fatto che non sia stata introdotta una sesta aliquota: sarebbe bastato un 44% oltre i 200.000 euro. Non chiedevo la luna, ma semplicemente che la differenza assoluta di tasse per una persona che dichiara 100.000 euro e una che ne dichiara un milione non fosse esattamente la stessa cifra. Ma quello che mi fa davvero incazzare è che cerchino di convincermi che io pagherò meno tasse. È una questione di onestà nei miei confronti.
Aggiornamento: secondo il Corsera, avrò un aggravio di meno di 30 euro il mese…

Mi si nota più se arrivo primo o ultimo?

Scopro dal ciclista calmo che è morto Luigi Malabrocca. Ho come il sospetto che tra i miei lettori (a parte il Farfi, ovvio), nessuno sappia chi sia: al momento non c’è neppure una voce su Wikipedia (provvederò al riguardo). Vi consiglio quindi di leggere il coccodrillo della Rosea, per avere un’idea del personaggio.
Perché non è affatto facile arrivare ultimi, che cosa credete? È un po’ come fare zero al Totocalcio, occorre comunque una certa costanza, e non puoi nemmeno ritirarti. Memorabili le sue gare contro Sante Carollo, che nel 1949 riuscì a fregargli l’agognata maglia nera dell’ultimo in classifica al Giro d’Italia; e dire che nella sua carriera ha anche avuto quindici vittorie da professionista, e due titoli italiani di ciclocross, quindi non era esattamente una schiappa.
Dalle poche notizie che ho trovato in rete, credo abbia avuto una vita abbastanza felice; secondo me se la meritava, perché in fin dei conti è stato una delle persone che ha contribuito a formare la leggenda del ciclismo, quando ancora ci si poteva divertire.
Aggiornamento: in effetti, mentre scrivevo questa notiziola qualcuno ha provveduto a rimpolpare wikipedia. Si vede la differenza rispetto a chi come me preferisce il proprio orticello.

ePolis (quotidiano)

Nichi Grauso – qualcuno si ricorda ancora di Video On Line? e qualcuno si ricorda dell’accaparramento dei nomi a dominio a fine 1999? – è tornato da qualche tempo a uno dei suoi primi amori: la carta stampata. Dopo un inizio nella sua Sardegna, e un primo sbarco nel nordest a febbraio, dal 28 settembre ha fatto uscire le edizioni milanese e romana di ePolis. Sì, il sito non è italiano ma sanmarinese, qualunque cosa ciò significhi in pratica.
Ho volontariamente saltato il primo numero che non fa mai testo, preso il secondo di venerdì scorso, e dato un’occhiata oggi al pdf che è in linea: i giornalisti hanno fatto infatti uno sciopero parziale, pubblicando solamente le due nuove edizioni. Innanzitutto non ho ancora capito se è free press oppure no: mi sono trovato la copia sulla scala della metropolitana, ma l’edicola dove ho comprato gli altri quotidiani ne aveva alcuni esposti, al prezzo di 50 centesimi. Non riesco esattamente a capire perché uno dovrebbe acquistarlo… Il formato è quello tipico della free press, però la cura e la foliazione sono maggiori. Ci sono quarantotto pagine, la pubblicità sembra meno invasiva dei quotidiani gratuiti e nel numero di venerdì mi pareva che il target fosse anche un po’ più elevato. Sulla copia online, a dire il vero, la qualità pubblicitaria era calata parecchio.
Gli articoli sono più ampi che nella free press, e sembrano articoli veri e propri, non agenzie rimesse in sesto alla bell’e meglio. Ho persino visto qualcosa che assomigliava a un approfondimento, che naturalmente è assolutamente vietato nel modello standard dei quotidiani gratuiti. Ci sono però pagine, tipo le lettere dei lettori, che sono assolutamente identiche a quelle che potremmo leggere su Metro e simili. La parte milanese è molto ben curata, e credo voglia essere uno dei punti di forza del quotidiano.
Come tendenza politica, anche se le feste di inaugurazione hanno avuto come madrine Serena Dandini a Roma e Lella Costa a Milano, il quotidiano mi è sembrato tendere più verso destra, ma quella destra liberale alla Montanelli che oggi non è più rappresentata in Italia; potrebbe essere un modo per recuperare una nicchia di lettori che non si sente rappresentata da Libero e Il Giornale.
Commento finale: boh. Come ogni via di mezzo, è da vedere se riuscirà a erodere lettori, oppure farà il proverbiale vaso di coccio.

inutilità

Non avendo molto da dire, vi segnalo un paio di siti assolutamente deliranti, in un modo o nell’altro.
gabbly.com/ ti permette di vedere un sito e contemporaneamente avere una finestra di chat con tutti quelli che lo stanno guardando attraverso gabbly. Basta scrivere il nome del sito che ti interessa: ad esempio, http://gabbly.com/xmau.com/notiziole ti farà vedere questa paginetta (si fa per dire, immagino che la maggior parte di voi mi legga via RSS) e assieme una finestrina di chat. Tutto molto web2.0, immagino; funziona con Firefox e IE, ma non con opera.
stendibiancheria.net è un sito dedicato… al bucato. Per la precisione, ti dà (il default è per Milano, ma puoi anche saperlo per Torino Roma Napoli Capri (?) Nagoya (??) e altri) un “indice di bucato” che ti dice quanto è probabile che i tuoi panni si asciughino, sempre che non si sia moderni. Ci sono dei problemi con l’interfaccia, 21.11 celsius non suonano bene, ma l’idea è simpatica… e sufficientemente fuori di testa. (E bisogna dire che chi gestisce il sito risponde molto in fretta!)