trasloco 6

Stamattina sembrava che il trasloco fosse ancora da rimandare a giovedì, o forse addirittura venerdì. Invece no! Abbiamo l’ordine di impacchettare tutto entro le 16:45, e di trovarci domani, novelli Naomi Campbell, in via Crespi a fare le pulizie e cercare di rimettere in ordine tutto.
Beh, considerando che la nostra connessione di rete oggi non funziona praticamente per nulla, potrebbe essere una buona idea!

brrrrr!

Domani inizia la primavera. Quindi, per giusto contrappasso, è tornato un freddo boia, tanto che oggi a pranzo, uscendo con il giubbotto ma senza il maglione, avevo i brividi.
Il guaio è che oggettivamente le temperature di questi giorni sono più o meno quelle stagionali…

<em>Mathematical Brain Benders</em> (libro)

[copertina]
Questo (Stephen Barr, Mathematical Brain Benders Dover 1982 [1969], pag. 223, $8.95, ISBN 978-0-486-24260-6) è il secondo volume di problemini matematici – ma anche non matematici: la seconda parte del libro comprende “quickies” di ogni tipo – di Stephen Barr. Non è che però sia il massimo: un po’ perché il libro è piuttosto vecchiotto e lo si sente, un po’ almeno per me legato al fatto che l’inglese usato è piuttosto ostico, e soprattutto perché i problemi matematici tendono ad essere un po’ troppo legati alla geometria, spesso anche solida, per risultare di mio gradimento. Visto il costo del libro, non è certo stata una grande perdita; però non mi sento di consigliarlo.

Sayed e Ajmal

Sono naturalmente felice che Daniele Mastrogiacomo sia stato liberato dai talebani. Ma vorrei ricordare che Mastrogiacomo non era solo, quando due settimane fa venne rapito, ma insieme a due afghani. Il suo autista Sayed Agha è stato sgozzato venerdì scorso, mentre non si ha alcuna notizia dell’interprete Ajmal Naskhbandi, che doveva venire rilasciato assieme a Mastrogiacomo. Peccato che non ne parli nessuno, nemmeno Repubblica che in fin dei conti dovrebbe ricordarsi che i due poveretti stavano aiutando un suo giornalista. Ma che si può pretendere da un paese dove si riesce a litigare su tutto?
(e tacciamo del fatto che Rahmatullah Hanefi, il mediatore, è stato arrestato. Se non fosse che qua la gente viene ammazzata, sembrerebbe quasi una partita a dama, con le pedine che si catturano a vicenda).
Avrei anche voluto parlare del fatto che continuare a rapire giornalisti significa che di giornalisti indipendenti alla fine non ce ne saranno più, e al massimo troverai gli embedded che non potranno certo vedere tutto: ma ne ha appena parlato Leonardo, e quindi è inutile aggiungere altro.

architettura spicciola

Ieri mi sono trovato almeno sette persone in metropolitana (tra la gialla e la verde) che stavano faticosamente portando un modello in captoncino di un qualche palazzo – i modelli non erano tutti dello stesso palazzo, intendiamoci. È vero che ieri era la festa del papà, ma mi sembra più logico che andassero tutti a presentare il loro lavoro allo IED, visto che li ho visti scendere a Romolo.
O magari c’era qualche happening che mi sono perso.

