Dilbert e la posta elettronica

Questa settimana Scott Adams ha deciso di fare la sua campagna contro i malvezzi (mannaggia, “misuso” non è una parola italiana!) legati all’uso della posta elettronica. Ovviamente lo fa con le strisce di Dilbert: qui (avete un mese per vederla, prima che la blocchino…) c’è la prima puntata della serie, che presumibilmente dovrebbe andare avanti per la tua settimana.
Mentre sono generalmente d’accordo che avere un po’ di contesto quando arriva una risposta è utile (anche se non indispensabile… basta che uno si tenga la vecchia posta, cosa che io faccio regolarmente, e il contesto lo si recupera).
Peccato che – anche per colpa di programmi come Microsoft Outlook – ormai si stia verificando l’effetto opposto. Quando uno risponde a un messaggio, gli viene messo in coda il testo originale; visto che toglierlo è fatica, viene inviato. Cosa succede se il destinatario risponde a sua volta? Avete indovinato? avremo due messaggi in coda, e via discorrendo. Mi è capitato che mi abbiano inoltrato dei messaggi di lavoro con una decina di questi passaggi, naturalmente in formato stack e che quindi debbono essere letti dal fondo in su perché abbiano un minimo di senso.
Quando io ero giovane, e la banda era poca, la soluzione era semplice: si tagliava la parte di testo che non interessava più, lasciando il minimo contesto necessario, e si rispondeva sotto il testo originale. In questo modo era comunque facilitato il ricordo di quello di cui si stava parlando, senza però sprecare spazio; peccato che un’operazione del genere richiede uno sfoggio di intelligenza per capire cosa tagliare e cosa no, e quindi ormai è un sistema automaticamente out. Peccato.

Monete luminose

Rep. continua nella sua opera di obnubilamento del volgo pubblicando una galleria fotografica che mostra “un nuovo sistema contro i falsari” presentato a Washington: una moneta coniata in Canada che ha una striscia fluorescente (alla luce di Wood).
C’è però qualcosa che non capisco: come si vede dall’immagine, la moneta è datata 2004 – e quindi non è proprio recentissima. Ma soprattutto, è vero che ha un facciale di 25 cent, ma in basso si legge distintamente “Remember – Souvenir”, perfettamente bilingue. Ora, è vero che in questo momento un dollaro USA sotto forma di nichel vale quasi due dollari di metallo, ma mi sa che una moneta con una striscia fluorescente di quel tipo costi ben più di 25 centesimi, e quindi avrebbe senso farla solo come “moneta ricordo”, appunto. D’altra parte, falsari di monete ce ne sono parecchi, ma è un lavoraccio che non è che faccia fare tutti questi guadagni.
Insomma, ammesso naturalmente che la cosa non sia una bufala, a cosa dovrebbe servire questo prodigio della tecnica?

Del come riconoscere i Santi (libro)

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Un connubio piuttosto particolare, questo tra un ingegnere e un professore universitario di letteratura italiana (Gigi Cappa Bava e Stefano Jacomuzzi, Del come riconoscere i Santi, Sei – Universale Reprint 1989, pag. 263, € 9.30, ISBN 978-88-05-05872-3) Il risultato però è un’opera di cui sentivo da un pezzo la mancanza. Tutte le volte in cui andiamo in un museo di antichità o in una chiesa, Anna e io abbiamo un gioco: cercare di indovinare i santi raffigurati nei quadri. Alcuni sono facili: san Pietro ha le chiavi, san Paolo la spada, san Giovanni Battista le vesti ruvide e l’agnello. Altri ci lasciano perplessi, e generalmente la didascalia del quadro non aiuta per nulla, visto che parla di “santi” non meglio identificati. Questo agile libretto dedica una paginetta a un centinaio di santi, raccontandone in breve la storia e soprattutto indicandone i simboli fondamentali – quelli insomma sempre presenti nei quadri – e quelli secondari. All’inizio del libro ci sono naturalmente gli indici per argomento, che dovrebbero permettere di andare a colpo sicuro. D’ora in poi ci si divertirà di più nei musei e nelle chiese!

Ottimismo

Stamattina sul cancello della sede Telecom dove lavoro (che tra l’altro è anche una centrale telefonica) era stato appiccicato uno di quei volantini pubblicitari di Fastweb che comunicava che “il palazzo è raggiungibile via fibra”.
D’accordo che io entro dal passo carrabile e non dal cancello principale, però il volantino è ancora lì. Quasi quasi faccio domanda per un accesso personalizzato a Internet :-)

Wolfram Demonstration Project

È vero che non uso Mathematica, però non posso esimermi dal segnalare (via Math Games di questo mese) il Wolfram Demonstration Project, un insieme di “dimostrazioni matematiche visuali” (e soprattutto gratuite, visto che a quanto pare c’è una specie di “Mathematica Viewer”. Confesso che vedere il regolo calcolatore mi ha riportato alla mia infanzia!
Come notizia completamente scorrelata, gli anglofili possono divertirsi con il Cruciverba di Bill Clinton (PDF), nel senso che le definizioni (anzi, “gli indizi”, essendo uno schema inglese) sono state scritte da lui. Come potete vedere, la politica spettacolo non c’è solo in Italia, anche se non oserei mai pensare a parole crociate preparate da De Mita…

questo sito potrebbe danneggiare il tuo computer

No, non questo mio sito, che al limite potrebbe danneggiare le sinapsi di chi ci arriva per sbaglio: se ci arriva volontariamente, peggio per lui.
Stavo facendo una ricerca con google, e uno dei siti – www.theserials.com – aveva indicato questo avviso. La ragione è spiegata qui: in pratica, gli amici di Google ritengono che il sito installi dei troiani.
Se da un lato apprezzo il fatto che mi venga dato un avvertimento ma il sito venga comunque mostrato, e quindi non sia censurato, mi chiedo solo come mai non abbia mai visto il messaggio su tutti i siti che raccolgono parole prese qua e là per cercare di intortare l’ignaro navigatore.
Per i curiosi, stavo cercando un’utilità per recuperare il Product Key del Windows XP sul mio pc, visto che in breve lo butterò via (il pc, non XP) e volevo installarlo sul suo degno successore. Alla fine, con un passaggio da archive.org e una seconda ricerca su google, sono arrivato a trovare un sito russo che si era tenuto una vecchia copia di AIDA32. È proprio vero che in rete non si nasconde nulla!

Dalla tastiera di Pirotti

Mi è appena arrivato un messaggio – che gmail aveva messo nello spam folder :-) – del buon Prospero Pirotti: non so se vi ricordate di lui. Nel messaggio mi chiede di mettere un link al seguito della storia nata con la denuncia di Franca Rame.
Considerando che in fin dei conti ne avevo parlato a suo tempo, mi sembra doveroso fare sentire l’altra campana: leggete dunque direttamente da Prospero cosa è successo dopo. Ribadisco però che questo è l’ultimo messaggio sul tema.