Cioè. Uno sta male (non ce l’ho mica fatta ad arrivare integro a casa in bicicletta… in piazzale Lagosta è rimasta una parte che sarebbe potuta essere di me). E non gli capita ancora di beccarsi in faccia e nei pantaloni una scagazzata di piccione? Che poi è stata la prima che io mi ricordi in vita mia?
(per chi si preoccupasse di me: oggi va meglio, ma mi sa che stamattina ho bevuto troppo)
Bollettino medico
Occhei, è probabilmente meglio adesso che nei giorni scorsi quando ero in Norvegia. Però non è possibile che il primo giorno in cui sono a Milano sia qua a vomitare l’anima: solo quella semplicemente perché non è che oggi abbia mangiato chissà cosa, proprio perché non mi sentivo bene.
Però è anche vero che nel weekend sarò di nuovo in giro, quindi magari la vendetta divina c’è comunque!
Vito Pallavicini
Leggo da Chartitalia che la scorsa settimana è morto Vito Pallavicini. Probabilmente il nome vi dirà poco, al limite a qualcuno verrà in mente un’ode scritta dal Foscolo. A me il nome dà come associazione immediata “Pallavicini-Conte: Azzurro”; ma ho scoperto solo ora che Pallavicini è stato il paroliere di robetta tipo “Insieme a te non ci sto più”, ‘Deborah”, “Tripoli ’69”, “Mexico e nuvole” scritte coi fratelli Conte, o “Io che non vivo (senza te)” e “Le mille bolle blu”. Diciamo che forse gli si può perdonare di avere portato al successo Al Bano, Romina Power e il mio quasi omonimo Toto Cutugno… il tutto essendo un ingegnere chimico.
Garlasco
No, non vi parlo dell'”omicidio di Garlasco”: la curiosità morbosa non è uno dei miei innumerevoli difetti, e tanto credo che brunovespa™ stia già preparando tutti i modellini da mostrare a Porta a Porta per chi apprezza queste cose.
Il punto è che io sapevo dell’esistenza di Garlasco perché secondo le statistiche di FeedBurner qualcuno da quelle parti si mette a leggere il mio blog, come si vede dal ritaglio di immagine postato qui sopra.
Posso immaginare che la persona in questione – mi rifiuto anche solo di pensare che ce ne sia più d’una – non stia proprio a Garlasco ma nei dintorni. Ancora ieri ci sono stati tre collegamenti da lì, quindi immagino anche che non sia la povera ragazza assassinata. Ma chi mai sarà? Caro/a anonimo/a, non è che vorresti palesarti, anche privatamente?
Aggiornamento: Di per sè un’idea ce l’avrei, anche se il tipo sarebbe vigevanese :-)
Da me a te
Il giorno in cui sono nato, il disco in cima alle classifiche britanniche era From me to you. È anche vero che in quell’anno era difficile non avere un disco dei Beatles :-). Gli USA erano ancora immusicati, e la canzone leader era I will follow him cantata da Little Peggy March, ma magari la ricorderete nella versione cantata in Sister Act. Il tutto dal sito This day in Music. Aspettiamo che Chartitalia faccia lo stesso per l’Hit Parade nostrana… A me toccherebbe Il tangaccio di Celentano.
(via Leibniz*)
Banca “Intensa”
<em>Sophie Germain – Una matematica dimenticata</em> (libro)
(se vuoi una mia recensione più seria di questo e del precedente libro, va’ su Galileo!)
Come per il libretto su Galois, anche qui (Laura Toti Rigatelli, Sophie Germain – Una matematica dimenticata, Archinto – Le mongolfiere 2007, pag. 77, € 9, ISBN 978-88-7768-486-8) abbiamo la storia di un matematico attraverso le sue lettere. No: in questo caso si parla di una matematica: Sophie Germain, una delle prime donne a riuscire ad ottenere una certa fama nelle scienze… nemmeno troppa, a dire il vero, visto che non credo che la conosciate in molti ed è stata financo “casualmente” dimenticata quando si è trattato di ricordare su una placca della torre Eiffel tutti gli scienziati il cui lavoro ha permesso la costruzione del monumento. Purtroppo la realizzazione pratica è molto inferiore. Le lettere sono state messe in ordine casuale – quelle senza data, anche se anteriori, sono lasciate per ultime – e soprattutto manca quel nonsoché che ti permette di sentire la persona come reale. Perlomeno c’è un utile glossarietto con la spiegazione di chi sono i matematici i cui nomi si incontrano nelle lettere riportate; però rimane un senso di dispiacere per quella che sarebbe potuta essere un’ottima occasione per fare vedere al grande pubblico che la matematica non si declina solo al maschile.
_Évariste Galois – Morte di un matematico_ (libro)
La breve vita di Galois è stata molto romanzata, probabilmente perché i matematici volevano fare vedere che uno dei loro poteva anche pensare a qualcosa di diverso dai numeri. Non mi aspettavo quindi più di tanto da questo libro (Paolo Pagli e Laura Toti Rigatelli, Évariste Galois – Morte di un matematico, Archinto – Le mongolfiere 2007, pag. 93, € 12, ISBN 978-88-7768-488-2), ma sono rimasto piacevolmente sorpreso. La prima parte, con il racconto della vita del giovane francese, ha infatti superato la solita parte aneddotica che si legge di solito per dare un respiro piu ampio alle vicende e inserire meglio la sua vita nella Francia del dopo Restaurazione; ma soprattutto la seconda parte, contenente alcune lettere scritte o ricevute da Galois, è davvero interessante per capire meglio la sua personalità. Molto pratica la biografia del matematico nelle ultime pagine, e probabilmente indispensabile il copioso numero di note al testo. Non preoccupatevi, però: di matematica non ce n’è per nulla!