Io ci vorrei anche, andare all’assemblea Telecom di lunedì prossimo. Ma secondo voi riesco a contattare la mia banca on line per chiedere la documentazione di possesso delle azioni? Macché. Per email niente da fare; oggi ho riesumato la mia password telefonica (che non usavo da ottobre 2005), ma dopo un quarto d’ora di attesa ho lasciato perdere.
Non è che qualcuno ha un insieme di istruzioni specifico per riuscire a saltare il passaggio “telefona alla banca”?
Anniversari
Giusto un anno fa veniva arrestato Bernardo Provenzano. Purtroppo in quest’anno è cambiato ben poco nella lotta contro la mafia, esattamente come in quest’anno è cambiato ben poco l’operato del governo.
Però si sa, gli anniversari sono importanti per riportare alla mente le cose: e quindi cosa ci può essere di meglio che fornire nuove “rivelazioni” sui famigerati pizzini? Sono certo che ora che sapete che il medico di Provenzano si era comprato una macchina da scrivere giocattolo per non dare nell’occhio, il vostro “ooohhh!” salirà come un unico accordo; e capirete perfettamente la vera ragione per cui la scoperta è avvenuta dopo trecentosessantaquattro giorni dall’arresto: bisogna aspettare la ricorrenza.
Invidia
Adjmal
Adjmal Nashkbandi è stato decapitato oggi pomeriggio. Non c’è la certezza, nel senso che non è stato trovato il corpo, ma sembra proprio non ci siano dubbi.
Tutto questo mentre in Italia destra e sinistra stanno litigando: in maniera assolutamente autoreferenziale, visto che a nessuno di loro gliene è fregato nulla di una persona che per lavoro stava aiutando un giornalista italiano, e tutto quello che conta è potersi lanciare accuse reciproche. È vero, nessuno può riuscire a fare tutto, e non ci si può attivare per tutti: ma in casi come questo vedere che ci sono stati due pesi e due misure è davvero triste.
Intanto il governo afghano afferma che fu Rahmatullah, il mediatore di Emergency, a consegnare gli ostaggi ai talebani.
A chi arriva qua con le idee poco chiare vorrei ricordare una cosa: i soldati italiani in Afghanistan non c’entrano una cippa. Mastrogiacomo è un giornalista, come lo era Adjmal. Se anche non avessimo truppe là, i giornalisti ci sarebbero stati lo stesso… anche se a qualcuno piacerebbe molto di più che nessuno stesse a parlare di quello che succede fuori dalla porta di casa, o che gli unici a farlo fossero gli “embedded”, belli imbozzolati “per la loro sicurezza”.
Scusate se non auguro buona Pasqua, non mi pare proprio il caso.
Gran (fasullo) Premio Mondo BancoPosta
L’ho già scritto che Poste Italiane al momento sono il maggior bersaglio italiano dei phisher. Devo però dire che il GranPremio Mondo BancoPosta per mau@tin.it non me lo sarei mai aspettato. (Il GranPremio esiste davvero, ho scoperto…)
Il testo è scritto in un italiano perfetto, anche se però, quando ci trascini il mouse su, scopri che gli “spazi” tra le parole sono in realtà cifre scritte in bianco su sfondo bianco (immagino per fare in modo che tutti i messaggi siano diversi e gli antispam bayesiani non vengano attivati). In fondo si trova anche una strana stringa esadecimale 6e2f065a2f24dafafc67485f6db54883 ripetuta più volte, sempre in bianco su bianco.
Anche se è abbastanza chiaro che la truffa è fatta da italiani, è buffo notare come il sito dove finisci quando clicchi è 210.70.176.222:82/icons/small/pos/.in/ , che corrisponde a un IP della Chang Jung Christian University, anche se così ad occhio il sito è stato craccato. Non so nemmeno se fare opera di carità cristiana e avvisarli :-)
Annodarsi le scarpe
Giuseppina si è lamentata perché non mi sono messo a commentare questo articolo apparso sul Corsera di oggi a proposito del numero di modi in cui ci si può allacciare le scarpe.
È il momento di fare una confessione. Io ho imparato ad allacciarmi le scarpe solo all’età di nove anni. Per tre anni sono andato a scuola con i mocassini, per l’incapacità di compiere quella semplice operazione manuale. Potete pertanto capire che l’argomento mi suscita brutti ricordi, e quindi tendo a cancellarlo dalla mente. Ma visto che siamo qua, tanto vale far notare ai miei affezionati lettori un paio di cosette.
Nell’articolo del Corsera si parla dei lavori di John Halton e di Burkard Polster. Bene, si poteva trovare tutto questo (e di più) in un articolo dell’ottimo Federico Peiretti, nella cui bibliografia il paper di Halton è datato 1995. D’altra parte, Ivars Peterson ne parlava nella sua rubrica MathTrek nel 1999: se ci limitiamo a Polster, ho trovato rapidamente questo articolo del 2002. Per una volta, persino rep.it è stata davvero sulla notizia, visto che ne aveva parlato al tempo.
Insomma, detto in altre parole: non sono riuscito a trovare nulla che non fosse già stato scritto cinque anni fa. Sarebbe simpatico scoprire da dove arrivino i grafici che ornano l’articolo del Corsera, ma le mie ricerche sono state infruttuose, anche se non mi stupirei arrivasse da questo libro.
L’unico dubbio che mi resta è capire chi abbia approvato la velin… ehm, l’articolo, che oggettivamente sarebbe stato ottimo se fosse stato all’interno di una rubrica scientifica del giornale e non come una “novità”…
Vodafone 3
Dopo le due puntate precedenti, oggi a pranzo riprovo a fare il 190. Mi risponde l’ennesima signorina, che subito mi chiede il numero di serie della SIM. La estraggo, glielo leggo, già che sono in questa fase hardwaristica provo a metterla nell’altro telefonino, sempre senza risultati. La fanciulla, se devo essere sincero con voce un po’ seccata, mi dice che da rete è tutto perfetto, e quindi sarà stata la SIM a disattivarsi, e quindi da cambiare, “a volte capita, quando la si mette e toglie”. Ho provato a fare sommessamente notare che quella sim era ferma da un anno nel telefono, ma nulla da fare.
Bene, ora proviamo a vedere le cose da un altro punto di vista. Se io avessi scritto a Vodafone per farmi ridare il credito residuo, avrei avuto una trattenuta di 8 euro per “spese varie”. In questo modo, invece, devo pagare 8 euro per farmi sostituire la SIM con una “sicuramente funzionante”. Visto? basta ordinare i fatti nel modo giusto, e il risultato finale è lì, sotto gli occhi di tutti. O sono io che sto pensando male? Per il momento, aspetto ancora un po’ a cambiare la SIM: chissà che cosa succederà…
tumblr
Eìo ha ragione, diciamolo subito e togliamoci il pensiero. Perché è difficile capire perché uno con un blog dovrebbe passare a Tumblr, però se ti limiti a usarlo per salvarti le frasi che ti piacciono di più è assolutamente fantastico. Selezioni col mouse la frase, clicchi sul bookmarklet “Share on Tumblr”, clicchi su OK e hai fatto tutto, compreso di link alla pagina corrispondente.
Per la cronaca, il mio tumblelog è questo.