Volare oggi

Il giro turistico romano tra venerdì e sabato mi ha fatto provare dopo vari mesi le delizie del viaggi: ecco un breve resoconto di quello che mi è capitato.
Il percorso coi mezzi da casa mia a Linate non è propriamente veloce: nonostante avessi preso la 90 al volo, ci sono voluti cinquanta minuti per arrivare in aeroporto. Non che avessi troppa fretta, per fortuna. Del resto, alle 9:10 Linate era vuoto. C’erano cinque banchi accettazione senza nessuno a fare check-in – ma la tipa mi ha detto che tre le cinque e le sei di stamattina non era esattamente così – e mi hanno persino anticipato la partenza col volo prima, cosa che avrei creduto assolutamente impossibile con un biglietto premio. Addirittura al metal detector c’era un nastro senza nessuno in coda: ci ho perso un attimo per capire che potevo utilizzarlo! Che poi mi abbiano fermato per chiedermi cosa avevo nello zaino (liquido sotto forma di mandarino…) è solo un corollario.
Il volo è stato tranquillo: ho imparato che il finger in italiano (alitaliese?) si chiama “pontile” e ho scoperto che c’è gente che ad aereo ancora rullante si mette ad accendere… il PC. Dev’essere una brutta vita, la loro. Ho preso letteralmente al volo il trenino, dopo aver lottato con le macchinette obliteratrici che esistono ma non timbrano – cinque, ne ho passate! – e scoprendo che fa un vero servizio metropolitano comprensivo di suonatori ambulanti. Il traffico romano in compenso è ancora più caotico di quanto mi ricordassi, non credo che riuscirei a guidare soprattutto nelle strade strette a doppio senso in salita e piene di auto parcheggiate sui due lati.
Per il ritorno, oltre che scoprire come alla stazione ferroviaria del Nuovo Salario hanno dovuto mettere delle protezioni in plexiglas per evitare che scassassero le obliteratrici – non che comunque funzionassero… le uniche cose degne di nota sono state a Fiumicino. Il checkin alle macchinette è semplicemente fa-vo-lo-so, lo fai in un attimo: non ho solo capito cosa devi fare quando hai i bagagli, ma non era un mio problema. Un mio problema è stato invece il passare al metal detector: non tanto per me, visto che non ho avuto nessun problema nemmeno col mandarino :-), ma perché quelli davanti a me sembravano tutti più imbranati della media, sia per il mettere le cose sul nastro che per il metterle tutte. Ma devono essere i viaggiatori del sabato: salito sull’aereo ho sentito uno dire ad alta voce “ho il posto in fila 16 numero 35” e cercare di convincere quelli già seduti in fila 16 che il posto era suo, quando io – noto “bastardo inside” gli ho fatto amabilmente notare che “16.35” era l’orario di imbarco… Occorre comunque aggiungere che ho sentito qualcuno ridacchiare dopo la mia uscita!
Un altro segno del fatto che fosse sabato è che il volo è atterrato con un quarto d’ora di anticipo (il che, per chi non è avvezzo ai tempi delle compagnie aeree, significa che è partito in orario e non in ritardo come al solito). La cosa è così rara che nel messaggio di commiato hanno rimarcato il fatto che il volo era in anticipo :-)

trasloco 5

Naturalmente non poteva andare tutto avanti così bene. Giovedì, mentre facevo gli ultimi pacchi con il PC e il monitor, c’era già il sentore; venerdì pomeriggio mi telefona Daniele e mi dice “lunedì Rozzano, ci si sposta mercoledì”. Non so esattamente con cosa lavorerò in questi due giorni, però :-)

Festival della matematica 3

Qualche cosettina dal Festival della matematica, o almeno dal pezzetto che ho visto.
– C’era tanta gente: venerdì alle 14:40 (un’ora e venti prima dell’inizio della conferenza di Hofstadter) c’erano già 200 persone in coda.
– L’organizzazione era approssimativa a dire poco: capisco che ad esempio abbiano mandato fuori tutti alla fine della lectio magistralis di Hofstadter per permettere ad altre 1700 persone di sentire qualcosa (Connes, in questo caso), ma il modo con cui è stato fatto non è stato assolutamente piacevole.
– Potersi procurare un badge “STAFF” è molto comodo in certi momenti, ma ti fa correre il rischio di essere preso per uno dello staff e apostrofato in malo modo dalla gente incazzata per quanto scritto sopra.
– La mia facciaccia è troppo nota, mi sa tanto: sono stato riconosciuto da Lobacevskij (Rudi Mathematici), Laurentius (Wikipedia), Loriga (MaRIO).
– Ho scoperto che Odifreddi magari non si ricorda del mio nome, ma della mia faccia sì.
– Ennio Peres mi ha presentato Dario De Toffoli, uno dei miei miti di quando ero giovane.
– Ho il nuovo libro di Hofstadter (dieci giorni prima della data di uscita :-) )
– Ma la cosa più “da Mastercard” è stata stamattina, alla reception dell’albergo dove erano ospitati i congressisti. Mentre aspettavo di chiedere dove trovare Hofstadter (mi aveva dato appuntamento per regalarmi il libro…) vicino a me avevo John Nash che si lamentava perché di due televisioni nella sua suite nessuna funzionava :-)
ps: quando ho un po’ di tempo, posto quello che sono riuscito a trascrivere della lezione di Doug.